Descrizione
Antifonario per il Comune degli apostoli, di un martire, di più martiri e del vescovo confessore
Caratteristiche codicologiche
Inv. 1958: n. 23segnature: moderna a matita nel margine superiore a c. 1r "O n. 23"data: 1524 (c. 1r: la data nel marg. sup. non è più visibile; Inv. 1958, p. 22)provenienza: Santa Maria del Fioremembr.mm 693 x 508 (c. 137r)fascicoli legatiguardie: cartacee moderne cc. I + 172 + I'numerazione in cifre romane a penna e inchiostro nero al centro del margine esterno (cc. 1r-172r); in alcune carte è presente una numerazione moderna a matita sottostante quella antica dove quest'ultima non è più ben visibile (es. cc. 109r, 110r, ...).fascicoli: 1-19 (8), 20 (7), 21 (8), 22 (5); al fascicolo 20 finisce la parte originale del codice, i fascicoli 21 e 22 sono aggiunti, al fascicolo 22 è legata l'ultima carta; assenza di richiami specchio di scrittura: mm 78 [478] 137 x 95 [298] 115 (c. 137r)rr. 24/ll. 4 + 4 tetragrammi (c. 137r)
Scrittura
Littera textualis di una sola mano nella parte originale (cc. 1r-159v); presenza di almeno due mani successive alle cc. 160r-171v e alla c. 172r-v; glosse alle cc. 31r, 37r, 109r, rubriche aggiunte alle cc. 146r e 150r. Notazione musicale quadrata nera su tetragramma rosso.
Legatura
mm 755 x 560 x 120; di restauro; assi rivestite in cuoio marrone con angoliere e rosone centrale polilobati in ottone, tutti con decorazioni concentriche fitomorfe stilizzate, due bindelle con tenoni; cartellino sul piatto posteriore con contenuti del codice "Antiphonarium Commune Apostolorum unius martyris plurium martyrum confessoris pontificis"; puntali, 8 nervi sul dorso.
Decorazione
Miniatura di pennello:3 iniziali istoriate8 iniziali figurate
Miniatura di penna:221 iniziali filigranate di cui 26 figurate
Le iniziali istoriate o figurate sono caratterizzate dal campo in foglia d’oro, il corpo è decorato con foglie lanceolate che vanno a formare un fregio marginale decorato con bottoncini dorati e, in alcuni casi, delimitato entro cornici in foglia d'oro.
c. 1r, T(radent enim vos) iniziale figurata (mm 145 x 157; mm 680 x 485 con i fregi; mm 103 e 63 i clipei nel margine inferiore) con Santo martire. Corpo della lettera color porpora dal quale fuoriescono le foglie verdi, azzurre e rosa che vanno a formare un lungo fregio fiorito che si estende sui margini interno, superiore e inferiore dove sono tre clipei: in quelli laterali è il Monogramma dell'Opera a caratteri dorati su fondo porpora, in quello centrale, sorretto da due putti alati, è lo Stemma dell'Opera del Duomo con l'Agnus Dei circondato da un festone di alloro e sormontato dalla colomba dello Spirito Santo. Il corpo della lettera divide il fondo in due ambienti, fungendo quasi da sipario per la figura rappresentata davanti all'asta della lettera, purtroppo molto deteriorata e di difficile identificazione. La figura, assisa su un seggio marmoreo, è un santo martire, così identificato per la presenza della palma del martirio che tiene in mano come pure la figura fuori dall'iniziale che sembra apprestarsi verso il santo seduto; entrambi indossano mantelli rossi. Nell'Inventario del 1958 sono descritti come santo e pellegrino, anche se quest'ultimo è comunque un martire poiché tiene in mano la foglia di palma. Sul fondo della lettera è un loggiato rinascimentale oltre il quale si apre un paesaggio di campagna. Sopra l'iniziale è un piccolo clipeo color porpora al cui interno, come citato negli Inventari del 1862 e del 1958, doveva esserci la data "A.D. MDXXIIII" ora completamente perduta.
