Codici
Tipo scheda
OACo
Oggetto e soggetto
Definizione
Codice corale
Identificazione
Ciclo
Denominazione/dedicazione
Antifonario E, n. 24
Soggetti
- Iniziale figurata T a c. 1r
- Profeta Isaia
- Iniziale istoriata E a c. 2v
- Predicazione di san Paolo
- Iniziale istoriata T a c. 50v
- Congedo di Esaù da Isacco
- Iniziale istoriata V a c. 93r
- Congiura dei fratelli contro Giuseppe
Cronologia
Secolo
XVI
Da
1508
A
1526
Motivazione cronolgica
Documentazione/ Bibliografia/ Analisi stilistica
Autore
Frate Eustachio
Localizzazione geografica amministrativa
Provincia
Firenze
Comune
Firenze
Località
Firenze
Denominazione
Archivio dell'Opera di Santa Maria del Fiore
Complesso monumentale di appartenenza
Complesso monumentale di Santa Maria del Fiore
Denominazione raccolta
Archivio musicale, serie I: codici corali
Luogo
Stanza dei corali
Posizione
24
Altre localizzazioni geografico-amministrative
Collocazione originaria
- Cattedrale di Santa Maria del Fiore
- sec. XVI/ primo quarto
- 1934
- Coro bandinelliano (post 1547-1572)/ Coro ristrutturato dal Baccani (post 1846)
- Sopra il badalone
Collocazione successiva
- Museo dell'Opera di Santa Maria del Fiore
- 1934
- 1966
- Cattedrale di Santa Maria del Fiore
- Sala dei corali
- Armadi/ Sopra il badalone
Rapporto
Stadio opera
Finale
Dati analitici
Iscrizioni
- Latino
- A pennello
- Lettere capitali
- c. 1r, iniziale T, cartiglio
- Querite dominum dum inveniri potest
Emblemi e marchi
- Simbolo
- Corporativo/ Religioso
- Arte della Lana/ Opera di Santa Maria del Fiore
- 2
- cc. 2v, 93r
- Agnus Dei
- Simbolo
- Civile
- Città di Firenze
- 1
- c. 2v
- Clipeo d'argento al giglio di rosso.
Identificativi
Tipo di identificativo
Catalogo generale
Numero di identificativo di soprintendenza
09/00161205
Data di identificativo di soprintendenza
1985
Fonti e documenti di riferimento
Bibliografia
- Milanesi G.
- Nuove indagini con documenti inediti per servire alla storia della miniatura italiana
- 1850
- p. 197
- D'Ancona P.
- La miniatura fiorentina: secoli XI-XVI
- 1914
- V. II p. 814 n. 1605
- Fabbri L./ Tacconi M. S. (a cura di)
- I libri del Duomo di Firenze. Codici liturgici e Biblioteca di Santa Maria del Fiore (secoli XI-XVI)
- 1997
- pp. 75, 76, 78 n. 50, 227-228
- Tacconi M. S.
- Liturgy and Chant at the Cathedral of Florence: A Survey of the Pre-Tridentine Sources (Tenth-Sixteenth Centuries)
- 1999
- p. 231
- Garzelli A. (a cura di)
- Miniatura fiorentina del Rinascimento: 1440-1525. Un primo censimento
- 1985
- V. I p. 348
- Tacconi M. S.
