Descrizione
Graduale per il Proprio del tempo dalla quarta domenica di Quaresima al Giovedì Santo
Caratteristiche codicologiche
segnature: moderna a matita nell'angolo superiore esterno a c. 1r "D 2 21"
data: 1508-1526
Provenienza: Santa Maria del Fiore
membr.
mm 700 x 503 (c. 18r)
fascicoli legati
guardie: cartacee moderne
cc. I + 146 + I'
numerazione a penna e inchiostro nero in cifre romane al centro del margine esterno di modulo piccolo e successiva alla scrittura del codice (cc. 2r-147r), in alcune carte (es. c. 12r) è presente una numerazione moderna a matita che sostituisce quella più antica dove questa non è più leggibile. La c. 1r, che era numerata, è mancante: probabilmente doveva essere una carta di guardia membr. o la rubrica con l'incipit del graduale infatti, sebbene la numerazione parta da c. 2r, non risultano mancanze nel testo.
fascicoli: 1-17 (8), 18 (10)
specchio di scrittura: mm 83 [473] 144 x 72 [9/286/9] 127 (c. 18r)
rr. 24/ll. 4 + 4 tetragrammi (c. 18r)
Scrittura
Littera textualis di una sola mano (cc. 2r-147v); alcune righe del testo hanno segni di correzioni o ripassi senza variazione dei contenuti (es. cc. 29r, 30r, 122v); aggiunta musicale a c. 141v.
Notazione musicale quadrata nera su tetragramma rosso.
Legatura
mm 760 x 570 x 115; di restauro; assi rivestite in cuoio marrone con cantonali e fornimento centrale polilobati in ottone con borchia a sbalzo centrale, decorazioni circolari e gigli incisi agli angoli; due bindelle e due tenoni; cartellino con i contenuti del codice sul piatto posteriore (deteriorati): "Graduale a Dominica 4 Quadragesime usque ad feriam 4 Majori hebdomade"; puntali e 8 nervi sul dorso.
Decorazione
Miniatura di pennello:
1 iniziale figurata
16 iniziali decorate
Miniatura di penna:
127 iniziali filigranate
La sola iniziale figurata è caratterizzate dal campo in foglia d’oro, il corpo è decorato con foglie lanceolate che vanno a formare un fregio marginale decorato con bottoncini dorati.
c. 1r, L(etare Hierusalem) iniziale figurata grande con fregio marginale (mm 115 x 100; mm 670 x 420 con i fregi; mm 95 il diametro del clipeo) con il Profeta Isaia. Corpo della lettera formato da foglie azzurre e dorate, strette al centro da un gioiello con gemme e perle, dalle quali esce una cornucopia ricolma di frutta e foglie; il fregio, che si estende su tre margini, è delimitato da una cornice dorata ed è formato da foglie lanceolate e fiori rosa e azzurri tra i quali sono putti alati che abbracciano cornucopie; nel margine inferiore è un grande clipeo centrale sorretto da due Angeli che indossano guarnelli celesti; al centro è l'Agnus Dei, simbolo dell'Opera. Sul fondo dell'iniziale, davanti ad uno scorcio di palazzo in bugnato, è la figura del profeta Isaia, intento a leggere un passo del libro che tiene in mano mentre, tra le braccia, sostiene la sega, suo attributo e strumento del martirio; indossa un ampio mantello rosso e un cappello con turbante di foggia orientaleggiante. Nell'Inventario del 1958 la figura è descritta come san Simone Zelota in riferimento all'attributo della sega con la quale anche l'apostolo fu martirizzato; è molto più probabile, invece, che si tratti di Isaia dal momento che l'incipit del canto è ripreso da Isaia 66, 10.
Le iniziali decorate fogliate medie (es. I(udica me) di mm 135 x 110; mm 380 x 170 con la coda a c. 48r) hanno il campo in foglia d'oro, il corpo decorato con foglie lanceolate che vanno a formare la coda; sul fondo si trovano composizioni fitomorfe e floreali composte dalle stesse foglie nelle quali torna la gamma cromatica rosa, verde e azzurra. In alcune iniziali il corpo della lettera è sostituito da elementi tipici delle grottesche: in questo caso, una cornucopia ricolma di frutta e foglie o, come ad es. a c. 42r, due delfini che intrecciano le loro lingue nastriformi; in altre, le decorazioni floreali si ricoprono di oro che risalta sul campo diviso in verde e rosso (c. 116v).
Le iniziali filigranate medie (es. G(loria) di mm 125 x 105 a c. 32r) hanno il corpo azzurro o rosso con decorazioni a risparmio geometriche o racemi e grottesche; il fondo e il campo sono di colore opposto a quello del corpo, presentano decorazioni geometriche e fitomorfe stilizzate o decorazioni nastriformi e cornici realizzate a tempera.