c. 5r, E(cce ego mitto vos) iniziale istoriata (mm 240 x 235; mm 647 x 425 con i fregi; mm 92 e 44 i clipei, mm 62 x 37 e 87 x 37 i riquadri nei fregi) con la Missione degli apostoli. Corpo della lettera color porpora decorato con sottili cirri dorati e fiorellini bianchi; intorno al corpo è un fregio marginale che orna il campo in foglia d'oro. Il fregio si estende sui margini interno, superiore e inferiore, è delimitato da una cornice dorata come dorato è quasi tutto il campo sul quale si intrecciano foglie, cornucopie, candelabre, arpie e fiori rosa, azzurri e verdi; alcune parti del fregio sono in grisaille bianche, altre in oro su campo quadripartito in rosso e azzurro. Entro il fregio sono collocati due clipei: in quello nel margine superiore è lo Stemma del Comune di Firenze d'argento al giglio rosso e, in quello nel margine inferiore, che è sorretto da due putti alati, sono la Madonna col Bambino davanti a un sole raggiato; nel fregio sono collocati anche due riquadri: nel margine superiore con la figura di San Matteo evangelista con l'angelo e, nel margine inferiore, con San Luca evangelista con il toro. Sul fondo della lettera è rappresentato Cristo seduto al centro mentre annuncia agli apostoli la loro missione nel mondo; essi sono inginocchiati intorno a Cristo in due gruppi. Sullo sfondo si apre un idilliaco paesaggio di campagna, con un lago, un paese con la torre e un ponte ligneo, in netto contrasto con la scena simbolica, in primo piano, del lupo che sbrana un agnello.
c. 27v, H(oc est preceptum) iniziale figurata (mm 145 x 125; mm 460 x 150 con i fregi) con Cristo. Corpo della lettera rosa dal quale fuoriescono foglie e fiori verdi, azzurri e rosa che vanno a formare la coda. Sul fondo è la figura di Cristo, con il nimbo crocesignato, "in atto di ammaestrare" (Inv. 1958, p. 22).
c. 34r, I(uravit dominus) iniziale figurata (mm 135 x 120; mm 480 x 150 con i fregi) con Dio Padre. Corpo della lettera rosa che si apre al centro formando un clipeo al cui interno è la figura a mezzobusto di Dio Padre con mano benedicente e il libro aperto con l'alpha e l'omega. Dall'asta della lettera fuoriescono le foglie che vanno a formare la coda fiorita.
c. 41r, I(ste sanctus pro lege dei) iniziale figurata (mm 255 x 185; mm 590 x 230 con i fregi) con Santo martire in gloria. Corpo della lettera rosa al quale è sovrapposto un grande clipeo con la figura di un santo martire in gloria circondato da una mandorla di luce dorata; il santo indossa una veste color porpora e un ampio mantello azzurro, poggia i piedi su alcune nuvole tra le quali è la testina di un serafino, una mano è benedicente e nell'altra tiene la palma del martirio. Dall'asta della lettera fuoriescono le foglie, che vanno a formare un sottile fregio fiorito sovrapposto al campo in foglia d'oro, e una lunga coda che si estende su tutto il margine interno. La figura non è identificabile poiché non presenta alcun attributo ma nell'Inventario del 1958 è scritto che potrebbe essere san Tommaso.
c. 61r, Q(ui me confessus) iniziale figurata (mm 140 x 140; mm 390 x 220 con i fregi) con Cristo. Corpo della lettera color porpora decorato con cirri e clipei, foglie lanceolate verdi e azzurre che vanno a formare la coda ornata da fiori. Sul fondo è la figura a mezzobusto di Cristo con le mani al petto e il nimbo crocesignato; sul fondo, oltre il muretto ligneo, si apre un paesaggio di campagna.
c. 71v, A(bsterget deus) iniziale figurata (mm 238 x 228; mm 460 x 350 con i fregi) con Cristo benedicente alcuni martiri. Corpo della lettera interamente formato da foglie lanceolate color porpora e stretto da due gioielli; da esso fuoriescono foglie e fiori che vanno a formare un fregio sul campo in foglia d'oro e la coda fiorita. Sul fondo della lettera, in un aperto paesaggio di campagna, è la figura di Cristo benedicente alcuni martiri genuflessi, che indossano ampie vesti e mantelli colorati e rivolgono gli sguardi verso il redentore in alto nel cielo.
