Codici
Tipo scheda
OACo
Oggetto e soggetto
Definizione
Codice corale
Identificazione
Ciclo
Denominazione/dedicazione
Antifonario B, n. 26
Soggetti
- Iniziale figurata R a c. 1r
- Gesù bambino
- Iniziale istoriata H a c. 7r
- Natività di Cristo
- Iniziale figurata T a c. 33r
- Gesù bambino
- Iniziale istoriata S a c. 39r
- Lapidazione di santo Stefano
- Iniziale figurata V a c. 61r
- San Giovanni Evangelista
- Iniziale istoriata C a c. 84r
- Adorazione dell'Agnello da parte degli Innocenti
- Iniziale istoriata E a c. 113r
- Presentazione di Gesù al Tempio
Cronologia
Secolo
XVI
Da
1508
A
1526
Motivazione cronolgica
Documentazione/ Bibliografia/ Analisi stilistica
Autore
Frate Eustachio; Monte di Giovanni di Miniato, detto "del Fora"
Localizzazione geografica amministrativa
Provincia
Firenze
Comune
Firenze
Località
Firenze
Denominazione
Archivio dell'Opera di Santa Maria del Fiore
Complesso monumentale di appartenenza
Complesso monumentale di Santa Maria del Fiore
Denominazione raccolta
Archivio musicale, serie I: codici corali
Luogo
Stanza dei corali
Posizione
26
Altre localizzazioni geografico-amministrative
Collocazione originaria
- Cattedrale di Santa Maria del Fiore
- sec. XVI/ primo quarto
- 1934
- Coro bandinelliano (post 1547-1572)/ Coro ristrutturato dal Baccani (post 1846)
- Sopra il badalone
Collocazione successiva
- Museo dell'Opera di Santa Maria del Fiore
- 1934
- 1966
- Cattedrale di Santa Maria del Fiore
- Sala dei corali
- Armadi/ Sopra il badalone
Rapporto
Stadio opera
Finale
Dati analitici
Iscrizioni
- Latino
- A penna
- Lettere capitali
- c. 7r, margine superiore, clipeo
- IHS (evanito)
- Latino
- A penna
- Lettere capitali
- c. 7r, iniziale, clipeo, cartiglio
- Gloria
- Latino
- A penna
- Caratteri gotici
- c. 61r, margine inferiore, clipeo
- In principio erat verbum et verbum erat apud deum et deus erat verbum hoc erat
Emblemi e marchi
- Simbolo
- Corporativo/ Religioso
- Arte della Lana/ Opera di Santa Maria del Fiore
- 2
- cc. 7r, 113r
- Agnus Dei
- Simbolo
- Civile
- Città di Firenze
- 2
- cc. 106r, 122v
- Giglio di rosso entro clipeo
Identificativi
Tipo di identificativo
Catalogo generale
Fonti e documenti di riferimento
Bibliografia
- Milanesi G.
- Nuove indagini con documenti inediti per servire alla storia della miniatura italiana
- 1850
- p. 195
- D'Ancona P.
- La miniatura fiorentina: secoli XI-XVI
- 1914
- V. II pp. 813 n. 1603
- Garzelli A. (a cura di)
- Miniatura fiorentina del Rinascimento: 1440-1525. Un primo censimento
- 1985
- V. I p. 348
- Tacconi M. S.
- Liturgy and Chant at the Cathedral of Florence: A Survey of the Pre-Tridentine Sources (Tenth-Sixteenth Centuries)
- 1999
- p. 230
- Tacconi M. S.