- Cathedral and civic ritual in Late Medieval and Renaissance Florence: the service books of Santa Maria del Fiore
- 2005
- pp. 10, 53
Relazioni
Descrizione
Antifonario per il Proprio del tempo dalla prima domenica di Quaresima al sabato precedente la quarta dominica, i vespri per tutta la settimana, le lodi e gli inni di Quaresima Caratteristiche codicologiche data: 1508-1526provenienza: Santa Maria del Fioremembr.mm 724 x 536 (c. 28r)fascicoli legatiguardie: carta anteriore membranacea antica, la carta di guardia posteriore è stata asportata e alla fascetta rimanente è stata incollata un'altra carta, utilizzata per aggiungere un'invocazione alla Vergine, che è stata numerata 172cc. I + 173numerazione posteriore al 1663 in cifre romane a penna e inchiostro nero al centro del margine esterno (cc. 1r-172r) che giunge fino a c. 172r poiché due carte sono state numerate 128; in alcune carte è ancora visibile la numerazione guida (es. f3 a c. 43r, k3 a c. 75r, k4 a c. 76r, l4 a c. 84r, o3 a c. 107r, q3 a c. 123r, x2 a c. 161r) nell'angolo inferiore esterno che infatti corrisponde al terzo foglio del sesto fascicolo (f), al terzo foglio del decimo fascicolo (k), etc...fascicoli: 1-21 (8), 22 (4); numerati in lettere; la c. 172 è legata alla controguardia posteriore specchio di scrittura: mm 83 [485] 156 x 95/9 [296] 8/128 (c. 28r)rr. 24/ll. 4 + 4 tetragrammi (c. 28r) Scrittura Littera textualis di una sola mano (cc. 1r-171r); presenza di una seconda mano successiva nei testi aggiunti alle carte cc. 171v-172r; il testo di c. 1r è stato ripassato ma senza modifiche; a c. 133v alcune righe del testo sono state abrase e riscritte. Notazione musicale quadrata nera su tetragramma rosso. Legatura mm 755 x 550 x 130; originale; assi rivestite di cuoio bordeaux con cantonali e fornimento centrale polilobati in ottone con borchia centrale a sbalzo e decorazioni a incisione e gigli; il cuoio presenta ancora una decorazione con righe ad impressione sul piatto anteriore e a rombi sul piatto posteriore dove sono anche un cartellino con la segnatura "E" e un altro con i contenuti del codice "Antiphonarium a I sabbato XL usque ad sabbatum [ante] dominicam 3"; tre bindelle e quattro tenoni; puntali, 8 nervi sul dorso. Decorazione Miniatura di pennello:3 iniziali istoriate1 iniziale figurata4 iniziali decorate Miniatura di penna:208 iniziali filigranate Le iniziali istoriate o figurate sono caratterizzate dal campo in foglia d’oro, il corpo è decorato con foglie lanceolate che vanno a formare un fregio marginale decorato con bottoncini dorati e, in alcuni casi, delimitato entro cornici in foglia d'oro. c. 1r, T(unc invocabis) iniziale figurata (mm 130 x 130; mm 420 x 270 con i fregi) con il Profeta Isaia. Corpo della lettera color porpora decorato con foglie lanceolate verdi, azzurre e rosa che vanno a formare una lunga coda fiorita. In alto, al di sopra di un basamento di candelabra, è raffigurata una testina di cherubino in rosa, sormontata da una corolla in rosso. All'asta della lettera si sovrappone un medaglione entro il quale è la figura a mezzobusto del profeta Isaia che indossa un ampio mantello rosso e il turbante; in mano tiene un cartiglio nel quale è scritto "Querite dominum dum inveniri potest" (Is. 55, 6), nell'altra mano ha un libro chiuso; stretta a sè, tiene una grande sega, suo attributo in quanto strumento del martirio. La figura è stata erroneamente identificata con san Simone (Inv. 1958, p. 9) poiché entrambi hanno come attributo la sega. c. 2v, E(cce nunc tempus) iniziale istoriata (mm 260 x 265; mm 655 x 480 con i