Codici
Tipo scheda
OACo
Oggetto e soggetto
Definizione
Codice corale
Identificazione
Ciclo
Denominazione/dedicazione
Antifonario M, n. 25
Soggetti
- Iniziale figurata M a c. 1r
- Angelo
- Iniziale istoriata D a c. 4r
- Martirio di sant'Agata
- Iniziale istoriata M a c. 70r
- Annunciazione
- Iniziale figurata ç a c. 130v
- San Zanobi vescovo
Cronologia
Secolo
XVI
Anno
1526
Da
1526
A
1526
Specifiche
Datato entro il medaglione a c. 1r ed entro il clipeo a c. 4r.
Motivazione cronolgica
Iscrizione/ Documentazione/ Bibliografia/ Analisi stilistica
Autore
Frate Eustachio
Localizzazione geografica amministrativa
Provincia
Firenze
Comune
Firenze
Località
Firenze
Denominazione
Archivio dell'Opera di Santa Maria del Fiore
Complesso monumentale di appartenenza
Complesso monumentale di Santa Maria del Fiore
Denominazione raccolta
Archivio musicale, serie I: codici corali
Luogo
Stanza dei corali
Posizione
25
Altre localizzazioni geografico-amministrative
Collocazione originaria
- Cattedrale di Santa Maria del Fiore
- sec. XVI/ primo quarto
- 1934
- Coro bandinelliano (post 1547-1572)/ Coro ristrutturato dal Baccani (post 1846)
- Sopra il badalone
Collocazione successiva
- Museo dell'Opera di Santa Maria del Fiore
- 1934
- 1966
- Cattedrale di Santa Maria del Fiore
- Sala dei corali
- Armadi/ Sopra il badalone
Rapporto
Stadio opera
Finale
Dati analitici
Iscrizioni
- Latino
- A caratteri applicati
- Lettere capitali
- c. 1r, margine superiore, clipeo
- Op[er]A
- Latino
- A caratteri applicati
- Lettere capitali
- c. 4r, margine inferiore, clipeo destro
- Op[er]A
- Latino
- A caratteri applicati
- Lettere capitali
- c. 4r, margine inferiore, clipeo sinistro
- Op[er]A
- Latino
- A caratteri applicati
- Lettere capitali
- c. 130v, margine esterno, clipeo inferiore
- Op[er]A
- Latino
- A penna
- Lettere capitali
- c. 156v, iniziale O
- Op[er]A
- Latino
- A caratteri applicati
- Numeri romani
- c. 1r, margine superiore, clipeo
- Anno Domini MDXXVI
- Latino
- A caratteri applicati
- Lettere capitali
- c. 1r, iniziale M, cartiglio
- Ego scripsi
- Latino
- A caratteri applicati
- Lettere capitali/ Numeri romani
- c. 4r, margine interno, clipeo
- Anno Domini MDXXVI
- Latino
- A caratteri applicati
- Lettere capitali
- c. 70r, iniziale M, architrave
- Ave gratia plena
Emblemi e marchi
- Simbolo
- Corporativo/ Religioso
- Arte della Lana/ Opera di Santa Maria del Fiore
- 1
- c. 4r
- Agnus Dei
- Simbolo
- Civile
- Città di Firenze
- 1
- c. 130v
- Clipeo d'argento al giglio di rosso.
Identificativi
Tipo di identificativo
Catalogo generale
Numero di identificativo di soprintendenza
09/00161206
Data di identificativo di soprintendenza
1985
Fonti e documenti di riferimento
Bibliografia
- Milanesi G.
- Nuove indagini con documenti inediti per servire alla storia della miniatura italiana
- 1850
- p. 201
- D'Ancona P.
- La miniatura fiorentina: secoli XI-XVI
- 1914
- V. II pp. 815-816 n. 1608
- Levi D'Ancona M.
- Miniatura e miniatori a Firenze dal XIV al XVI secolo: documenti per la storia della miniatura
- 1962
- p. 247
- Becherucci L. / Brunetti G.