- Cathedral and civic ritual in Late Medieval and Renaissance Florence: the service books of Santa Maria del Fiore
- 2005
- pp. 9, 177, 190-197
Relazioni
Descrizione
Antifonario per il Proprio del tempo, dalla vigilia della Natività alla vigilia dell'Epifania, e per il Comune dei Santi Caratteristiche codicologiche segnature: moderna a matita nell'angolo inferiore esterno a c. IIr "B n. 26" data: 1508-1526 provenienza: Santa Maria del Fioremembr.mm 695 x 523 (c. 18r)fascicoli legatiguardie: c. I cartacea, c. II membranacea antica con rubrica numerata IA, carta di guardia posteriore membranacea numerata 177, c. II' cartacea cc. II + 176 + II' (c. 162 bis) numerazione in cifre romane ad inchiostro nero al centro del margine esterno (cc. 1r-177r), posteriore al 1663, che prosegue anche nei fascicoli con i testi successivi; c. 71 mancante nella numerazione ma il testo prosegue regolarmente; le carte nelle quali la numerazione non è più visibile sono numerate in cifre arabe a matita (es. cc. 28r, 38r); c. 71 numerata 72 a matitafascicoli: 1 (9), 2-21 (8), 22 (4), 23 (5); c. II legata al fascicolo 1, al fascicolo 9 la c. 71 salta nella numerazione, al fascicolo 21 c. 162 bis, c. I' legata al fascicolo 23; assenza di richiamispecchio di scrittura: mm 80 [470] 145 x 95/9 [293] 9/117rr. 24/ll. 4 + 4 tetragrammi (c. 18r) Scrittura Littera textualis di una sola mano (cc. 1r-168r); presenza di una seconda mano successiva nei testi aggiunti alle carte cc. 168r-174v (che ha pesantemente ripassato anche il testo da c. 162r), di una terza mano alle cc. 174v-175r e di una quarta mano alle cc. 175v-176v; in molte carte (es. cc. 16r-17r, 18v-19r, ..., 97r, ...) il testo è stato ripassato senza modifiche. Aggiunte alle cc. 16r, 28r, 30r, 125v, 129v, 144r, 145v, 148v, 150r, 151v, 152r, 154r, 156r; nota al margine di c. 141r.Notazione musicale quadrata nera su tetragramma rosso. Legatura mm 750 x 550 x 130; di restauro; assi rivestite di cuoio marrone con cantonali e fornimento centrale polilobati in ottone con borchia centrale a sbalzo e decorazioni a incisione e gigli; cartellino sul piatto posteriore con i contenuti del codice "Antiphonarium a vigilia nativitatis domini usque ad Epiphaniam"; due bindelle con tenoni, puntali; 8 nervi sul dorso. Decorazione Miniatura di pennello:4 iniziali istoriate3 iniziali figurate7 iniziali decorate Miniatura di penna:220 iniziali filigranate 19 iniziali rubricate Le iniziali istoriate e figurate sono caratterizzate dal campo in foglia d’oro, il corpo è decorato con foglie lanceolate che vanno a formare un fregio marginale decorato con bottoncini dorati e, in alcuni casi, delimitato entro cornici in foglia d'oro. c. 1r, R(ex pacificus) iniziale figurata (mm 130 x 127; mm 325 x 240 con i fregi) con Gesù bambino. Corpo della lettera formato da grottesche e delfini ormai quasi completamente perduti; nei margini superiore ed interno rimangono poche tracce della coda fiorita. Sul fondo della lettera è la figura di Gesù Bambino che si erge in piedi sopra il globo, è circondato dalla mandorla di luce, ha il nimbo crocesignato e il diadema; in una mano tiene lo scettro, l'altra è benedicente. c. 7r, H(odie nobis) iniziale istoriata (mm 245 x 230; mm 645 x 465 con i fregi; mm 40, 48, 73 i clipei, mm 58 x 62 e 82 x 55 i riquadri) con la Natività di Cristo. Corpo della lettera color porpora decorato con una fila di gioielli con perle bianche e gemme mentre intorno al corpo si avviluppano foglie lanceolate verdi e azzurre. Il fregio si estende, separatamente dal campo della lettera, sui margini interno, superiore e inferiore, delimitato da una cornice in foglia d'oro: nel margine superiore è un fregio fiorito su campo oro con al centro un clipeo sorretto da due sfingi con il soggetto non più decifrabile ma che doveva contenere il sole raggiato con il Monogramma