c. 95v, O(mnes sancti) iniziale istoriata (mm 132 x 137; mm 360 x 230 con i fregi) con Martirio di un giovane santo. Corpo della lettera azzurro decorato con foglie lanceolate verdi e rosa che vanno a formare la coda con fiorellini rosa. Sul fondo della lettera è rappresentato il martirio di un giovane santo inginocchiato a terra e con le mani legate dietro la schiena; in secondo piano sono le figure di due sicari, pronti a decapitare il santo, ormai quasi completamente evanite. La miniatura è molto rovinata ma dall'Inventario del 1958 possiamo ricavare la descrizione dello sfondo con "un castello, dove a una grata si vedono altri tre Santi che aspettano il Martirio".
c. 101v, I(sti sunt sancti) iniziale figurata (mm 127 x 112; mm 340 x 190 con i fregi) con Santi martiri. Corpo della lettera decorato da foglie lanceolate che vanno a formare la coda; l'asta divide il fondo in due parti con le figure di due santi martiri, ciascuno con la foglia di palma in mano. La miniatura è molto deteriorata.
c. 112v, E(uge serve) iniziale istoriata (mm 238 x 228; mm 460 x 325 con i fregi; mm 33 i clipei) con la Vocazione di un vescovo. Corpo della lettera in foglia d'oro e rosa, decorato con racemi bianchi e medaglioni rosa con il Monogramma dell'Opera; il campo azzurro è ornato da fiori dorati, mentre la coda con fiori rosa e azzurri si estende sui margini esterno e superiore, qui sono anche due clipei con il sole raggiato e le iscrizioni "IHS" e "MAR". Sul fondo è la scena della vocazione di un vescovo ambientata in un bel paesaggio di campagna; sulla destra è un angelo in volo, entro una mandorla dorata, che porge la mitria a un vescovo genuflesso: il santo indossa un piviale azzurro con decorazioni dorate e tiene il pastorale.
c. 135r, E(cce sacerdos magnus) iniziale figurata (mm 123 x 120; mm 465 x 190 con i fregi) con San Zanobi. Corpo della lettera color porpora decorato con cirri dorati e fiorellini bianchi, foglie lanceolate azzurre e verdi che vanno a formare una coda sul margine interno. Sul fondo della lettera è la figura di un santo vescovo, probabilmente Zanobi, con la mitria, il pastorale e un libro.
Le iniziali filigranate medie (es. I(nveni) di mm 125 x 105 a c. 121r) hanno il corpo azzurro o rosso e decorazioni a risparmio con racemi e fiori; il fondo e il campo sono di colore opposto a quello del corpo e presentano decorazioni geometriche e fitomorfe stilizzate; alcune hanno brevi code fiorite e clipei acquerellati. Le 3 iniziali alle cc. 160r-170r, 148v-154r sono di una seconda mano più tarda; alcune iniziali hanno decorazioni figurate sul fondo:
c. 9r, D(um) iniziale azzurra figurata con David realizzato a inchiostro monocromo rosso; il re è rappresentato con vesti eleganti e la corona in testa mentre, con una mano, indica verso l'alto.
