Descrizione
Graduale per le Messe votive
Caratteristiche codicologiche
segnature: moderna a matita al centro del margine esterno a c. 3r "V n. 28"data: 1508-1526provenienza: Santa Maria del Fioremembr. (c. 40 cart.)mm 682 x 506 (c. 32r)fascicoli legatiguardie: cc. I, I' cartacee moderne, c. II membranacea antica, numerata c. 1, con rubrica e pertinente al primo fascicolocc. II + 164 + I' (c. 110 bis)numerazione moderna (sec. XVIII) a penna e inchiostro nero in cifre romane al centro del margine esterno (cc. 1r-164r), che prosegue anche nei fascicoli con i testi successivi; c. 110 ripetuta due volte; le carte nelle quali la numerazione non è più ben visibile sono numerate in cifre arabe a matita (sec. XX; es. cc. 5r, 7r, ... 13r, ...)fascicoli: 1 (9), 2-4 (8), 5 (9), 6-13 (8), 14 (5), 15-16 (8), 17 (7), 18-20 (8), 21 (7); c. II pertinente al fascicolo 1, al fascicolo 5 c. 40 aggiunta, al fascicolo 14 c. 110 bis, i fascicoli 15-21 sono stati aggiunti in epoche diverse; assenza di richiamispecchio di scrittura: mm 70 [477] 135 x 92 [288] 126 (c. 32r), le misure sono approssimative dal momento che è stato difficile decifrarne le tracce, ormai quasi completamente perdute a causa dei danni riportati in seguito all'alluvione.rr. 24/ll. 4 + 4 tetragrammi (c. 32r)
Scrittura
Littera textualis di una sola mano (cc. 1r-39v, 41r-109v) nel corpo di testo originale; seguono alcuni fascicoli aggiunti in momenti diversi i cui testi sono stati scritti da più mani: c. 40r-v (aggiunta cartacea), c. 110 bis (aggiunta), seconda mano (cc. 109v-110v), terza mano (cc. 111r-120v), quarta mano (cc. 121r-125v: cambia anche lo specchio di scrittura con rr. 30/ll. 5 + 5 tetr.), quinta mano (cc. 126r-140v: fascicolo forse proveniente da altro codice facente parte del ciclo; alcune carte sono numerate nell'angolo inferiore esterno: 6, 8, 10-12), sesta mano (cc. 141r-151v: anche queste carte potrebbero provenire da un altro codice del ciclo), settima mano (cc. 152r-164v). Aggiunte alle cc. 8v, 17v, 45r, 47v, 56r, 67v, 77r, 80r-v, 82v, 83v, 88v, 89r, 111r, 112r, 115v, 126r.Notazione musicale quadrata nera su tetragramma rosso.
Legatura
mm 730 x 540 x 125; di restauro; assi rivestite di cuoio marrone con cantonali e fornimento centrale in ottone polilobati con borchia centrale a sbalzo, decorazioni a incisione e gigli; cartellino sul piatto posteriore con i contenuti del codice "Graduale Misse votive/ a.3 s.4"; due bindelle con tenoni, puntali; 8 nervi sul dorso.
Decorazione
Miniatura di pennello:1 iniziale istoriata3 iniziali figurate6 iniziali decorate
Miniatura di penna:65 iniziali filigranate 5 iniziali rubricate
Le iniziali istoriate o figurate sono caratterizzate dal campo in foglia d’oro, il corpo è decorato con foglie lanceolate che vanno a formare un fregio marginale decorato con bottoncini dorati e, in alcuni casi, delimitato entro cornici in foglia d'oro.
c. 2r, S(piritus domini) iniziale istoriata (mm 228 x 225; mm 650 x 470 con i fregi; mm 50 i clipei) con la Pentecoste. Corpo della lettera color porpora decorato con grottesche e foglie lanceolate alle quali si aggrappano putti alati; negli angoli del campo in foglia d'oro sono quattro testine di serafini. Il fregio si estende, separatamente dal campo della lettera, sui margini interno, superiore e inferiore, ma quest'ultimo è stato ritagliato e asportato prima del 1663 poiché nell'Inventario di quell'anno è registrato già mancante. Nel margine superiore è un fregio fiorito con due clipei con lo Stemma del popolo di Firenze, d'argento alla croce rossa, e l'altro, sorretto da due putti alati, con il sole raggiato con il Monogramma IHS; nel margine interno si estende un fregio di grottesche con candelabre, putti, sfingi e un clipeo con lo Stemma di Firenze, d'argento al giglio rosso. Sul fondo della lettera è la Pentecoste, ambientata all'interno di una chiesa rinascimentale con pavimento marmoreo, con la Vergine seduta al centro e circondata dai dodici apostoli che rivolgono lo sguardo in alto, verso la colomba dello Spirito Santo che discende su di loro.