- Museo dell'Opera del Duomo a Firenze
- 1969-1970
- Garzelli A. (a cura di)
- Miniatura fiorentina del Rinascimento: 1440-1525. Un primo censimento
- 1985
- V. I pp. 347-348
- Fabbri L./ Tacconi M. S. (a cura di)
- I libri del Duomo di Firenze. Codici liturgici e Biblioteca di Santa Maria del Fiore (secoli XI-XVI)
- 1997
- pp. 76, 78 n. 50
- Tacconi M. S.
- Liturgy and Chant at the Cathedral of Florence: A Survey of the Pre-Tridentine Sources (Tenth-Sixteenth Centuries)
- 1999
- pp. 232, 237-238, 301-303
- Tacconi M. S.
- Cathedral and civic ritual in Late Medieval and Renaissance Florence: the service books of Santa Maria del Fiore
- 2005
- pp. 10, 53, 178, 199, 222-223, 227-228, 230-231, 233-234, 237, 240, 291
- p. 343 tav. 30
- AA.VV. (a cura di)
- Make a joyful noise. Renaissance art and music at Florence Cathedral
- 2014
- pp. 73-87
Relazioni
Descrizione
Antifonario contenente i responsi e le antifone per il Proprio dei santi dalla festa di sant'Agata festa di san Zanobi, per i santi Pietro e Paolo, l'Annunciazione e il nome della Vergine Caratteristiche codicologiche data: 1526 (datato alle cc. 1r e 4r)provenienza: Santa Maria del Fioremembr.mm 716 x 533 (c. 91r)fascicoli legatiguardie: membranaceacc. I + 157 (6 carte mancanti)numerazione a penna a inchiostro nero in cifre romane al centro del margine esterno successiva alla scrittura del codice (cc. 1r-157r); per il testo delle ultime carte (156v-157v) è stata utilizzata e numerata anche la carta di guardia posteriore; la numerazione prosegue senza interruzione anche in presenza di carte asportate (tra le cc. 5-6, 11-12, 2 tra le cc. 25-26, tra cc. 38-39, 83-84) per cui deve essere posteriore alla caduta.fascicoli: 1-2 (7), 3 (8), 4 (6), 5 (8), 6 (7), 7-10 (8), 11 (9), 12-13 (8), 14 (9), 15 (8), 16 (2), 17-20 (8), 21 (6); la fascicolazione è piuttosto irregolare a causa delle 6 carte mancanti, inoltre segue le partizioni dei testi aggiunti che corrispondono ai fascioli 11, 14-16specchio di scrittura: mm 73 [491] 152 x 94 [10/296/10] 123 (c. 91r)rr. 24/ll. 4 + 4 tetragrammi (c. 91r) Scrittura Littera textualis di una sola mano nel corpo di testo originale (cc. 1r-81v; 84r-100v, 120r-149v, 152v-156r), presenza di una seconda mano nel testo e nelle iniziali dei fascicoli aggiunti (cc. 82r-83v, 101r-119v); testo abraso e riscritto alle cc. 150r-152r; testo aggiunto posteriormente alle cc. 156v-157v. Annotazioni di carattere liturgico alle cc. 67v, 81v, 99v, 125v. Notazione musicale quadrata nera su tetragramma rosso. Legatura mm 755 x 550 x 130; originale; assi rivestite in cuoio bordeaux con cantonali e fornimento centrale polilobati in ottone con borchia centrale a sbalzo e decorazioni a incisione con fiorellini stilizzati; il cuoio del piatto inferiore presenta ancora una decorazione ad impressione a rombi, un cartellino con la segnatura "M" e un altro con i contenuti del codice "Antiphonarium in festo Sancte Agathe in utraque Cathedra Annuntiationis et Nominis Beate Virginis Marie"; quattro bindelle e quattro tenoni, puntali; 8 nervi sul dorso. Decorazione Miniatura di pennello:2 iniziali istoriate2 iniziali figurate4 iniziali decorate Miniatura di penna:161 iniziali filigranate 22 iniziali filigranate piccole Le iniziali istoriate e figurate sono caratterizzate dal campo in foglia d’oro, il corpo è decorato con foglie lanceolate che vanno a formare la coda decorata con bottoncini dorati. c. 1r, M(entem sanctam) iniziale figurata caudata (mm 124 x 135; mm 390 x 260 con i fregi; mm 34 diametro dei medaglioni) con un Angelo. Corpo della lettera rosa decorato con sottili cirri bianchi e foglie lanceolate verdi e azzurre; queste vanno a