fregi; mm 38, 68, 83 i clipei) con la Predicazione di san Paolo. Corpo della lettera color porpora decorato con una fila di perle bianche e azzurre inframmezzate da gioielli in oro con gemme e perle incastonate; intorno al corpo si avviluppano foglie lanceolate verdi e azzurre. Il fregio si estende, separatamente dal campo della lettera, sui margini esterno, superiore e inferiore, delimitato da una cornice in foglia d'oro: nel margine superiore è un fregio fiorito su campo oro con al centro un clipeo con lo Stemma del Comune di Firenze, d'argento al giglio rosso; nel margine esterno il campo è diviso in rosso e verde e il fregio con candelabre è realizzato in oro; nel margine inferiore il fregio fiorito è su campo in oro e, al centro, è un grande clipeo, con lo Stemma dell'Opera con l'Agnus Dei, affiancato da due putti alati che stringono una cornucopia. Negli angoli esterni sono due clipei con le figure a mezzobusto della Giustizia, con la corona dorata, la veste rossa, la spada nella mano destra e il globo dorato con la croce nella sinistra, e della Fortezza, con la corona dorata, la veste verde, la croce dorata e gemmata, una mazza viola nella mano destra e un ramo di ulivo nella sinistra. Sul fondo della lettera è la predicazione di san Paolo, con il santo al centro in alto su un masso che si rivolge verso il popolo tenendo in mano la spada; la scena è ambientata in un paesaggio di campagna con sullo sfondo un fiume e una città turrita con un ponte che attraversa il fiume. c. 50v, T(olle arma tua) iniziale istoriata (mm 250 x 225; mm 515 x 365 con i fregi) con il Congedo di Esaù da Isacco. Corpo della lettera rosa, decorato con sottili cirri bianche e foglie lanceolate azzurre, che si apre come un sipario sulla scena rappresentata nel fondo: dell'asta centrale ne rimangono infatti solo due tronchetti per non disturbare la rappresentazione; nei margini superiore ed esterno si sviluppa un ricco fregio con fiori azzurri e rosa. Sul fondo è rappresentato il congedo di Esaù da Isacco con la figura dell'anziano e cieco padre seduto appoggiato al bastone che manda il figlio a cacciare della selvaggina; quest'ultimo, pronto per la caccia, porta con sé l'arco, le frecce e un pugnale, mentre Rebecca ascolta la conversazione sporgendosi dalla porta. Il congedo è ambientato nel cortile di un elegante palazzo rinascimentale con pavimenti marmorei, pareti ad encausto, vetrate e una loggia sopra la quale si svolge la scena successiva: Rebecca istruisce Giacobbe, suo figlio prediletto, ordinandogli di prendere un capretto con l'intento di truffare Abramo, e ottenere la sua benedizione, fingendo le pelli villose di Esaù. c. 93r, V(identes Ioseph) iniziale istoriata (mm 245 x 240; mm 480 x 355 con i fregi; mm 50 il clipeo) con la Congiura dei fratelli contro Giuseppe. Corpo della lettera rosa decorato da cirri bianchi e foglie lanceolate azzurre e verdi; nei margini superiore e interno si sviluppa un fregio fiorito e, al centro del margine superiore, è un clipeo con lo Stemma dell'Opera con l'Agnus Dei. Nel fondo è rappresentata la congiura dei fratelli contro Giuseppe, con il gruppo dei fratelli intorno ad un pozzo in attesa dell'arrivo di Giuseppe che, in abiti da pellegrino, è in cammino lungo un sentiero in secondo piano; la scena è ambientata in aperta campagna con il gregge delle pecore e una città sullo sfondo. Le iniziali decorate sono realizzate a tempera con il campo quadrangolare in foglia d’oro, il corpo decorato con foglie lanceolate che vanno a formare la coda ornata con fregetti a penna e bottoncini dorati, il fondo