IHS; nel margine interno si estende un fregio di candelabre e sfingi; nel margine inferiore il fregio fiorito è su campo in oro e, al centro, è un grande clipeo con lo Stemma dell'Opera con l'Agnus Dei sorretto da due angeli; negli angoli interni sono due riquadri con le figure di un Profeta a mezzobusto e di una Sibilla a figura intera con un cartiglio srotolato e le mani giunte in preghiera. Sul fondo della lettera è la natività di Cristo, con la Vergine e san Giuseppe in preghiera rivolti verso il Bambino che è appoggiato sopra un lembo del mantello di Maria; in secondo piano sono il bue e l'asino e alcuni pastori che accorrono dalla campagna richiamati dall'angelo. Altri tre Angeli sono nel clipeo sopra la lettera mentre leggono un cartiglio con la scritta "gloria". c. 33r, T(ecum principium) iniziale figurata (mm 180 x 190; mm 610 x 230 con i fregi; mm 65 il clipeo) con Gesù bambino. Corpo della lettera rosa decorato con foglie lanceolate che vanno a formare una lunga coda; al centro del fregio, sopra il campo della lettera, è un clipeo con Dio Padre benedicente che indossa il triregno e tiene il libro aperto sull'alpha e l'omega. Sul fondo della lettera è un prato fiorito; l'asta centrale del corpo si apre formando una mandorla d'oro davanti alla quale è la figura di Gesù Bambino con il nimbo crocesignato e le mani giunte in preghiera; intorno a lui sono le testine di quattro serafini. c. 39r, S(tephanus autem) iniziale istoriata (mm 220 x 193; mm 465 x 225 con i fregi) con la Lapidazione di santo Stefano. Corpo della lettera azzurro decorato con foglie lanceolate rosa e verdi che vanno a formare una lunga coda e un fregio sul campo ornato di bacche. Sul fondo è rappresentata la lapidazione del giovane diacono Stefano, inginocchiato al centro e con le pietre sulla testa, mentre due gruppi di soldati ai suoi fianchi sono armati di lance e spade. c. 61r, V(alde onorandus) iniziale figurata (mm 193 x 183; mm 440 x 230; mm 53 i clipei) con San Giovanni Evangelista. Corpo della lettera rosa decorato con sottili cirri bianchi e foglie lanceolate verdi e azzurre; la decorazione intorno al campo della lettera è caratterizzata da composizioni fitomorfe e da due clipei, l'uno con l'Aquila nimbata, simbolo di san Giovanni, e l'altro con il Libro del Vangelo aperto sull'incipit "In principio erat verbum et verbum erat apud deum et deus erat verbum hoc erat". Sul fondo della lettera è la figura di san Giovanni evangelista che indossa una veste color porpora e un ampio mantello azzurro, ha lunghi capelli e barba bianchi ed è intento a leggere il Vangelo che tiene in mano; il prato sullo sfondo è interrotto da un'esedra marmorea che funge da cornice alla figura del santo. c. 84r, C(entum) iniziale istoriata (mm 250 x 200; mm 250 x 196 con i fregi) con la Adorazione dell'Agnello da parte degli Innocenti. Corpo della lettera azzurro decorato con sottili cirri bianchi e con foglie lanceolate rosa e verdi, dalle quali spuntano bacche bianche simili al vischio, che vanno a formare la coda fiorita. Sul fondo è rappresentata la processione dei piccoli fanciulli dalle delicate membra sanguinanti, che circondano, in una sorta di danza, un alto masso sul quale è l'Agnello mistico con il vessillo della resurrezione; la scena è ambientata in campagna con una chiesina sullo sfondo. c. 113r, E(cce agnus dei) iniziale istoriata (mm 240 x 240; mm 570 x 430 con i fregi; mm 44 e 60 i clipei) con la Presentazione di Gesù al Tempio. Corpo della lettera color porpora decorato con cirri dorati, gioielli, con perle e pietre incastonate, e con foglie lanceolate azzurre e verdi che vanno a formare un lungo fregio fiorito nei margini interno e superiore: al centro di questo è un clipeo con lo Stemma dell'Opera con l'Agnus Dei sopra il libro chiuso dai sette sigilli; le foglie formano anche due clipei