formare una coda arricchita da fiori rosa, azzurri e bottoncini dorati. Entro il fregio sono due piccoli medaglioni, l'uno azzurro con il Monogramma dell'Opera quasi completamente perduto, l'altro rosso con la scritta in capitali dorate "Anno Domini MDXXVI". Sul fondo della lettera è un angelo vestito con un guarnello giallo che sorregge un cartiglio con la scritta in capitali dorate "Ego scripsi", in riferimento alla data nel clipeo; il cartiglio è una sorta di tabella lignea con decorazioni a rilievo con volute di foglie di acanto e due anelli con diamante, simboli medicei, ai lati. c. 4r, D(um torqueretur beata Agatha) iniziale istoriata (mm 247 x 247; mm 690 x 495 con i fregi; mm 40 ca. i clipei; mm 85 x 102 e 55/85 x 60 le tabelle; U lettera grossa) con il Martirio di sant'Agata. Corpo della lettera color porpora con una decorazione a nastro dorato formato da foglie lanceolate verdi e azzurre; il campo in foglia d'oro è delimitato da una cornice verde; lungo i margini interno, superiore e inferiore è un fregio di fiorellini e foglie tra i quali si intrecciano testine alate, sfingi, candelabre, mascheroni e tre clipei al cui interno è il Monogramma dell'Opera; nel clipeo del margine interno è ripetuta la data in capitali dorate "Anno Domini MDXXVI". Alle estremità del margine interno sono due tabelle, ciascuna con un Angelo orante mentre in quella al centro del margine inferiore è l'Agnus Dei, simbolo dell'Opera. Sul fondo della lettera è rappresentata la scena del martirio di sant'Agata, con la giovane legata ad una colonna centrale che si innalza su un pavimento marmoreo a riquadri rossi e verdi profilati in bianco, ed è addossata alla parete di un palazzo in bugnato: dalla sommità si sporge il giudice con lo scettro, assisitito da due dignitari. Intorno alla santa sono tre carnefici: uno le taglia un seno con le tronchesi, un altro le afferra i capelli e un terzo, seduto a terra, aizza i carboni con un soffietto. L'impostazione della scena ricorda, nell'iconografia dei personaggi, nella loro disposizione, nella figura del giudice in alto accompagnato da due uomini, le scene della Flagellazione o Derisione di Cristo sotto gli occhi di Pilato. c. 70r, M(issus est) iniziale istoriata (mm 242 x 215; 605 x 310 con i fregi; mm 45 il clipeo; I, lettera grossa con testina realizzata a tempera) con l'Annunciazione. Corpo della lettera rosa e color porpora con una decorazione stellata e un fregio di fiori a monocromo dorato; il corpo è decorato anche con foglie lanceolate azzurre e rosa che vanno a formare un sottile fregio con fiori arancioni entro il campo in foglia d'oro, delimitato da una cornice verde; il fregio si sviluppa con fiori, foglie e bottoncini dorati sui margini interno e superiore, e al centro di esso è un clipeo con Dio Padre benedicente con il libro aperto con l'alpha e l'omega. Sul fondo della lettera, la scena è ambientata di fronte ad un loggiato rinascimentale sul cui architrave è scritto in capitali dorate "Ave gratia plena"; il pavimento, rappresentato prospetticamente, è costituito da riquadri marmorei in celeste, verde chiaro e rosa listati in bianco. La Vergine, in piedi, apre le braccia spaventata dall'arrivo improvviso dell'angelo e lascia cadere il libro a terra; Gabriele, vestito con un ampio guarnello bianco, è inginocchiato con il giglio in mano; dall'alto discende la colomba dello Spirito Santo. Nella seconda lettera della parola "Missus", una 'lettera grossa' I realizzata ad inchiostro, appare un viso di Angelo dipinto a tempera, con capelli biondi, ali dorate e veste rossa. c. 130v, ç(enobi cum vitam) iniziale figurata (mm 260 x 240; mm 655 x 295 con i fregi; mm 