presenta anch’esso foglie e fiori. c. 23r, C(or mundum) iniziale decorata (mm 125 x 125; mm 390 x 185 con i fregi) con Fregio fiorito. Corpo della lettera rosa decorato con cirri bianchi e foglie lanceolate azzurre e verdi che vanno a formare una coda fiorita; fondo azzurro con filigrana in oro e un motivo vegetale con fiore di loto in rosso, verde e azzurro dal quale fuoriescono tre racemi verdi desinenti ciascuno in una rosetta centrale in giallo con bocciolo verde e due rosette laterali in arancio con bocciolo giallo. c. 74v, D(omine labia mea) iniziale decorata (mm 138 x 140; mm 505 x 245 con i fregi) con Fregio fiorito. Corpo della lettera azzurro decorato con sottili cirri bianchi e foglie lanceolate rosa e verdi che vanno a formare la coda fiorita; fondo viola scuro con motivi a filigrana in oro e una grande rosetta azzurra con bocciolo giallo, contornata da foglie. c. 128r, F(ac benigne) iniziale decorata (mm 145 x 145; mm 560 x 220 con i fregi) con Fregio fiorito. Corpo della lettera rosa decorato con sottili cirri bianchi e foglie lanceolate azzurre e verdi che vanno a formare una lunga coda fiorita; il fondo azzurro è diviso in due occhielli, ciascuno con una rosetta in rosso con bocciolo giallo. c. 143r, D(ixit dominus) iniziale decorata (mm 135 x 135; mm 400 x 220 con i fregi) con Fregio fiorito. Corpo della lettera rosa decorato da sottili cirri bianchi e foglie lanceolate verdi e azzurre che vanno a formare la coda fiorita; sul fondo, con motivo a scacchiera in arancio e oro, è una composizione fitomorfa con due rosette rosse con bocciolo giallo e un fiore di loto azzurro con bocciolo giallo e fogliette verdi. Le iniziali filigranate (es. I(n) di mm 120 x 100 a c. 6v) hanno il corpo azzurro o rosso e decorazioni a risparmio con racemi e fiori; il fondo e il campo sono di colore opposto a quello del corpo e presentano decorazioni geometriche e fitomorfe stilizzate; alcune hanno decorazioni diamantate a tempera e clipei acquerellati. Tra le iniziali filigranate, 12 sono di misura piccola (cc. 167r-171r) con il corpo fesso azzurro o rosso e il campo e il fondo di colore opposto con decorazioni fitomorfe stilizzate; il codice contiene anche 2 iniziali rubricate rosse di mano posteriore (cc. 171v-172r).Lettere grosse in inchiostro nero con toccature in giallo e testine. Descrizione interna Il codice contiene l'Antifonario per il Proprio del tempo dalla prima domenica di Quaresima al sabato precedente la quarta dominica (cc. 1r-142v), i vespri per i giorni dalla domenica al sabato (cc. 143r-155r), le lodi (cc. 155v-166r), gli inni per i giorni feriali di Quaresima (cc. 166r-168r) e gli inni per le domeniche di Quaresima (cc. 168r-171r) Incipit a c. 1r: Tunc invocabisAd matutinum. Invitatorium (c. 1v): Non sit vobis (invitatorio)In primo nocturno. Antiphona (c. 2v): Ecce nunc tempus (notturno)In secundo nocturno. Antiphona (c. 8r-v): Emendemus in melius (notturno)In tertio nocturno. Antiphona (c. 15r): Scindite corda vestra (notturno)Ad laudes. Antiphona (cc. 22v-23r): Cor mundum (lodi)Ad Benedictum. Antiphona (c. 26v): Ductus est Iesus (Benedictus - Cantico di Zaccaria nelle Lodi)Ad primam. Antiphona (c. 27v): Iesus autem (Ora Prima)Ad tertiam. Antiphona (c. 28v): Tunc assumpsit (Ora Media - Terza)Ad sextam. Antiphona (c. 30r-v): Non in solo pane (Ora Media - Sesta)Ad nonam. Antiphona (cc. 31v-32r): Dominum deum (Ora Media - Nona)Responsorium breve et versus non mutantur per horas dierum usque ad dominicam de passione. Ad vesperas. Antiphona. Ad Magnificat. Antiphona (c. 33r): Ecce nunc (Responsorio)Feria