Lettere grosse in inchiostro nero.
Descrizione interna
Il codice contiene il Graduale per il Proprio del tempo dalla quarta domenica di Quaresima al Giovedì Santo.
Incipit a c. 1r: Letare Hierusalem et conventum facite
Feria secunda. Introitus (c. 10r): Deus in nommine tuo (lunedì)
Feria IIIa. Introitus (c. 15v): Exaudi deus orationem meam (martedì)
Feria quarta. Introitus (cc. 21v-22r): Dum sanctificatus (mercoledì)
Lectio Ezechielis prophete (c. 24r): Venite filii (Libro di Ezechiele)
Lectio Isaie prophete (c. 25v): Beata gens (Libro di Isaia)
Feria quinta. Introitus (c. 30v): Letetur cor (giovedì)
Feria sexta. Introitus (c. 36v): Meditatio cordis mei (venerdì)
Sabbato. Introitus (c. 42r): Sitientes venite (sabato)
Dominica de Passione. Introitus (c. 48r): Iudica me deus (domenica di Passione)
Feria secunda. Introitus (c. 58v): Miserere mihi domine (lunedì)
Feria IIIa. Introitus (c. 63v): Expecta dominum (martedì)
Feria IIIIa. Introitus (c. 68v): Liberator meus (mercoledì)
Feria quinta. Introitus (c. 76r): Omnia que fecisti (giovedì)
Feria sexta. Introitus (c. 82r): Miserere mihi (venerdì)
In die palmarum (c. 88r): Osanna filio David (domenica delle Palme)
Ad missam. Introitus (c. 97v): Domine longe
Feria secunda. Introitus (c. 116r-v): Iudica domine (lunedì)
Feria tertia. Introitus (c. 122v): Nos autem gloriari (martedì)
Feria quarta. Introitus (c. 130v): In nomine Iesu (mercoledì)
Lectio Isaie prophete (c. 132v): Ne [...] faciem (Libro di Isaia)
Lectio Isaie prophete (c. 135v): Domine exaudi (Libro di Isaia)
Notizie storico critiche
Nell’Inventario dell’Archivio Musicale dell’Opera (1958, pp. 8-9) il manoscritto è datato al XVI secolo ed è attribuito a Frate Eustachio (al secolo Tommaso di Baldassarre di Tommaso) dal Milanesi (1850, p. 194) e dal D’Ancona (1914, vol. II, p. 814, n. 1604).
Il codice fa parte del nuovo ed ultimo ciclo di quattordici Graduali e diciotto Antifonari commissionati dall’Opera del Duomo tra il 1508 e il 1526, tutti eseguiti dai più importanti artisti fiorentini e caratterizzati dalle grandi dimensioni e dalle pagine di ampio respiro; dal momento che sono presenti soltanto quattro tetragrammi e quattro righe di testo in ciascuna carta, ogni volume include solo una breve parte dell’anno liturgico ma insieme ne costituiscono l’intero ciclo (Tacconi 2005, p. 175). In questo codice, come in tutti quelli del ciclo quattrocentesco, compare lo stemma dell'Opera del Duomo con l'Agnus Dei, simbolo dell'Arte della Lana che, in seguito a una Bolla papale del 1413, che garantì all'Arte della Lana la gestione dei beni della sagrestia della Cattedrale, fu adottato come proprio simbolo anche dall'Opera; lo stemma diventa, così, un'inequivocabile testimonianza della provenienza del codice da Santa Maria del Fiore.
Tutto il ciclo corale è abbondantemente citato negli Inventari, in particolare nell'Inventario dei libri di coro del 1663 (per la trascrizione cfr. Tacconi 1999, pp. 341-369), dove è data una breve descrizione dei contenuti e di tutte le iniziali contenute in ciascuno, l'Inventario del 1822 (per la trascrizione cfr. Tacconi 1999, pp. 373-376), dove ne vengono dati i contenuti e la segnatura in lettere che segue la successione all'interno dell'anno liturgico, e l'Inventario dei libri di coro del 1862 (per la trascrizione cfr. Tacconi 1999, pp. 377-378) dove vengono proposte le attribuzioni ai vari miniatori. Per quanto riguarda il Graduale D.2 n. 21, possiamo costatare che è ancora completo di tutte le iniziali miniate, che era inventariato come D2 e che l'attribuzione a Frate Eustachio già nel 1862 faceva riferimento al Milanesi. Dal Poggi (docc. 1804, 1812), inoltre, abbiamo notizia del pergamenario Domenico Parigi che provvide al materiale per questo codice (Tacconi 2005, p. 40 nt. 73)
Relazione iconografico religiosa
c. 1r, Isaia; Agnus Dei (Is. 66, 10)