45 i clipei) con San Zanobi vescovo. Corpo della lettera azzurro con decorazione stellata dorata e tre gioielli con gemme verdi, rosse e perle; intorno al corpo si sviluppa un fregio sul campo in foglia d'oro che è delimitato da una cornice arancio-oro; il fregio si estende su tutto il margine esterno con foglie, fiori rosa, palmette azzurre, bottoncini dorati e due clipei d'argento: l'uno con il Giglio rosso, simbolo della città di Firenze, l'altro con un cartiglio con il Monogramma dell'Opera. Sul fondo della lettera è la figura di san Zanobi assiso su un trono marmoreo con volute laterali e nicchia a conchiglia. Il trono poggia su un basamento che si innalza sul terreno arancio, con un gradino grigio e arancio e il pavimento a riquadri in rosso e azzurro chiaro listati in bianco; il trono è grigio e rosa, con riquadri in arancio e grigio. Il santo vescovo indossa il piviale, la mitria, la stola sacerdotale rossa e i guanti in rosso carminio; con una mano regge il pastorale in oro e l'altra è in gesto benedicente; ai suoi lati due angeli con giglio e libro si appoggiano delicatamente al trono. Le iniziali decorate fogliate sono realizzate a tempera con il campo quadrangolare in foglia d’oro, il corpo è decorato con foglie lanceolate che vanno a formare la coda e il fondo presenta anch’esso foglie; i colori utilizzati sono per la maggior parte azzurro, rosa, verde, giallo e nero. c. 26v, Q(uis es) iniziale decorata (mm 126 x 126; mm 350 x 245 con i fregi) con Fregio fiorito. Corpo della lettera rosa decorato con cirri bianchi e foglie lanceolate azzurre e verdi che vanno a formare una coda con fiorellini rosa e azzurri e bottoncini dorati. Sul fondo ocra, ornato con una sorta di filettatura dorata, è una rosetta arancio con bocciolo giallo, al centro di un girale vegetale con foglie di acanto azzurre. c. 61v, E(cce) iniziale decorata (mm 134 x 134; mm 490 x 215 con i fregi) con Fregio fiorito. Corpo della lettera rosa decorato con cirri bianchi e foglie lanceolate azzurre e verdi che vanno a formare una coda con fiorellini rosa e azzurri e bottoncini dorati. Il fondo azzurro è diviso in due occhielli dal corpo della lettera, ciascuno con un motivo vegetale arancio a simmetria bilaterale, con un tralcio centrale e racemi con rosette laterali che si dipartono dal bulbo centrale. c. 95r, M(issus) iniziale decorata (mm 142 x 138; mm 435 x 170 con i fregi) con Fregio fiorito. Corpo della lettera rosa decorato con cirri bianchi e foglie lanceolate azzurre e verdi che vanno a formare una coda con fiorellini rosa e bottoncini dorati. Fondo azzurro diviso in due parti dall'asta centrale dell'iniziale, ciascuna con un motivo vegetale a simmetria bilaterale in oro con rosette, racemi e foglie di acanto. c. 120r, S(alve) iniziale decorata (mm 130 x 126; mm 350 x 160 con i fregi) con Fregio fiorito. Corpo della lettera rosa decorato con cirri bianchi e foglie lanceolate azzurre e verdi che vanno a formare una coda con fiorellini rosa e azzurri e bottoncini dorati. Il fondo è diviso in due occhielli dal corpo della lettera, ciascuno con una rosetta azzurra con bocciolo giallo e con girali vegetali in rosso. Le iniziali filigranate (es. Q(uis) di mm 110 x 110 a c. 129r) hanno il corpo azzurro o rosso e decorazioni geometriche a risparmio; il fondo e il campo sono di colore opposto a quello del corpo con decorazioni geometriche e fitomorfe stilizzate e interventi a colore alternato; alcune iniziali hanno brevi code di racemi stilizzati. Nelle iniziali possono distinguersi almeno due diversi miniatori di penna, probabilmente intervenuti in momenti diversi e in corrispondenza delle diverse mani di scrittura: una prima mano nelle iniziali alle cc. 1r-100v, una seconda mano, posteriore e dallo stile più semplice e incerto, alle cc. 101r-119r e, forse un terza mano per l'iniziale a c. 156v al cui interno è il Monogramma dell'Opera. Le iniziali filigranate piccole sono alle cc. 123r-157r.Lettere grosse in inchiostro nero, in alcuni casi con decorazioni a racemi. Descrizione interna Antifonario contenente i responsi e le antifone per il Proprio dei santi dalla festa di sant'Agata alla festa di san Zanobi, per i santi Pietro e Paolo, l'Annunciazione e il nome della Vergine. Incipit a c. 1r: Mentem sanctam spontaneam Ad matutinum. Invitatorium (c. 1v): Regem virginum (invitatorio)In I nocturno. Antiphona (c. 2r): Ingenua sum (notturno)In II nocturno. Antiphona (c. 9v): Agatha sancta dixit (notturno)In III nocturno. Antiphona (c. 18r): Nisi diligenter (notturno)Ad laudem et per horam. Antiphona (c. 26r-v): Quis es tu (lodi)Ad Benedictum. Antiphona (c. 30v): Paganorum multitudo fugiens (Benedictus - Cantico di Zaccaria nelle Lodi)Ad Magnificat. Antiphona (c. 32r): Stans beata Agatha (Magnificat)In cathedra sancti Petri ad vesperam. Versus. Ad Magnificat. Antiphona (c. 34r): Tu es pastor (san Pietro in cattedra; san Pietro come primo vescovo di Roma)Postea de sancto Paulo. Antiphona (c. 35r): Sancte Paule apostole (san Paolo di Tarso apostolo)Ad matutinum. Invitatorium (cc. 35v-36r): Tu es pastor (invitatorio)In primo nocturno. Antiphona (c. 36v): Beatus vir qui in lege domini (notturno)In secundo nocturno. Antiphona (c. 45r-v): Invocantem exaudivit dominus (notturno)In III nocturno. Antiphona (c. 55v): Domine iste sanctus (notturno)Ad laudem et per horam. Antiphona (c. 61v): Ecce sacerdos magnus (lodi)Ad Benedictum. Antiphona (c. 64v): Quidcumque ligaveris (Benedictus - Cantico di Zaccaria nelle Lodi)Ad Magnificat. Antiphona (cc. 65v-66r): Dum esset summus pontifex (Magnificat)In Annuntiatione sancte Marie. Ad vesperam. Antiphona. Ad Magnificat. Antiphona (c. 66v): Spiritus sanctus in te descendet (Annunciazione della Vergine)Ad matutinum. Invitatorium (c. 67v): Ave Maria gratia plena (invitatorio)In primo nocturno. Antiphona (c. 68r): Benedicta tu in mulieribus (notturno)Responsorium (cc. 69v-70r): Missus est Gabriel angelus (responsorio)In II nocturno. Antiphona (c. 78r): Specie tua (notturno)In III nocturno. Antiphona (c. 87v): Gaude Maria virgo (notturno)Ad laudem. Antiphona (c. 95r): Missus est Gabriel angelus (lodi)Ad Benedictum. Antiphona (c. 98r): Quo modo (Benedictus - Cantico di Zaccaria nelle Lodi)Ad vesperam. Antiphona. Ad Magnificat. Antiphona (c. 99v): Gabriel angelus locutus est (Magnificat) parte aggiunta:In festo Nomine Beate Marie Virginis. Ad Vesperam Antiphona (c. 102r): Missus est angelus Gabriel ad virginem (Santissimo Nome di Maria)In I vespero. Ad Magnificat. Antiphona (c. 105v): Marie nomen (vespri)Ad matutinum. Invitatorium (c. 106v): Ave Maria gratia plena (invitatorio)Antiphona III nocturno (c. 107r): Nunciate inter gentes (notturno)Ad Benedictum. Antiphona (c. 114r): Benedictus deus qui Marie (Benedictus - Cantico di Zaccaria nelle Lodi)Ad tertiam Antiphona (c. 115v): Laudate in exultatione (Ora Media - Terza)Versus ad tertiam (c. 116r): Magnificate Mariam (Ora Media - Terza)Ad VI Antiphona (c. 118r): Labia mea laudabunt (Ora Media - Sesta)Ad Magnificat: in Secundo Vespero. Antiphona (cc. 118v-119r): Maria virgo omnium oculis (Magnificat)Explicit a c. 119v: in extremum terre. Magnificat parte originale:Incipit a c. 120r: Salve perpetuum patrie deusHymnus (c. 122r-v): Pontifex ingens meritis (inno)Ad matutinum. Invitatorium (c. 125v): çenobio dominum celestia (invitatorio)Hymnus (c. 126v): Linguis favete (inno)In primo nocturno. Antiphona (cc. 128v-129r): Quis tua gesta pater (notturno)Responsorium I (c. 130v): çenobi cum vitam celibem (responsorio)In secundo nocturno. Antiphona (c. 135r): Extinctoque olim (notturno)In tertio nocturno. Antiphona (c. 141v): Sancte pater (notturno)Ad laudem et per horam. Antiphona. Ad Benedictum. Antiphona (c. 146v): Nostris carentes meritis (Benedictus - Cantico di Zaccaria nelle Lodi)In translatione in utrisque vesperis. Ad Magnificat (c. 147r-v): Antiquum repetis pastor (traslazione di san Zanobi vescovo di Firenze)Invitatorium (c. 148r): çenobii corpus domnum qui transtulit almum (invitatorio)Ad Benedictum. Antiphona (cc. 148v-149r): Ad proprias hodie (Benedictus - Cantico di Zaccaria nelle Lodi)In solemnitate beate Marie Virginis. Hymnus (c. 152v): Ave Maris stella dei (Solennità della Beata Vergine Maria; Assunzione della Beata Vergine Maria)De Virgine. Hymnus (c. 154v): Iesu corona virginum (santa Vergine)Explicit a c. 156r: in seculorum secula. Amen parte aggiunta:Incipit a c. 156v: Gloriosa virginumExplicit a c. 157v: in sempiterna secula. Amen
Notizie storico critiche
Nell’Inventario dell’Archivio Musicale dell’Opera (1958, p. 19) il manoscritto è datato al XVI secolo (è trascritta anche la data MDXXVI) ed è attribuito a Frate Eustachio in riferimento al Milanesi (1850, p. 201) e al D’Ancona (1914, vol. II, pp. 815-816, n. 1608). L'Antifonario M n. 25 è uno dei tre manoscritti sopravvissuti all'alluvione del 1966 poiché, nonostante si trovasse anch'esso nel Museo dell'Opera del Duomo, era sistemato su un alto badalone insieme ai Corali E n. 24 e F.6 n. 32 e fortunatamente le acque non ne raggiunsero le carte. Il manoscritto ha ricevuto un recente restauro (dicembre 2013 - gennaio 2014) eseguito da Milica N. Popovic, presso il laboratorio dell'Archivio di Stato di Firenze, e rivolto alla pulitura a secco delle carte, alla sutura degli strappi, all'integrazione dei fori causati da insetti, al consolidamento dell'asse posteriore e al trattamento e consolidamento protettivo della pelle della legatura.Il codice fa parte del nuovo ed ultimo ciclo di quattordici Graduali e diciotto Antifonari commissionati dall’Opera del Duomo tra il 1508 e il 1526, tutti eseguiti dai più importanti artisti fiorentini e caratterizzati dalle grandi dimensioni e dalle pagine di ampio respiro; dal momento che sono presenti soltanto quattro tetragrammi e quattro righe di testo in ciascuna carta, ogni volume include solo una breve parte dell’anno liturgico ma insieme ne costituiscono l’intero ciclo (Tacconi 2005, p. 175).Tutto il ciclo corale è abbondantemente citato negli Inventari, in particolare nell'Inventario dei libri di coro del 1663 (per la trascrizione cfr. Tacconi 1999, pp. 341-369), dove è data una breve descrizione dei contenuti e di tutte le iniziali contenute in ciascuno, l'Inventario del 1822 (per la trascrizione cfr. Tacconi 1999, pp. 373-376), dove ne vengono dati i contenuti e la segnatura in lettere che segue la successione all'interno dell'anno liturgico, e l'Inventario dei libri di coro del 1862 (per la trascrizione cfr. Tacconi 1999, pp. 377-378) dove vengono proposte le attribuzioni ai vari miniatori. Per quanto riguarda l'Antifonario M n. 25, possiamo costatare che è ancora completo di tutte le iniziali miniate, anche se risultava già mancante di 3 carte nel 1663, che era inventariato come M e che l'attribuzione a Frate Eustachio già nel 1862 faceva riferimento al Milanesi.In questo codice, come in tutti quelli del ciclo quattrocentesco, compare lo stemma dell'Opera del Duomo con l'Agnus Dei, simbolo dell'Arte della Lana che, in