entro il campo della lettera al cui interno sono le teste dei profeti Daniele e Jesse con un ramo in mano. Sul fondo è la scena della presentazione di Gesù al tempio attualizzata dal miniatore attraverso la rappresentazione di personaggi a lui contemporanei: la Vergine, accompagnata da san Giuseppe, porge il Bambino al sacerdote Simeone che è ritratto con le vesti e il volto probabilmente di un officiante del Duomo; dietro il sacerdote sono tre chierici che hanno il volto di alcuni membri della famiglia Medici, in particolare quello in alto ritrae Lorenzo il Magnifico; sullo sfondo sono diversi laici e una donna inginocchiata. La scena è ambientata nella navata centrale di una chiesa con l'altare marmoreo in primo piano e l'ingresso sullo sfondo, oltre il quale si apre una veduta di piazza Santissima Annunziata (Tacconi 2005, p. 193 e fig. 4.10). Le iniziali decorate sono realizzate a tempera con il campo quadrangolare in foglia d’oro, il corpo è decorato con foglie lanceolate che vanno a formare la coda ornata con fregetti a penna e bottoncini dorati, il fondo presenta anch’esso foglie e fiori. c. 25r, Q(uem vidistis) iniziale decorata (mm 130 x 135; mm 400 x 265 con i fregi) con Fregio fiorito. Corpo della lettera azzurro decorato con cirri bianchi e foglie lanceolate azzurre e verdi che vanno a formare una coda fiorita; sul fondo in foglia d'oro è un fiore realizzato a monocromo bianco. c. 56v, L(apidaverunt Stephanum) iniziale decorata (mm 130 x 130; mm 370 x 200) con Fregio fiorito. Lettera decorata con foglie lanceolate rosa che vanno a formare la coda; sul fondo quadrettato in oro è un ramo con due fiori rosa. c. 79r, V(alde onorandus) iniziale decorata (mm 120 x 130; mm 325 x 180 con i fregi) con Fregio fiorito. Corpo della lettera rosa decorato da foglie lanceolate che vanno a formare la coda; sul fondo, quasi del tutto scomparso, è un fiore azzurro. c. 102r, E(rodes iratus) iniziale decorata (mm 143 x 136; mm 405 x 175 con i fregi) con Fregio fiorito. Corpo della lettera rosa decorato con sottili cirri bianchi e foglie lanceolate azzurre e verdi che vanno a formare un sottile fregio sul campo in foglia d'oro e nella coda fiorita; sul fondo in porporina sono tre fiori azzurri e arancioni. c. 134r, O (admirabile) iniziale decorata (mm 125 x 120; mm 410 x 165 con i fregi) con Fregio fiorito. Corpo della lettera rosa decorato da cirri bianchi e foglie lanceolate azzurre e verdi che vanno a formare la coda fiorita; sul fondo sono tre fiori azzurri. Le iniziali filigranate (es. S(ancta) di mm 102 x 102 a c. 17v) hanno il corpo azzurro o rosso e decorazioni a risparmio con racemi e fiori; il fondo e il campo sono di colore opposto a quello del corpo e presentano decorazioni geometriche e fitomorfe stilizzate; alcune hanno decorazioni diamantate a tempera e clipei acquerellati, brevi code con fiorellini realizzati a tempera o fregi con palmette e foglie stilizzate; 4 hanno decorazioni figurate sul fondo: c. 106r, O con il Giglio della città di Firenze in inchiostro rosso entro un clipeoc. 111v, I(n sole) con un Sole raggiato (sole rappresentato come volto) realizzato in foglia d'oro entro un clipeo sovrapposto al corpo azzurro della letterac. 122v, C con il Giglio della città di Firenze in inchiostro rosso entro un clipeoc. 