c. 13v, B(enedicta sit) iniziale figurata (mm 180 x 185; mm 480 x 245 con i fregi; mm 45 il clipeo) con la Trinità. Corpo della lettera color porpora decorato con foglie lanceolate verdi, tra le quali sono alcune lanterne e un putto alato; sul margine esterno si sviluppa un fregio a grottesche con candelabre e sfingi mentre al centro del margine inferiore è un clipeo con il Monogramma dell'Opera in lettere dorate. Nel fondo della lettera è l'immagine della Trinità con Dio Padre, coronato e circondato da serafini, che tiene la croce con Cristo sul quale discende la colomba dello Spirito Santo.
c. 21r, N(os autem gloriari) iniziale figurata (mm 227 x 182; mm 450 x 320 con i fregi; mm 44 i clipei) con la Croce. Corpo della lettera color porpora decorato con foglie lanceolate che vanno a formare una lunga coda con lucerne e clipei; il medaglione nel margine interno racchiude lo Stemma del popolo di Firenze, d'argento alla croce rossa, mentre in quello nel margine superiore doveva esserci il simbolo o il monogramma dell'Opera ma è andato completamente perduto, rimane il Monogramma dell'Opera nel clipeo sul corpo della lettera. Sul fondo della lettera è la Croce sul monte Calvario con il teschio e le ossa a terra; ai lati sono la lancia e la spugna, simboli della Passione.
c. 30v, S(alve sancta parens) iniziale figurata (mm 232 x 183; mm 540 x 250 con i fregi; mm 41 i clipei) con la Madonna col Bambino. Corpo della lettera color porpora decorato con foglie lanceolate che vanno a formare un breve fregio sul campo in foglia d'oro ai cui angoli sono quattro clipei che dovevano incorniciare il Monogramma dell'Opera, in tutti ormai scomparso; il fregio, che si estende sul margine esterno, è formato da grottesche, candelabre, sfingi e putti alati. Sul fondo sono la Madonna col Bambino, in piedi sulle gambe della mamma; la Vergine indossa la corona e tiene in mano un grande vaso dorato dal quale dovevano spuntare gigli ormai perduti; sullo sfondo doveva esserci "una campagna verde e azzurrina" (Inv. 1958, p. 27).
Le iniziali decorate fogliate sono realizzate a tempera, hanno il campo quadrangolare in foglia d’oro, il corpo è decorato con foglie lanceolate che vanno a formare la coda e il fondo presenta anch’esso foglie, stemmi o putti; i colori utilizzati sono per la maggior parte azzurro, rosa, verde, giallo e nero.
c. 4r, O (vultum) iniziale decorata (mm 125 x 127; mm 340 x 260 con i fregi; mm 40 e 50 i clipei) con Stemmi. Corpo della lettera decorato con foglie lanceolate color porpora e una lunga coda fiorita entro la quale sono alcune lanterne e due clipei con lo Stemma del popolo di Firenze, d'argento alla croce rossa, e il Monogramma dell'Opera in lettere dorate. Sul fondo della lettera sono una testina alata, un mascherone e, al centro, un clipeo con lo Stemma di Firenze, d'argento al giglio rosso.
c. 43v, B(enedicite dominum) iniziale decorata (mm 145 x 115; mm 320 x 195 con i fregi) con Fregio fiorito. Corpo della lettera decorato con foglie lanceolate azzurre che vanno a formare la coda fiorita; sul fondo color porpora doveva esserci il volto di una sfinge il cui corpo termina in un fregio fitomorfo ormai quasi completamente perduto.
c. 52r, M(i[...]s omnium domine) iniziale decorata (mm 128 x 122; mm 320 x 230 con i fregi) con Putto. Corpo della lettera verde decorato con foglie lanceolate rosa e azzurre; sui margini interno e superiore si estende il fregio formato da grottesche con gioielli, sfingi, lucerne e due clipei con lo Stemma del popolo di Firenze, d'argento alla croce rossa, e il Monogramma dell'Opera. Nel fondo è un putto che gioca a cavallo di un delfino la cui coda diventa un fregio.
c. 63v, R(ecorda domine) iniziale decorata (mm 120 x 115; mm 300 x 225 con i fregi) con il Monogramma dell'Opera del Duomo. Corpo della lettera azzurro decorato con foglie lanceolate verdi e rosa che vanno a formare una coda con una sfinge e un drago dorati, al centro è un clipeo con il Monogramma dell'Opera. La decorazione del fondo è andata completamente perduta; singolare è la descrizione data nei due Inventari del 1663 e del 1958 che sembra riferirsi a due rappresentazioni diverse: nell'Inventario del 1663 è descritta "una testa da banda" (vd. Tacconi 1999, p. 347) mentre in quello del 1958 "un mare pieno di delfini, e in alto un sole che splende" (p. 27) del quale sembra rimanere ancora una debole traccia.
