Descrizione
Graduale per il Proprio del tempo dal Mercoledì delle Ceneri al sabato prima della IV domenica di Quaresima
Caratteristiche codicologiche
segnature: moderna a matita al centro del margine est. a c. 1r "C. II 5"data: 1508-1526provenienza: Santa Maria del Fioremembr.mm 710 x 512 (c. 56r)fascicoli legatiguardie: cartacee moderne cc. I + 125 + I’numerazione antica a inchiostro rosso in cifre romane al centro del margine est. (cc. 1r-125r) in alcuni casi modificata con aggiunte moderne poiché non sempre corrisponde a quella segnata in origine, soprattutto nelle ultime carte; in alcune carte è presente anche una numerazione moderna a matita in cifre arabe vicina a quella di riferimento; dalla c. 90r iniziano le correzioni: la carta era precedentemente segnata XL e la L è stata modificata in C anche nelle carte a seguire, la c. 100 era numerata XCVIIII, poi cancellata e modificata (erroneamente) in L, dalla c. 101 in poi la numerazione aumenta di 1 carta. Probabilmente mancano alcune carte che potrebbero essere state asportate prima della numerazione moderna.fascicoli: 1-12 (8), 13 (9), 14 (8), 15-16 (6); senza richiami; forse nel fascicolo 13 manca una carta tra la 104 e la 105 anche se la numerazione prosegue correttamente.specchio di scrittura: mm 77 [486] 147 x 126 [10/296/10] 70 (c. 56v; le misure sono state prese sul verso della carta poiché i segni dello specchio di scrittura sono andati quasi completamente perduti)rr. 24/ll. 4 + 4 tetragrammi (c. 56r)
Scrittura
Littera textualis di una sola mano (cc. 1r-125r) molto rovinata a causa dei danni riportati in seguito all’alluvione; in alcune carte è presente una seconda mano successiva intervenuta per portare alcune modifiche al testo come, ad esempio, alle cc. 71r-71v dove è stata modificata anche l’iniziale decorata. Notazione musicale quadrata nera su tetragramma rosso.
Legatura
mm 760 x 530 x 130; di restauro; assi rivestite in cuoio marrone con due bindelle con fibbie e tenoni; su entrambi i piatti: fornimenti cantonali e centrali in metallo polilobati con decorazioni geometriche e gigli stilizzati; cartellino sul piatto posteriore con contenuti del codice “Graduale a feria 4 [...] in Quadragesime usque ad sabbatum [...] in Quadragesime”, 8 nervi sul dorso e puntali.
Decorazione
Miniatura di pennello:4 iniziali figurate15 iniziali decorate
Miniatura di penna:138 iniziali filigranate
Le iniziali figurate sono caratterizzate dal campo in foglia d’oro e il corpo è decorato con foglie lanceolate che vanno a formare la coda decorata con bottoncini dorati.
c. 1r, R(eminiscere) iniziale figurata (mm 173 x 143; mm 465 x 345 con i fregi; mm 111 e mm 57 il diametro dei clipei) con David. Il corpo della lettera è campito di rosa e azzurro ed è decorato con foglie lanceolate azzurre, verdi e rosa che vanno a formare una lunga coda, che si estende su due margini, decorata con fregetti neri e piccoli bottoncini dorati. Sul fondo è la figura a mezzo busto di David, elegantemente vestito, che suona la cetra e volge lo sguardo verso l’alto; sopra la testa del profeta doveva esserci la colomba che discende dall’alto ma è andata quasi completamente perduta. Nel margine inferiore sono tre clipei: in quello centrale, di maggiori dimensioni, è lo Stemma dell’Opera del Duomo con l’Agnello mistico con il vessillo della Resurrezione e, nei due clipei laterali, il Monogramma dell’Opera in foglia d’oro.
c. 10v, C(onfessio) iniziale figurata (mm 124 x 125; mm 305 x 165 con i fregi) con un Giovane profeta. Corpo della lettera rosa decorato con foglie lanceolate che vanno a formare una breve coda. Sul fondo doveva esserci la figura di un giovane profeta realizzata a monocromo azzurro ma andata quasi completamente perduta a causa dell’alluvione.
c. 60v, D(eus) iniziale figurata (mm 137 x 131; mm 345 x 185 con i fregi) con Cristo benedicente. Corpo della lettera rosa decorato con cirri e foglie lanceolate che vanno a formare una breve coda. Sul fondo doveva esserci la figura di Cristo benedicente realizzata a monocromo azzurro ma è andata quasi completamente perduta a causa dell’alluvione.
c. 76v, O(culi) iniziale figurata (mm 125 x 128; mm 455 x 153 con i fregi) con un Profeta (profeta). Corpo della lettera azzurro decorato con foglie lanceolate che vanno a formare la coda. Sul fondo è ancora visibile la figura di un profeta realizzata a monocromo rosso che, nonostante il colore piuttosto sbiadito, ha subìto danni minori in seguito all’alluvione.