c. 23r, I con il Simbolo dell'Opera del Duomo in inchiostro azzurro entro un clipeo
c. 23v, I con la Croce del Popolo di Firenze e il Giglio della Città di Firenze in inchiostro rosso entro due clipeic. 32v, C(onstitues) iniziale rossa figurata con un Re, forse David anziano, realizzato ad inchiostro azzurro, con scettro e corona; M con Mascheronec. 39r, I con Testina alata in inchiostro rossoc. 42v, I con Testina alata in inchiostro azzurroc. 44r, I con la Croce del Popolo di Firenze entro una losanga e il Giglio della Città di Firenze in inchiostro rosso entro un clipeoc. 55r, C(orona) iniziale azzurra figurata con una Giovane martire, realizzata in inchiostro rosso, che indossa la corona e tiene la palma del martirio in mano.c. 56v, H con il Giglio della Città di Firenze in inchiostro rosso entro una losanga e un festone di foglie e fioric. 63v, V con il Giglio della Città di Firenze in inchiostro rosso entro un clipeoc. 64r, Q con la Croce del Popolo di Firenze in inchiostro rosso entro una losanga c. 66v, Q(ui) iniziale rossa figurata con Cristo Redentore, ad inchiostro azzurro, con la croce, il nimbo crocesignato e una mano benedicentec. 69v, T con la Croce del Popolo di Firenze in inchiostro rosso entro un clipeoc. 76r, I con il Giglio della Città di Firenze in inchiostro rosso entro un clipeoc. 81r, Q(uoniam) iniziale rossa istoriata, in inchiostro azzurro, con il Salmo 77.20 di cui parla il verso citato dal testo: in un paesaggio di campagna è una grande roccia dalla quale sgorgano acque e, appoggiati ad essa, sono i due bastoni con i quali è stata percossac. 98v, V con la Croce del Popolo di Firenze in inchiostro rosso entro una losangac. 105r, I con la Croce del Popolo di Firenze in inchiostro rosso entro un clipeoc. 116r, I(uravit) iniziale azzurra con una Testa maschile, forse di Cristo, in inchiostro azzurro con lunghi capelli e barba, quasi del tutto scomparsac. 118v, L con il Giglio della Città di Firenze in inchiostro rosso entro un clipeoc. 122r, N con il Giglio della Città di Firenze in inchiostro rosso entro un clipeoc. 130v, I con la Croce del Popolo di Firenze in inchiostro rosso entro una losangac. 142r, D(um) iniziale azzurra con figura di Vescovo che indossa il piviale, la mitria e tiene il pastoralec. 144r, P(rudentes) iniziale rossa istoriata con Natività della Vergine (?): la scena è quasi completamente perduta, si intravedono soltanto le arcate di un palazzo sullo sfondo e una figurina tra le colonne, mentre in primo piano potrebbero esserci un'altra figura e un catino con l'acqua: poiché la rubrica è riferita alla natività di una vergine, la scena potrebbe rappresentare quella di Maria (la figura sullo sfondo potrebbe essere Gioacchino e quella in primo piano un'ancella con il catino per il bagno)c. 146r, P con la Croce del Popolo di Firenze in inchiostro rosso entro un clipeoc. 147v, G(loriosis) iniziale rossa figurata con San Zanobi vescovo, in inchiostro azzurro entro un clipeo, che indossa la mitria e tiene il pastorale; la figura è quasi completamente perduta ma è ancora identificabile grazie alla spilla con il giglio di Firenze.c. 150v, G(loriosi) iniziale azzurra figurata con la testa di San Pietro, in inchiostro rosso, che tiene le chiavi in mano.
Tra le iniziali filigranate, 21 sono di misura piccola (18 alle cc. 152v-159v e 3 di mano successiva alle cc. 168v-169r) con il corpo fesso azzurro o rosso e il campo e il fondo di colore opposto con decorazioni fitomorfe stilizzate; il codice contiene anche 20 iniziali rubricate di mano posteriore (cc. 160v-172r).Lettere grosse in inchiostro nero; segni paragrafali in inchiostro azzurro.