147v, P(redicans) con un Bambino (? Gesù Bambino), ormai quasi completamente perduto, realizzato a monocromo azzurro entro una losanga 4 sono state aggiunte in epoca successiva (cc. 162r-174v).Tra le iniziali filigranate, 18 sono di misura piccola (cc. 162r bis-167v) con il corpo azzurro o rosso e il campo e il fondo di colore opposto con decorazioni fitomorfe stilizzate, altre 8 sono di mano successiva (cc. 169r-173r); il codice contiene anche 19 iniziali rubricate rosse e azzurre di epoche diverse (cc. 168v-176v).Lettere grosse in inchiostro nero con testine. Descrizione interna Il codice contiene l'Antifonario per il Proprio del tempo dalla vigilia della Natività alla vigilia dell'Epifania (cc. 1r-147r) e per il Comune dei Santi (cc. 147r-161v), seguono parti aggiunte dedicate a Cristo (cc. 162r-174v; cc. 174v-175r), a santo Stefano (c. 175v), san Giovanni apostolo (c. 176r), agli Innocenti (c. 176v) Incipit antiphonarium a vigilia nativitatis domini usque ad vigiliam epiphanie. Ad vesperas. Antiphona (cc. Iv-1r): Rex pacificus magnificatus est (vespri)Ad Magnificat. Antiphona (c. 3v): Cum ortus fuerit (Magnificat)Invitatorium (c. 4v): Christus natus est (invitatorio)In primo nocturno. Antiphona (c. 5r): Dominus dixit ad me (notturno)Responsorium (cc. 6v-7r): Hodie nobis celorum rex (responsorio)Reincipiatur. Responsorium (c. 9r-v): Hodie nobis (responsorio)In secondo nocturno. Antiphona (cc. 12v-13r): Suscepimus deus (notturno)In tertio nocturno. Antiphona (c. 19v): Ipse invocabit me (notturno)Post nonam lectionem dicitur cantica. Te deum. Quo finito dicitur oratio. Concede. Dicta oratione dicitur missa ordine suo. Qua finita dicantur laudes. Antiphona (c. 25r): Quem vidistis (canto; orazione; lode)Ad Benedictum. Antiphona (c. 30r): Gloria in excelsis deo (Benedictus - Cantico di Zaccaria nelle Lodi)Responsorium breve (c. 31r): Verbum caro factum est (responsorio)Ad sextam. Responsorium breve (cc. 31v-32r): Notum fecit dominus (Ora Media - Sesta)Ad nonam. Responsorium (c. 32v): Viderunt omnes (Ora Media - Nona)Ad vesperas usque ad vigiliam octavam. Antiphona (c. 33r): Tecum principium in die virtutis (vespri)Ad Magnificat. Antiphona (c. 36r): Hodie Christus natus est (Magnificat)Additur antiphona de sancto Stephano. Antiphona (c. 37v): Stephanus autem plenus (santo Stefano diacono e protomartire)In [festo] sancti Stephani prothomartyris. Invitatorium (c. 38r): Christum natum (santo Stefano diacono e protomartire)In primo nocturno. Antiphona. Cum [...] de uno martyre. Responsorium (cc. 38v-39r): Stephanus autem plenus gratia (santo Stefano diacono e protomartire)Ad laudes et per horas. Antiphona (c. 56r-v): Lapidaverunt Stephanum et ipse invocabat dominum (lodi; ore)Ad Benedictum. Antiphona. [...] Ad tertiam sextam et nonam. Responsorium breve. De uno martyre. Ad vesperas. Antiphona. Tecum [...]. Ad Magnificat. Antiphona (c. 59v): Seppellierunt Stephanum viri timorati (santo Stefano diacono e protomartire)Additur antiphona de sancto Ioanne (c. 60r): Iste est Ioannes (san Giovanni evangelista apostolo)In [festo] sancti Ioannis apostoli. Invitatorium. Regem apostolorum. In primo nocturno. Antiphona. In omnem. Cum [...] de apostolis. Responsorium (c. 61r): Valde honorandus est (san Giovanni evangelista apostolo)Ad laudes. Antiphona (cc. 78v-79r): Valde honorandus est (lodi)Ad Benedictum. Antiphona. Iste est Ioannes. [...] de nativitate et de sancto Stephano. Ad vesperas. Antiphona. Tecum. Ad Magnificat. Antiphona (c. 82r): Exit sermo (Magnificat)Additur antiphona pro innocentibus. Antiphona (c. 83r): Hii sunt qui cum mulieribus (gli Innocenti)In nativitate sanctorum innocentium. Invitatorium. Regem martirum. Ad nocturno. Antiphona. Secus. Cum reliques. Responsorium (c. 84r): Centum (gli Innocenti)Nonum responsorium cantatur [...] (c. 99v): Isti qui amitti sunt (responsorio)[...] die dominico. In laudibus. Antiphona (c. 102r): Herodes iratus occidit (lodi)[...] Ad horas dici Responsorium breve. Plurium martyrum. Ad vesperas. [...] Ad Magnificat (c. 105r): Innocentes pro Christo infantes (gli Innocenti)Pro sancto Thome martyre. omnia [...] uno martyre. Infra octavam nativitatis domini [...]