Le iniziali decorate fogliate (es. I(n deo) di mm 142 x 122; mm 400 x 260 con i fregi a c. 86v) sono realizzate a tempera, con il campo quadrangolare in foglia d’oro, il corpo decorato con foglie lanceolate che vanno a formare la coda e il fondo anch’esso con foglie; i colori utilizzati sono per la maggior parte arancione, azzurro, rosa, verde e giallo (cc. 16r, 21r, 29r, 40r, 43v, 49v, 54r, 66r, 71r, 92v, 99v, 104r, 110v, 116r). L’iniziale I presenta un medaglione centrale arricchito da perle e gemme e un mascherone con il turbante tra le foglie nel margine superiore; l’iniziale a c. 43v presenta i segni della puntinatura intorno alla lettera e alle foglie, probabilmente fatta successivamente per copiarne le forme.Le iniziali filigranate (es. C(antate) di mm 105 x 110 a c. 11r) hanno il corpo rubricato o fesso azzurro o rosso, il fondo e il campo con colore alternato, decorazioni geometriche e fitomorfe stilizzate; alcune presentano fregi o decorazioni diamantate, quella a c. 11r ha il Giglio simbolo della città di Firenze.Lettere grosse a inchiostro nero.
Descrizione interna
Incipit a c. 1r: ReminiscereFeria quinta (c. 10r-10v): Confessio et pulchritudo (giovedì)Feria sexta (c. 16r): De necessita (venerdì)Sabbato (c. 21r): Intret oratio (sabato)Dominica IIa in Quadragesima (c. 40r): Confitemini domino (seconda domenica di Quaresima)Feria secunda (c. 43v): Redime me (lunedì)Feria tertia (c. 49r-49v): Tibi dixit (martedì)Feria IIIIa (c. 54r): Ne derelinquas (mercoledì)Feria quinta (c. 60r-60v): Deus in adiutorium (giovedì)Feria sexta (c. 66r): Ego autem (venerdì)Sabbato (c. 71r): Lex domini (sabato)Dominica IIIa in Quadragesima (c. 76v): Oculi mei (terza domenica di Quaresima)Feria secunda (c. 86r-86v): In deo laudabo (lunedì)Feria IIIa (c. 92r-92v): Ego clamavi (martedì)Feria quarta (c. 99v): Ego autem (mercoledì)Feria Va (c. 104r): Salus populi (giovedì)Feria sexta (c. 110v): Fac mecum domine (venerdì)Sabbato (c. 117r): Verba mea (sabato)Tractus per totam Quadragesimam (c. 122r): Domine non secundum (Tratto per tutta la Quaresima)
Notizie storico critiche
Nell’Inventario dell’Archivio Musicale dell’Opera (1958, pp. 7-8) il manoscritto è datato al XVI secolo e le miniature sono attribuite a Monte di Giovanni (Milanesi 1850, p. 209, D’Ancona 1914, p. 686, n. 1414).Il codice fa parte del nuovo ed ultimo ciclo di quattordici Graduali e diciotto Antifonari commissionati dall’Opera del Duomo tra il 1508 e il 1526, tutti eseguiti dai più importanti artisti fiorentini e caratterizzati dalle grandi dimensioni che permettono di ottenere pagine di ampio respiro; dal momento che sono presenti soltanto quattro tetragrammi e quattro righe di testo in ciascuna carta, ogni volume include solo una breve parte dell’anno liturgico ma insieme ne costituiscono l’intero ciclo (Tacconi 2005, p. 175).
In questo codice, come in tutti quelli del ciclo quattrocentesco, compare lo stemma dell'Opera del Duomo con l'Agnus Dei, simbolo dell'Arte della Lana. Nel 1331, infatti, il Comune di Firenze assegnò la gestione dell'Opera di Santa Maria del Fiore all'Arte della Lana e, nel 1413, una Bolla papale garantì alla stessa Arte la gestione dei beni della sagrestia della Cattedrale; lo stemma diventa, così, un'inequivocabile testimonianza della provenienza del codice da Santa Maria del Fiore. La presenza dei Gigli, anche nelle iniziali filigranate, fa parte invece del programma di glorificazione dei simboli civici, politici e religiosi della città di Firenze la cui massima espressione fu il rientro dall’esilio della famiglia Medici nel 1512 e l’elezione a papa di Leone X de’ Medici l’11 marzo 1513.Tutto il ciclo corale è abbondantemente citato negli Inventari, in particolare nell'Inventario dei libri di coro del 1663 (per la trascrizione cfr. Tacconi 1999, pp. 341-369), dove è data una breve descrizione dei contenuti e di tutte le iniziali contenute in ciascuno, l'Inventario del 1822 (per la trascrizione cfr. Tacconi 1999, pp. 373-376), dove ne vengono dati i contenuti e la segnatura in lettere che ne segue la successione all'interno dell'anno liturgico, e l'Inventario dei libri di coro del 1862 (per la trascrizione cfr. Tacconi 1999, pp. 377-378) dove vengono proposte le attribuzioni ai vari miniatori. Per quanto riguarda il Graduale C.2 n. 5, possiamo constatare che è ancora completo di tutte le iniziali miniate, che era inventariato come C2 e che l'attribuzione a Monte di Giovanni già nel 1862 faceva riferimento al Milanesi.
Relazione iconografico religiosa
c. 1r, David; Agnus Dei; stemma
c. 10v, profeta
c. 60v, Cristo benedicente
c. 76v, profeta