Descrizione interna
Il codice contiene l'Antifonario per il Comune degli apostoli, di un martire, di più martiri e del vescovo confessore
Incipit a c. 1r: Tradent enim vosIn primo nocturno. Antiphona (c. 3r): In omnem terram (notturno)Responsorium (c. 5r): Ecce ego mitto vos (responsorio)In secundo nocturno (c. 11r): Principes (po)populorum (notturno)In tertio nocturno. Antiphona (c. 20r): Exaltabuntur (notturno)Ad laudes et per horas. Antiphona (c. 27v): Hoc est preceptum (lodi)Ad Benedictum. Antiphona (c. 30v): Vos qui reliquistis (Benedictus - Cantico di Zaccaria nelle Lodi)Ad tertiam. Responsorium (c. 31v): In omnem terram (Ora Media - Terza)Ad sextam. Responsorium (c. 32v): Constitues (Ora Media - Sesta)Ad nonam. Responsorium (c. 32r): Nimis honorati sunt (Ora Media - Nona)Ad vesperas. Antiphona (c. 34r): Iuravit dominus (vespri)Ad Magnificat. Antiphona (c. 37r): Estote fortes (Magnificat)In nativitate evangeliste [...]. In nativitate unius martiris ad vesperas. Ad Magnificat (c. 37v): Iste sanctis (un evangelista; un martire)Ad matutinum. Invitatorium (c. 38v): Regem martyrum (invitatorio)In primo nocturno. Antiphona (c. 39r): In lege domini (notturno)Responsorium (c. 41r): Iste sanctus (responsorio)In secundo nocturno. Antiphona (c. 46r): Filii hominum (notturno)In tertio nocturno. Antiphona (c. 53r): Iustus dominus (notturno)Responsorium (cc. 54v-55r): Corona aurea (responsorio)Ad laudes et per horas. Antiphona (cc. 60v-61r): Qui me confessus fuerit (lodi)Ad Benedictum. Antiphona (c. 64r): Qui odit (Benedictus - Cantico di Zaccaria nelle Lodi)Ad tertiam. Responsorium (c. 64v): Gloria et honore (Ora Media - Terza)Ad sextam. Responsorium (c. 65v): Posuisti domine (Ora Media - Sesta)Ad nonam. Responsorium (c. 66r): Magna est gloriam (Ora Media - Nona)Ad Magnificat. Antiphona (c. 66v): Qui vultum (Magnificat)In nativitate plurimorum martyrum [...]. Ad Magnificat. Antiphona (c. 67v): Istorum est enim (molti martiri)Ad matutinum. Invitatorium (c. 68v): Regem martyrum (invitatorio)In primo nocturno. Antiphona (c. 69r): Secus decursus (notturno)Responsorium (c. 71r-v): Absterget deus (responsorio)In secundo nocturno. Antiphona (c. 77r): Dabo sanctis (notturno)Versus (c. 81r): Quoniam percussit (verso)In tertio nocturno. Antiphona (c. 85v): Iusti autem (notturno)In laudibus. Antiphona (c. 95r-v): Omnes sancti (lodi)Ad Benedictum. Antiphona (c. 98v): Vestri capilli (Benedictus - Cantico di Zaccaria nelle Lodi)Ad tertiam. Responsorium (c. 99r): Letamini in domino (Ora Media - Terza)Ad sextam. Responsorium (c. 100r): Exultent iusti (Ora Media - Sesta)Ad nonam. Responsorium (c. 100v): Gloria. Iusti autem (Ora Media - Nona)Ad vesperas. Antiphona (c. 101r-v): Isti sunt sancti (vespri)Ad Magnificat. Antiphona (c. 105v): Gaudent in celis (Magnificat)In nativitate unius confessoris pontificis [...]. Ad Magnificat. Antiphona (c. 107r): Sacerdos et pontifex (confessore pontefice)Si fuerit doctor subscripta antiphona dictur in utriusque vesperis. Antiphona (cc. 107v-108r): Doctor optime (un dottore)Ad matutinum. Invitatorium (c. 108v): Regem confessorum (invitatorio)In primo nocturno. Antiphona (c. 109r): Beatus vir (notturno)Responsorium (c. 112r-v): Euge serve (responsorio)In secundo nocturno. Antiphona (cc. 117v-118r): Invocantem exaudivit (notturno)In tertio nocturno. Antiphona (c. 126v): Domini iste (notturno)In laudibus. Antiphona (c. 135r): Ecce sacerdos magnus (lodi)Ad Benedictum. Antiphona (c. 138r): Euge serve (Benedictus - Cantico di Zaccaria nelle Lodi)Ad tertiam. Responsorium (cc. 138v-139r): Amavit eum (Ora Media - Terza)Ad sextam. Responsorium (c. 139v): Elegit eum (Ora Media - Sesta)Ad nonam. Responsorium (c. 140r-v): Tu es sacerdos (Ora Media - Nona)Ad Magnificat. Antiphona (c. 141r): Amavit eum (Magnificat)[...] Ad Magnificat. Antiphona (c. 142r): Dum esset summus pontifex (Magnificat)Pro confessore non pontifice (c. 142v): Similabo eum (confessore non pontefice)In nativitate virginum (c. 143v): Veni sponsa Christi (vergini)Si fuerit plures. Antiphona (c. 144r): Prudentes virgines (molte vergini)In [...] Sancti Apostoli Petri et Pauli (c. 146r): Petrus apostolus (rubr. post.; santi Pietro e Paolo apostoli)In festo S. Thome apostoli. Ad vesperas. Antiphona (c. 150r): Quia vidisti me (rubr. post.; san Tommaso apostolo)Infra octavam apostolorum Petri et Pauli. Ad Benedictum. Antiphona. Petrus apostolus. Ad Magnificat. Antiphona (c. 150v): Gloriosi principes (san Pietro apostolo, primo vescovo di Roma)In nativitate apostolorum. Ad vesperas. Hymnus (c. 152r): Exultet orbis (natività degli apostoli)In nativitate unius martyris. Ad vesperas. Versus (c. 153v): Deus tuorum militum (un martire)In nativitate plurium martyrum. Ad vesperas. Hymnus (c. 155r): Sanctorum meritis (molti martire)In nativitate unius confessoris. Ad vesperas. Versus (c. 157v): Iste confessor (un confessore)Explicit a c. 159v: gubernat trinus et unus. Amen
parte aggiunta Incipit a c. 160r: Dum esset rex (rubr. In festo s. Elisabet Regine Portugallie. Ad vesperas. Antiphona) (sant'Elisabetta, moglie e vedova del re del Portogallo e Terziaria Francescana)c. 168r: O flos colende Commune confessoris pontificis (c. 170r): Iesu redemptor (Comune di un confessore pontefice)Explicit a c. 171v: per omne seculum. Amen
parte aggiuntaIncipit a c. 172r: Specie tua (rubr. In festo s. Elisabeth. ad tertiam. Responsorius) (sant'Elisabetta, moglie e vedova del re del Portogallo e Terziaria Francescana)Explicit a c. 172v: Gloria. Diffusa.
Notizie storico critiche
Nell’Inventario dell’Archivio Musicale dell’Opera (1958, p. 22) il manoscritto è datato al XVI secolo ed è attribuito a Frate Eustachio, e ad un suo collaboratore vicino a Monte di Giovanni, con riferimento al Milanesi (1850, p. 203) e al D’Ancona (1914, p. 816, n. 1609). Le iniziali filigranate appartengono almeno a tre mani diverse che si succedono all'interno del codice seguendo le stesse carte con i diversi testi, due dei quali sono stati aggiunti successivamente alla stesura della parte originale del codice (cc. 1r-159v, 160r-171v e c. 172r-v); nella prima mano è riconoscibile il miniatore di penna che interviene anche negli altri manoscritti che compongono il ciclo mentre le altre due mani sono di personalità non identificabili che sono intervenute al momento dell'aggiunta dei testi e quindi probabilmente dopo il 1625, anno in cui venne canonizzata santa Elisabetta del Portogallo (conosciuta anche come Isabella di Aragona) alla quale sono dedicate le feste aggiunte. Il codice fa parte del nuovo ed ultimo ciclo di quattordici Graduali e diciotto Antifonari commissionati dall’Opera del Duomo tra il 1508 e il 1526, tutti eseguiti dai più importanti artisti fiorentini e caratterizzati dalle grandi dimensioni e dalle pagine di ampio respiro; dal momento che sono presenti soltanto quattro tetragrammi e quattro righe di testo in ciascuna carta, ogni volume include solo una breve parte dell’anno liturgico ma insieme ne costituiscono l’intero ciclo (Tacconi 2005, p. 175). In questo codice, come in tutti quelli del ciclo quattrocentesco, compare lo stemma dell'Opera del Duomo con l'Agnus Dei, simbolo