. Responsorium (c. 106r): O regem (san Tommaso Becket martire, arcivescovo di Canterbury)Sabbato in dominica post nativitate domini ad vesperas. Verbum caro. Ad Magnificat. Antiphona (c. 108r-v): Dum (sabato dopo la Natività di Gesù)[...] Dominica infra octavam nativitatis. Verbum carum. Ad Benedictum. Antiphona. Dum. Ad Magnificat (c. 109v): Puer Iesus proficiebat (domenica dell'ottava della Natività)In vigilia octave nativitatis domini. Ad vesperas. Antiphona. Admirabile. [...] Ad Magnificat (c. 110r): Propter nimiam charitatem (vigilia dell'ottava della Natività)[...] de sancto Silvestro [...]. In primo nocturno. Antiphona (c. 111r): Dominus dixit (san Silvestro I papa)Responsorium (cc. 112v-113r): Ecce agnus dei (responsorio)In secondo nocturno. Antiphona (c. 118v): Speciosus (notturno)In tertio nocturno. Antiphona (c. 127v): In principio (notturno)Sancta et immaculata requ[...] in festo Nativitatis. Responsorium (c. 129v): Co[...] celum terram (Natività di Gesù)In laudibus. Antiphona (c. 134r): O admirabile (lodi)Ad Benedictum. Antiphona (c. 139v): Mirabile misterium (Benedictus - Cantico di Zaccaria nelle Lodi)Deinde sit [...] de sancto Basilio et de sancta Martina. Ad tertiam et alias horas. Responsorium breve. De nativitate. In vesperis. Antiphona. Admirabile. Ad Magnificat. Antiphona (c. 141r): Magnum hereditatis (san Basilio il Grande, vescovo di Cesarea; santa Martina martire)In nativitate apostolorum. In primo nocturno. Antiphona (c. 142v): In omnem terram (natività degli apostoli)In secondo nocturno. Responsorium (c. 144r-v): Principes populorum (notturno)In tertio nocturno. Antiphona (c. 145v): Exaltabuntur (notturno)In nativitate unius martyris. In primo nocturno. Antiphona (c. 147r): In lege domini (natività di un martire)In secondo nocturno. Antiphona (cc. 148v-149r): Filii hominum (notturno)In tertio nocturno. Antiphona (c. 150r): Iustus dominus (notturno)In nativitate plurium martyrum. In primo nocturno. Antiphona (c. 152r): Secus (natività di molti martiri)In secondo nocturno. Antiphona (c. 154r): Dabo sanctis meis (notturno)In tertio nocturno. Antiphona (c. 156r): Iusti autem (notturno)In natali unius martyris. Ad Magnificat (c. 160r): Iste sanctus (natività di un martire) parti aggiunte:In nativitate Domini nostri Iesu Christi. Ad vesperas et Matutinum (c. 162r): Iesu redemptor (Natività di Gesù)explicit a c. 174v: in sempiterna secula. Amen Incipit a c. 174v: Iste confessorexplicit a c. 175r: gubernat trinus et unus. Amen In festo sancti Stephani. Ad tertiam (c. 175v): Gloria et honore (santo Stefano diacono e protomartire)In festo sancti Ioannis apostoli. Ad tertiam (c. 176r): In omnem terram (san Giovanni evangelista apostolo)In festo sanctorum Innocentium. Ad tertiam (c. 176v): Letamini in domino (gli Innocenti)
Notizie storico critiche
Nell’Inventario dell’Archivio Musicale dell’Opera (1958, pp. 5-6) il manoscritto è datato al XVI secolo ed è attribuito a Frate Eustachio e a Monte di Giovanni, per la sola miniatura a c. 113r, con riferimento al Milanesi (1850, p. 195) e al D’Ancona (1914, p. 813, n. 1603). Il codice fa parte del nuovo ed ultimo ciclo di quattordici Graduali e diciotto Antifonari commissionati dall’Opera del Duomo tra il 1508 e il 1526, tutti eseguiti dai più importanti artisti fiorentini e caratterizzati dalle grandi dimensioni e dalle pagine di ampio respiro; dal momento che sono presenti soltanto quattro tetragrammi e quattro righe di testo in ciascuna carta, ogni volume include solo una breve parte dell’anno liturgico ma insieme ne costituiscono l’intero ciclo (Tacconi 2005, p. 175). In questo codice, come in tutti quelli del ciclo quattrocentesco, compare lo stemma dell'Opera del Duomo con l'Agnus Dei, simbolo dell'Arte della Lana che, in seguito a una Bolla papale del 1413 che garantì all'Arte della Lana la gestione dei beni della sagrestia della Cattedrale, fu adottato come proprio simbolo anche dall'Opera; lo stemma diventa, così, un'inequivocabile testimonianza della provenienza del codice da Santa Maria del Fiore. La presenza dello