c. 71v, S(uscitabo mihi) iniziale decorata (mm 115 x 103; mm 400 x 160 con i fregi) con Fregio fiorito. Corpo della lettera azzurro decorato con foglie lanceolate che si estendono sul fondo e sul campo in foglia d'oro; nel fregio fitomorfo sono alcune lucerne e sfingi.
c. 82v, V(iderunt ingressus) iniziale decorata (mm 122 x 125; mm 310 x 290 con i fregi) con Stemmi. Corpo della lettera azzurro decorato con foglie lanceolate verdi che vanno a formare la coda fiorita al centro della quale, nel margine superiore, è un clipeo con il Monogramma dell'Opera; il fondo è in foglia d'argento con il Giglio rosso della città di Firenze.
Le iniziali decorate di tipo geometrico (es. S(anctus) di mm 102 x 100 a c. 97r) sono realizzate a tempera con il corpo in foglia d’oro, il campo e il fondo sono campiti nei colori rosso, azzurro e verde in modo partito o diviso e decorati con sottili cirri gialli o bianchi. Nel fondo dell'iniziale a c. 92r è l'iscrizione in capitali gialle "Ave/ Maria/ gratia plena/ dominus tecum/ benedicta in/ mulieribus/ et benedictus/ fructus ve/ntris tui/ Iesus".
Le iniziali filigranate (es. I(lluxerunt) di mm 118 x 115 a c. 111r), realizzate da almeno due diverse mani, hanno il corpo azzurro o rosso e decorazioni a risparmio con racemi e fiori; il fondo e il campo sono di colore opposto a quello del corpo e presentano decorazioni geometriche e fitomorfe stilizzate; alcune hanno clipei acquerellati: queste iniziali sono soltanto alle cc. 111r-115r; altre lettere sono state realizzate da una mano incerta e successiva (cc. 152r-162v); il codice contiene anche 5 iniziali rubricate rosse e azzurre di epoche diverse (cc. 40r, 164r-v).Lettere grosse in inchiostro nero con testine.
Descrizione interna
Il codice contiene il Graduale per le Messe votive (cc. 1r-88v), il Kyriale (cc. 89r-90v), Gloria (cc. 90v-92r), invocazioni al Signore (cc. 92r-94v), alla Vergine (cc. 94v-97r), Sanctus (cc. 97r-98r), Benedictus (cc. 98r-99r), Agnus Dei (cc. 99r-v), Kyrie, Gloria, Laudes, Benedictus, Sanctus, Agnus Dei (cc. 99v-108v), invocazione per san Michele arcangelo (cc. 108v-109v) e molte aggiunte di epoche e mani diverse (cc. 109v-164v).
Graduale continens omnes missas votivas. Ad missam sancti spiritus. Introitus (cc. 1v-2r): Spiritus domini (Spirito Santo)A Septuagesima usque ad Pascham. Introitus (cc. 3v-4r): O vultum tuum (dal Tempo di settuagesima a Pasqua)Missa in honore sancte Trinitatis (c. 13v): Benedicta sit sancta Trinitas (Santissima Trinità)Missa in honore sancte Crucis. Introitus (cc. 20v-21r): Nos autem gloriari (santa Croce)Missa in honore beate Marie virginis. Introitus (c. 30r-v): Salve sancta parens (Beata Maria Vergine)aggiunta: Officium (cc. 40r-v): Beata es virgo Maria...in eternum permanes (officio)Missa de angelis et angelis custodibus. Introitus (c. 43v): Benedicite dominum (angeli; angeli custodi)Missa pro peccatoribus (cc. 51v-52r): Mi[sereri]s omnium (messa in favore dei peccatori)Missa contra pestem (c. 63v): Recorda domine (messa contro la peste)Missa de sede vacanti. Introitus (c. 71v): Suscitabo mihi sacerdotem (messa in periodo di sede vacante)Missa de Transfiguratione (c. 82r-v): Viderunt ingressus (Trasfigurazione)explicit a c. 88v: surgat filius hominisc. 89r: Kyrie leyson (Kyrie)c. 90v: Gloria in excelsis deo (Gloria)c. 92r: Domine deus rexc. 94v: Ad Marie gloriamc. 97r: Sanctus. Sanctus (Sanctus)c. 98r: Benedictus Marie filius (Benedictus)c. 99r: Agnus Dei qui tollis (Agnus Dei)c. 99v: Kyrie leyson (Kyrie)c. 108v: Sancte Michael archangele (san Michele arcangelo)explicit a c. 109v: in tremendo iudicio
Tractus de Angelis (c. 109v): Benedicite dominum (angeli)explicit a c. 110v: anima mea domino
c. 110 bis: Alleluia. Salvum me...ad animam meam
incipit a c. 111r: Illuxerunt corruscationesexplicit a c. 118v: sustinui te domine