dell'Arte della Lana che, in seguito a una Bolla papale del 1413, che garantì all'Arte della Lana la gestione dei beni della sagrestia della Cattedrale, fu adottato come proprio simbolo anche dall'Opera; lo stemma diventa, così, un'inequivocabile testimonianza della provenienza del codice da Santa Maria del Fiore. La presenza dei Gigli invece, anche nelle iniziali filigranate, fa parte del programma di glorificazione dei simboli civici, politici e religiosi della città di Firenze la cui massima espressione fu il rientro dall’esilio della famiglia Medici nel 1512 e l’elezione a papa di Leone X de’ Medici l’11 marzo 1513. L'origine fiorentina è ulteriormente sottolineata dalla presenza sia delle miniature con san Zanobi, al quale la città è particolarmente legata, che dell'Officio per la Translatio del santo con l'inno "O flos colende" alle cc. 168r-169v che faceva parte del nuovo Officio introdotto nel XVI secolo (Tacconi 1999, p. 303 nt. 81; Tacconi 2005, p. 227).Tutto il ciclo corale è abbondantemente citato negli Inventari, in particolare nell'Inventario dei libri di coro del 1663 (per la trascrizione cfr. Tacconi 1999, pp. 341-369), dove è data una breve descrizione dei contenuti e di tutte le iniziali contenute in ciascuno, l'Inventario del 1822 (per la trascrizione cfr. Tacconi 1999, pp. 373-376), dove ne vengono dati i contenuti e la segnatura in lettere che segue la successione all'interno dell'anno liturgico, e l'Inventario dei libri di coro del 1862 (per la trascrizione cfr. Tacconi 1999, pp. 377-378) dove vengono proposte le attribuzioni ai vari miniatori. Per quanto riguarda l'Antifonario O n. 23, possiamo costatare che è ancora completo di tutte le iniziali miniate, che era inventariato come O e che l'attribuzione delle miniature già nel 1862 faceva riferimento al Milanesi; nello specifico, è precisato l'intervento sia di Monte di Giovanni che di Frate Eustachio: al primo sono attribuite le iniziali alle cc. 34r, 95v, 101v, al secondo quelle alle cc. 1r, 5r, 41r, 71v e 112v. Il problema delle due mani è riportato anche nell'Inventario del 1958 dove le miniature sono attribuite principalmente a Frate Eustachio con la collaborazione di un altro miniatore vicino a Monte di Giovanni nelle figure caratterizzate da un incarnato più delicato (cc. 1r, 34r, 61r, 95v, 101v). Per quanto riguarda la miniatura a c. 1r con un Santo martire, il D'Ancona avanza l'ipotesi di una forte influenza dello stile di Monte su Frate Eustachio.Questo manoscritto è particolarmente ricco di iniziali filigranate figurate e istoriate: tra di esse suscita particolare curiosità la lettera Q a c. 81r con l'illustrazione del Salmo 77.20 che segue nelle righe del testo "Quoniam percussit petram et fluxerunt aque et torrentes inundaverunt" (Ecco, egli percosse la rupe e ne scaturì acqua e strariparono torrenti); nel fondo della lettera, infatti, dalla roccia percossa con due bastoni sgorga l'acqua che forma un torrente.
Relazione iconografico religiosa
c. 1r, martire; Agnus Dei
c. 5r, missione degli apostoli; Madonna col Bambino; san Matteo evangelista; san Luca evangelista
c. 9r, David
c. 27v, Cristo
c. 32v, David
c. 34r, Dio Padre
c. 41r, martire
c. 55r, martire
c. 61r, Cristo
c. 66v, Cristo redentore
c. 71v, Cristo; martiri
c. 81r, salmo
c. 95v, martire; 'Martirio' (Ripa)
c. 101v, martiri
c. 112v, vescovo; chiamata, vocazione, missione
c. 116r, uomo
c. 135r, san Zanobi vescovo di Firenze
c. 142r, vescovo
c. 144r, natività della Vergine
c. 147v, san Zanobi vescovo di Firenze
c. 150v, San Pietro apostolo, primo vescovo di Roma