Stemma del comune di Firenze, invece, fa parte del programma di glorificazione dei simboli civici, politici e religiosi della città, la cui massima espressione fu il rientro dall’esilio della famiglia Medici nel 1512 e l’elezione a papa di Leone X de’ Medici l’11 marzo 1513. La glorificazione medicea è espressa soprattutto nella miniatura a c. 113r con la Presentazione di Gesù al tempio dove uno dei chierici prende il volto di Lorenzo de' Medici: un omaggio che intendeva ricordare l'interesse del Magnifico per le attività della cattedrale nell'unica miniatura del codice affidata a Monte di Giovanni. Nella miniatura è, inoltre, una veduta di Piazza Santissima Annunziata, nell'apertura di fondo, con la facciata della chiesa ancora priva del portico e con le due logge laterali dello Spedale degli Innocenti e dei Servi di Maria. La zona era stata acquistata da Lorenzo il Magnifico tra il 1477 e il 1492 come parte di un progetto di espansione urbana ma la loggia dei Servi fu iniziata a costruire soltanto dopo il 1516, in seguito alla restaurazione medicea. Strettamente legati alla famiglia Medici erano anche una serie di canonici di Santa Maria del Fiore, molti dei quali divennero membri della corte papale di Leone X, che probabilmente poterono esercitare una certa influenza sulle scelte iconografiche, liturgiche e musicali dei corali (Tacconi 2005, p. 197) e che poterono essere omaggiati con un loro ritratto nelle scene miniate come, nella stessa iniziale, l'anziano chierico rappresentato alle spalle di Giuseppe e della Vergine, presente anche nella Pentecoste (Corale F. 2 n. 12, c. 28r) e nella Nascita della Vergine (Corale S n. 14, c. 114v).Tutto il ciclo corale è abbondantemente citato negli Inventari, in particolare nell'Inventario dei libri di coro del 1663 (per la trascrizione cfr. Tacconi 1999, pp. 341-369), dove è data una breve descrizione dei contenuti e di tutte le iniziali contenute in ciascuno, l'Inventario del 1822 (per la trascrizione cfr. Tacconi 1999, pp. 373-376), dove ne vengono dati i contenuti e la segnatura in lettere che segue la successione all'interno dell'anno liturgico, e l'Inventario dei libri di coro del 1862 (per la trascrizione cfr. Tacconi 1999, pp. 377-378) dove vengono proposte le attribuzioni ai vari miniatori. Per quanto riguarda l'Antifonario B n. 26, possiamo costatare che è ancora completo di tutte le iniziali miniate ma che la numerazione delle carte è posteriore al 1663 poiché nell'Inventario di quell'anno è scritto che "non è carteggiato", era inventariato come B e l'attribuzione delle miniature già nel 1862 faceva riferimento al Milanesi; è inoltre segnalato il ritratto di Lorenzo de' Medici nella miniatura a c. 113r e la sua pubblicazione "nella tavola GG della Storia della Pittura Italiana del Rosini". Per quanto riguarda la decorazione dei fregi, la Garzelli (1985, p. 348) ne evidenzia le caratteristiche da codice profano; Frate Eustachio li minia in tutta la loro esuberanza, come non erano mai stati rappresentati nelle pagine liturgiche: dalle sue mani le grottesche prendono la luminosità dei mosaici e la tridimensionalità degli stucchi organizzati entro cornici.
Relazione iconografico religiosa
c. 1r, Gesù bambino c. 7r, Natività di Cristo; adorazione di Gesù; Agnus Dei; profeta; sibilla; angeli (Lc. 2,1-20) c. 25r, fiori c. 33r, Gesù bambino; Dio Padre c. 39r, lapidazione di Stefano (At. 6, 8-8, 2) c. 56v, fiori c. 61r, san Giovannni evangelista apostolo; aquila c. 79r, fiori c. 84r, Apocalisse 4-5, 12-18; la visione dell'Agnello; adorazione dell'Agnello; adorazione dell'Agnello sul monte Sion da parte dei centoquarantaquattromila; gli Innocenti; Agnus Dei (Apocalisse, 4-5, 12-18) c. 102r, fiori c. 113r, presentazione di Gesù al Tempio; purificazione di Maria; Agnus Dei (Lc. 2, 22-39) c. 134r, fiori c. 147v, Gesù Bambino (?)