incipit a c. 118v: Laudate dominumexplicit a c. 120v: in eternum
incipit a c. 121r: Angelis suis deusexplicit a c. 125r: secula
incipit a c. 126r: [S]alus populiexplicit a c. 140v: alleluia. Alleluia
incipit a c. 141r: Exaudi deusexplicit a c. 151v: invocavi te
In festo sancti archangeli Gabrielis die XVIII martii. Ad missam. Introitus (c. 151v-152r): Ave Maria gratia plena (san Gabriele arcangelo)Tempus paschalis (c. 154v): Alleluia. Qui facis angelos (Tempo pasquale)Ad vesperas. Antiphona (c. 156v): Ingresso çacharia templum (vespri)Ad Magnificat. Antiphona (c. 161r-v): Ingressus Gabriel angelus ad Maria (Magnificat)explicit a c. 163v: Magnificat
c. 164r-v: Scesit angelus iuxta...angelis
Notizie storico critiche
Nell’Inventario dell’Archivio Musicale dell’Opera (1958, p. 27) il manoscritto è datato al XVI secolo ed è attribuito a Giovanfrancesco di Mariotto con riferimento al Milanesi (1850, p. 207) e al D’Ancona (1914, pp. 543-544, n. 1075). Il codice fa parte del nuovo ed ultimo ciclo di quattordici Graduali e diciotto Antifonari commissionati dall’Opera del Duomo tra il 1508 e il 1526, tutti eseguiti dai più importanti artisti fiorentini e caratterizzati dalle grandi dimensioni e dalle pagine di ampio respiro; dal momento che sono presenti soltanto quattro tetragrammi e quattro righe di testo in ciascuna carta, ogni volume include solo una breve parte dell’anno liturgico ma insieme ne costituiscono l’intero ciclo (Tacconi 2005, p. 175). In questo codice compare lo stemma dell'Opera del Duomo con l'Agnus Dei, simbolo dell'Arte della Lana che, in seguito a una Bolla papale del 1413 che garantì all'Arte della Lana la gestione dei beni della sagrestia della Cattedrale, fu adottato come proprio simbolo anche dall'Opera; lo stemma diventa, così, un'inequivocabile testimonianza della provenienza del codice da Santa Maria del Fiore. La presenza dello Stemma del comune di Firenze, invece, fa parte del programma di glorificazione dei simboli civici, politici e religiosi della città, la cui massima espressione fu il rientro dall’esilio della famiglia Medici nel 1512 e l’elezione a papa di Leone X de’ Medici l’11 marzo 1513. Tutto il ciclo corale è abbondantemente citato negli Inventari, in particolare nell'Inventario dei libri di coro del 1663 (per la trascrizione cfr. Tacconi 1999, pp. 341-369), dove è data una breve descrizione dei contenuti e di tutte le iniziali contenute in ciascuno, l'Inventario del 1822 (per la trascrizione cfr. Tacconi 1999, pp. 373-376), dove ne vengono dati i contenuti e la segnatura in lettere che segue la successione all'interno dell'anno liturgico, e l'Inventario dei libri di coro del 1862 (per la trascrizione cfr. Tacconi 1999, pp. 377-378) dove vengono proposte le attribuzioni ai vari miniatori. Per quanto riguarda il Graduale V n. 28, possiamo costatare che è ancora completo di tutte le iniziali miniate ma nel 1663 era segnalata la mancanza della c. 98 che, secondo la moderna numerazione, corrisponderebbe all'attuale carta 99: in essa, al posto delle iniziali decorate sono presenti iniziali rubricate rosse realizzate da una mano posteriore; nel 1922 il codice era inventariato come V e l'attribuzione delle miniature, che già nel 1862 faceva riferimento al Milanesi, era ricondotta a "Giovanni Francesco di Mariotto fiorentino".
Relazione iconografico religiosa
c. 2r, Pentecoste; lo Spirito Santo discende su Maria e gli apostoli; Croce; 'Iesus Hominum Salvator'; Giglio (At 2, 1-4)
c. 4r, Croce; Agnus Dei; Giglio
c. 13v, Trinità rappresentata come tre persone; Dio Padre e lo Spirito Santo sostengono Cristo crocifisso; monogramma
c. 21r, Croce come simbolo di Cristo; strumenti della Passione; Croce; monogramma
c. 30v, Madonna col Bambino; monogramma
c. 43v, fiori
c. 52r, amorini che combattono animali fantastici; Croce; monogramma
c. 63v, monogramma
c. 71v, fiori
c. 82v, Giglio; monogramma