secunda. Ad Benedictum. Antiphona (c. 34v): Venite benedicti (lunedì)Ad primam. Antiphona (c. 35r): Vivo ego dicit dominus (Ora Prima)Ad tertiam. Antiphona (cc. 35v-36r): Advenerunt nobis dies (Ora Media - Terza)Ad sextam. Antiphona (c. 36v): Comendemus nos (Ora Media - Sesta)Ad nonam. Antiphona (c. 37r): Per arma iustitie (Ora Media - Nona)Ad Magnificat. Antiphona (c. 38r): Quod uni exminimis (Magnificat)Feria tertia. Ad Benedictum. Antiphona (c. 38v): Intravit Iesus in templum (martedì)Ad Magnificat. Antiphona (c. 39v): Scriptum est (Magnificat)Feria quarta. Ad Benedictum. Antiphona (c. 40v): Generatio hec (mercoledì)Ad Magnificat. Antiphona (c. 41v): Sicut fuit Ionas (Magnificat)Feria quinta. Responsorium (c. 42r): Tribularer si nescirem (giovedì)Ad Benedictum. Antiphona (c. 45v): Egressus Iesus (Benedictus - Cantico di Zaccaria nelle Lodi)Ad Magnificat. Antiphona (c. 46v): O mulier magna est (Magnificat)Feria sexta. Ad Benedictum. Antiphona (c. 47r): Angelus domini descendebat (venerdì)Ad Magnificat. Antiphona (c. 47v): Qui me sanum fecit (Magnificat)Sabbato. Ad Benedictum. Antiphona (c. 48r): Assumpsit Iesus discipulos (sabato)Ad Magnificat. Antiphona (c. 49r): Visionem quam vidistis (Magnificat)Dominica secunda Quadragesime. Invitatorium (c. 49v): Non repellet dominus (seconda domenica di Quaresima)Responsorium (c. 50r-v): Tolle arma tua pharetra (responsorio)Ad laudes. Antiphona (c. 74v): Domine labia mea (lode)Ad primam et tertiam. Antiphona (c. 78r): Domine bonum est (Ora Prima; Ora Media - Terza)Ad sextam. Antiphona (c. 79r): Faciamus hic tria tabernacula (Ora Media - Sesta)Ad nonam et ad Magnificat. Antiphona (c. 79v): Visionem quam vidistis (Ora Media - Nona)Feria secunda. Ad Benedictum (c. 80v): Ego principium (lunedì)Ad Magnificat. Antiphona (c. 81r): Qui me misit (Magnificat)Feria tertia. Ad Benedictum. Antiphona (c. 81v): Unus est enim (martedì)Ad Magnificat (c. 82r-v): Omnes autem vos (Magnificat)Feria quarta. Ad Benedictum. Antiphona (c. 83v): Ecce ascendimus (mercoledì)Ad Magnificat. Antiphona (c. 84v): Tradetur enim (Magnificat)Feria quinta. Ad Benedictum. Antiphona (c. 85r): Fili recordare (giovedì)Ad Magnificat. Antiphona (c. 85v): Dives ille guttam (Magnificat)Feria sexta. Ad Benedictum. Antiphona (c. 86r-v): Malos male (venerdì)Ad Magnificat. Antiphona (c. 87r): Querentes eum (Magnificat)Sabbato. Responsorium primum (cc. 87v-88r): Pater peccavi (sabato)Ad Benedictum. Antiphona (c. 90r): Vadam ad patrem (Benedictus - Cantico di Zaccaria nelle Lodi)Ad Magnificat. Antiphona (c. 91r): Dixit autem pater (Magnificat)Dominica tertia. Invitatorium (c. 92r): Venite adoremus dominum (terza domenica di Quaresima)Responsorium primum (cc. 92v-93r): Videntes Ioseph (responsorio)Ad laudes. Antiphona (c. 128r): Fac benigne in bona voluntate (lodi)Ad Benedictum. Antiphona (c. 129v): Cum fortis armatus (Benedictus - Cantico di Zaccaria nelle Lodi)Ad primam. Antiphona (c. 130v): Et cum eiecisset Iesus (Ora Prima)Ad tertiam. Antiphona (c. 131r): Si in digito dei (Ora Media - Terza)Ad sextam. Antiphona (cc. 131v-132r): Qui non colligit (Ora Media - Sesta)Ad nonam. Antiphona (c. 132v): Cum in mundus (Ora Media - Nona)Ad Magnificat. Antiphona (c. 133r-v): Extollens vocem (Magnificat)Feria secunda. Ad Benedictum. Antiphona (c. 134v): Anime dico vobis (lunedì)Ad Magnificat. Antiphona (c. 135v): Iesus autem (Magnificat)Feria tertia. Ad Benedictum. Antiphona (cc. 135v-136r): Si duo ex vobis (martedì)Ad Magnificat. Antiphona (c. 136v): Ubi duo vel tres (Magnificat)Feria quarta. Ad Benedictum. Antiphona (c. 137v): Audite et