seguito a una Bolla papale del 1413 che garantì all'Arte della Lana la gestione dei beni della sagrestia della Cattedrale, fu adottato come proprio simbolo anche dall'Opera; lo stemma diventa, così, una testimonianza della provenienza del codice da Santa Maria del Fiore. La presenza dei Gigli invece, anche nelle iniziali filigranate, fa parte del programma di glorificazione dei simboli civici, politici e religiosi della città di Firenze la cui massima espressione fu il rientro dall’esilio della famiglia Medici nel 1512 e l’elezione a papa di Leone X de’ Medici l’11 marzo 1513.L'Antifonario M n. 25 riveste anche un notevole interesse dal punto di vista dei contenuti liturgici, in particolare per quanto riguarda il culto di san Zanobi: il codice, infatti, contiene un Officio dedicato al santo completamente diverso da quelli contenuti nei libri più antichi appartenenti alla Cattedrale. Molti di questi canti, per le celebrazioni del dies natalis (25 maggio) e della translatio (26 gennaio), sono "riadattati" su altri canti di feste quali l'Ascensione, la Pentecoste, l'Annunciazione, l'Immacolata concezione e la Dedicazione della chiesa (Tacconi 1999, pp. 237-238). Una particolarità di questo codice è anche la compresenza di entrambe le feste e l'elaborazione, tra il 1506 e il 1526, di un intero nuovo Officio per la festa del dies natalis (Tacconi 1999, pp. 301-303) di san Zanobi.Le miniature ben conservate permettono di apprezzare al meglio le qualità dell'autore, Frate Eustachio, che la Garzelli (1985, p. 347) definisce uno degli "ultimi seguaci di Monte" e ne rivaluta sia le capacità artistiche, fin troppo denigrate dalla Levi D'Ancona (1962, p. 247), che l'importanza dell'esperienza conventuale domenicana che certamente esercitò una qualche influenza angelichiana nella scelta di gamme cromatiche delicate, luminose e cangianti. Inoltre, la Garzelli (1985, p. 348) ne mette in luce una strada autonoma, rispetto a Monte, nella scelta di evitare ogni distrazione paesaggistica dalla scena sacra, ambientando le storie in sfondi neutri o davanti a sobrie architetture signorili, come nell'Annunciazione a c. 70r.Il codice risulta inventariato anche nelle schede OA della Soprintendenza per i Beni Artistici e Storici di Firenze nel 1985 con il numero di catalogo 09/00161206. Nella scheda è riportato il confronto, proposto dalla Francini Ciaranfi (in Museo Duomo, 1970), con il Salterio n. 529 del Museo di San Marco rispetto al quale presenta un attardamento nei moduli stilistici, quasi una involuzione del miniatore giudicato dalla studiosa più esperto calligrafo: dai documenti, infatti, sembrerebbe che l'artista abbia realizzato anche le iniziali filigranate. Nella scheda ministeriale, l'attardamento stilistico di Frate Eustachio viene interpretato piuttosto come un segno di distacco della miniatura dalla grande pittura: se questo effetto fosse davvero ricercato non denoterebbe una mancanza di inventiva da parte del miniatore, piuttosto il suo desiderio di aderire ad una tradizione iconografica e religiosa che si rifaceva ai modi del Beato Angelico, con influenze del Perugino, del Botticelli e dei miniatori del Quattrocento. La Francini Ciaranfi attribuisce la scrittura dell'antifonario a Don Filippo di Pulidoro.Sottoscrizione moderna a matita a c. 152v "Fecit P[...] Citti".
Relazione iconografico religiosa
c. 1r, angelo; monogramma c. 4r, sant'Agata di Catania vergine e martire; martirio di sant'Agata; a sant'Agata vengono recisi i seni; Agnus Dei c. 26v, fiori c. 61v, fiori c. 70r, Annunciazione; Dio Padre; angelo (Lc. 1, 26-38) c. 95r, fiori c. 120r, fiori c. 130v, san Zanobi vescovo di Firenze; monogramma