intelligite (mercoledì)Ad Magnificat. Antiphona (c. 138r): Non lotis manibus (Magnificat)Feria quinta. Ad Benedictum. Antiphona (c. 138v): Exibant autem demonia (giovedì)Ad Magnificat. Antiphona (c. 140r): Omnes qui habebant (Magnificat)Feria sexta. Ad Benedictum. Antiphona (c. 140v): Aqua quam ego (venerdì)Ad Magnificat. Antiphona (c. 141r): Domine ut video (Magnificat)Sabbato. Ad Benedictum. Antiphona (c. 142r): Inclinavit se Iesus (sabato)In dominicis diebus. Ad vesperas. Antiphona (cc. 142v-143r): Dixit dominus domino meo (domenica)Feria secunda. Ad vesperas. Antiphona (c. 145r): Inclinavit dominus aurem suam (lunedì)Feria tertia. Ad vesperas. Antiphona (c. 146v): In domum domini (martedì)Feria quarta. Ad vesperas (c. 148v): Non confundetur (mercoledì)Feria quinta. Ad vesperas. Antiphona (c. 150v): Et omnis mansuetudinis eius (giovedì)Feria sexta. Ad vesperas. Antiphona (c. 152v): In cospectu angelorum (venerdì)Sabbato. Ad vesperas (c. 154v): Benedictus dominus deus meus (sabato)cc. 155v-166r: laudes (c. 158v, sacerdos et pontifex; c. 161v, Maria virgo; c. 162v, ss. Petrus et Paulus; c. 164r, ss. çenobius, Eugenius, Crescentius, Reparata, Miniatus) In ferialis diebus Quadragesime. Hymnus (c. 166r-v): Audi benigne conditor (inno)In dominicis diebus. In Quadragesime. Hymnus (c. 168r): Aures ad nostras deitatis (domenica) testi aggiunti:c. 171v: Per signum crucis deic. 172r: Sancta Maria succurre miseris
Notizie storico critiche
Nell’Inventario dell’Archivio Musicale dell’Opera (1958, pp. 9-10) il manoscritto è datato al XVI secolo ed è attribuito a Frate Eustachio con riferimento al Milanesi (1850, p. 197) e al D’Ancona (1914, p. 814, n. 1605). Il codice, insieme ai Corali M n. 25 e F.6 n. 32, è uno dei tre che non hanno subìto danni in seguito all’alluvione poiché erano posti in alto sul badalone; il manoscritto non ha ricevuto recenti restauri ma le controguardie e gli interni dei piatti della legatura presentano diversi segni di tarli. Il codice fa parte del nuovo ed ultimo ciclo di quattordici Graduali e diciotto Antifonari commissionati dall’Opera del Duomo tra il 1508 e il 1526, tutti eseguiti dai più importanti artisti fiorentini e caratterizzati dalle grandi dimensioni e dalle pagine di ampio respiro; dal momento che sono presenti soltanto quattro tetragrammi e quattro righe di testo in ciascuna carta, ogni volume include solo una breve parte dell’anno liturgico ma insieme ne costituiscono l’intero ciclo (Tacconi 2005, p. 175). In questo codice, come in tutti quelli del ciclo quattrocentesco, compare lo stemma dell'Opera del Duomo con l'Agnus Dei, simbolo dell'Arte della Lana che, in seguito a una Bolla papale del 1413 che garantì all'Arte della Lana la gestione dei beni della sagrestia della Cattedrale, fu adottato come proprio simbolo anche dall'Opera; lo stemma diventa, così, un'inequivocabile testimonianza della provenienza del codice da Santa Maria del Fiore. La presenza dello stemma del comune di Firenze, invece, fa parte del programma di glorificazione dei simboli civici, politici e religiosi della città, la cui massima espressione fu il rientro dall’esilio della famiglia Medici nel 1512 e l’elezione a papa di Leone X de’ Medici l’11 marzo 1513. Tutto il ciclo corale è abbondantemente citato negli Inventari, in particolare nell'Inventario dei libri di coro del 1663 (per la trascrizione cfr. Tacconi 1999, pp. 341-369), dove è data una breve descrizione dei contenuti e di tutte le iniziali contenute in ciascuno, l'Inventario del 1822 (per la trascrizione cfr. Tacconi 1999, pp. 373-376), dove ne vengono elencati i contenuti e la segnatura in lettere che segue la successione all'interno dell'anno liturgico, e l'Inventario dei libri di coro del 1862 (per la trascrizione cfr. Tacconi 1999, pp. 377-378) dove vengono proposte le attribuzioni ai vari miniatori. Per quanto riguarda l'Antifonario E n. 24, possiamo costatare che è ancora completo di tutte le iniziali miniate ma la numerazione delle carte è posteriore al 1663 poiché nell'Inventario di quell'anno è scritto che "non è carteggiato", era comunque inventariato come E e l'attribuzione delle miniature già nel 1862 faceva riferimento al Milanesi. Per quanto riguarda i soggetti delle miniature, nell'Inventario del 1663 la figura a c. 1r è interpretata come Profeta, probabilmente Geremia; nell'Inventario del 1862 è data notizia della pubblicazione dell'iniziale V a c. 93r "incisa nell'Album Calligrafico ec." stampato a Lucca dalla Tipografia Giusti nel 1840.Probabilmente i testi delle due invocazioni alle cc. 171v-172r sono stati aggiunti prima del 1663 poiché nell'Inventario di quell'anno sono già conteggiate 173 carte che quindi includono anche la carta di guardia posteriore utilizzata per il testo riferito alla Vergine.La figura rappresentata entro l'iniziale a c. 1r è stata identificata con il profeta Isaia pioché, iconograficamente, l'abbigliamento caratterizzato dal turbante e il rotolo aperto sono elementi riconducibili ai profeti; inoltre l'iscrizione è una citazione delle profezie di Isaia e la sega, attributo sorretto dalla figura, ricorda il martirio subìto dal profeta che, su ordine del re Manasse, venne segato in due. Il freintendimento con Simone Zelota fu probabilmente dovuto proprio all'attributo in quanto anche il santo venne tagliato in due.Le iniziali miniate, quasi tutte istoriate, sono connotate da un tono "fiabesco" (Garzelli 1985, p. 348) espresso utilizzando tecniche teatrali, come la disposizione dei personaggi di lato, frontali e di schiena, e la rappresentazione simultanea degli eventi che compongono la storia: così sono disposti i personaggi della storia del Congedo di Esaù a c. 50v e le azioni e intenzioni ingannevoli sono emblematicamente espresse dalla presenza di un felino.Il codice risulta inventariato nelle schede OA della Soprintendenza per i Beni Artistici e Storici di Firenze nel 1985 con il numero di catalogo 09/00161205 dove ne è confermata l'attribuzione a Frate Eustachio in base ai documenti di pagamento relativi all'attività del miniatore per l'Opera del Duomo risalenti agli anni 1519, 1521, 1525, 1528. L'Antifonario E n. 24 è inoltre confrontato con l'Antifonario M n. 25 per la precisa descrizione degli interni ad opera del miniatore ma anche per il suo scarso senso della prospettiva e del chiaroscuro. Iconograficamente, il manoscritto si pone come proseguimento dell'Antifonario D n. 8, nelle cui iniziali sono raffigurate Storie della Genesi realizzate da Monte di Giovanni.
Relazione iconografico religiosa
c. 1r, Isaia; profeta (Is. 55, 6) c. 2v, Paolo predica a Efeso; Agnus Dei; Giustizia, 'Justitia', 'Giustizia divina' (Ripa); Fortezza, 'Fortitudo', 'Forza' (Ripa); virtù Cardinali (At. 19) c. 23r, fiori c. 50v, benedizione di Isacco; Isacco, ormai vecchio e quasi cieco, manda a cacciare Esaù della selvaggina; Rebecca ascolta la conversazione; Rebecca istruisce Giacobbe e gli ordina di andare a prendere i capretti (Genesi 27) c. 74v, fiori c. 93r, congiura dei fratelli contro Giuseppe; Giuseppe in cammino; i fratelli vedono Giuseppe che stava arrivando e complottano la sua morte; Agnus Dei (Genesi 37) c. 128r, fiori c. 143r, fiori