Descrizione
Antifonario per il Comune dei confessori non pontefici, delle vergini, delle non vergini e per la dedicazione della chiesa
Caratteristiche codicologiche
segnature: moderna a matita al centro del margine esterno a c. 1r "P N. 29"data: 1508-1526provenienza: Santa Maria del Fioremembr.mm 707 x 524 (c. 55r)fascicoli legatiguardie: cartacee modernecc. I + 181 + I'numerazione moderna (sec. XVIII) a penna e inchiostro nero in cifre romane al centro del margine est. (cc. 1r-181r) che prosegue anche nei fascicoli con i testi successivi, quindi posteriore alle aggiunte.fascicoli: 1-18 (8), 19-20 (6), 21 (4), 22-23 (6), 24 (5), 25 (4); i fascicoli dal 20 in poi sono aggiunti, dal 22 sono posteriori al 1663; al fascicolo 20 mancano 2 fogli ma il testo prosegue regolarmente, al fascicolo 24 manca 1 foglio ma il testo prosegue senza interruzioni; richiami assenti specchio di scrittura: mm 75 [490] 142 x 90/9 [296] 9/120 (c. 55r)rr. 24/ll. 4 + 4 tetragrammi (c. 55r)
Scrittura
Littera textualis di una sola mano nel corpo di testo originale (cc. 1r-150v, la stessa mano sembra tornare alle cc. 167r-181r); presenza di una seconda mano che riscrive i testi abrasi alle cc. 94r-95v, 134r-135r, 136v-141r, 144r-147v, 150v-152v; presenza di una terza mano successiva nei testi aggiunti alle carte cc. 153r-166v. Aggiunte ai testi e alle rubriche alle cc. 24r, 30v, 33r, 73v, 75r (con riferimento "a c. 166"), 104r, 126r, 134r.Notazione musicale quadrata nera su tetragramma rosso.
Legatura
mm 760 x 550 x 140; di restauro; assi rivestite di cuoio marrone con cantonali e fornimento centrale in ottone, polilobati con borchia centrale a sbalzo e decorazioni a incisione; cartellino sul piatto posteriore con i contenuti del codice "Antiphonarium comune confessoris non pontificis virginis et martyris consacrationis ecclesie tempore paschali. Ar. 7 Sc. 2": le sigle finali potrebbero riferirsi alla collocazione "Ar[madio] 7 Sc[affale] 2"; due bindelle con tenoni, puntali; 8 nervi sul dorso.
Decorazione
Miniatura di pennello:1 iniziale istoriata5 iniziali figurate5 iniziali decorate
Miniatura di penna:255 iniziali filigranate 14 iniziali rubricate
Le iniziali istoriate o figurate sono caratterizzate dal campo in foglia d’oro, il corpo è decorato con foglie lanceolate che vanno a formare un fregio marginale decorato con bottoncini dorati e, in alcuni casi, delimitato entro cornici in foglia d'oro. In un solo caso, l'iniziale figurata è realizzata a penna.
c. 1r, S(imilabo eum viro) iniziale figurata (mm 118 x 118; mm 270 x 225 con i fregi; mm 37 i cliei) con San Zanobi. Corpo della lettera rosa decorato con foglie lanceolate azzurre e verdi che vanno a formare la coda all'interno della quale sono due clipei con il Monogramma dell'Opera a caratteri dorati e lo Stemma della città di Firenze, d'argento al giglio rosso; nel margine inferiore, separatamente dall'iniziale, è un fregio fiorito (mm 400 x 125; mm 86 il clipeo) con un clipeo centrale con lo Stemma dell'Opera con l'Agnus Dei. Sul fondo della lettera è la figura di san Zanobi in abiti vescovili e mitria, mentre in una mano tiene il pastorale, nell'altra un libro chiuso.
c. 5r, E(uge serve) iniziale figurata (mm 244 x 237; mm 627 x 450 con i fregi; mm 42 e 76 i clipei; mm 50 x 52 e mm 86 x 52 i riquadri) con Dio Padre benedicente un santo vescovo. Corpo della lettera color porpora decorato da un fila di perle, gioielli e fregi dorati mentre sul campo in foglia d'oro si avviluppano foglie lanceolate e fregi fioriti. Il fregio si estende, separatamente dal campo della lettera, sui margini interno, superiore e inferiore, delimitato da una cornice in foglia d'oro: nel margine superiore contiene fiori rosa e azzurri e, al centro, un clipeo con lo Stemma della città di Firenze d'argento al giglio rosso; nel margine interno si estende un fregio fiorito con vasi ricolmi di frutta; nel margine inferiore il fregio fiorito racchiude due clipei con il Monogramma dell'Opera in lettere dorate e, al centro, un grande medaglione, sorretto da due putti alati, con una Santa martire; negli angoli superiore e inferiore sono due riquadri con la figura di un Vescovo, con lunga barba nera, e di un cardinale (?) di profilo. Sul fondo della lettera è Dio Padre benedicente un santo vescovo genuflesso, con la mitria deposta a terra, il pastorale e lo sguardo rivolto verso l'alto; sullo sfondo si apre un paesaggio di campagna con alte rocce.
c. 38r, V(eni sponsa Christi) iniziale figurata (mm 243 x 208; mm 610 x 325 con i fregi; mm 44 il clipeo) con Cristo benedicente una giovane santa. Corpo della lettera rosa decorato da un ramo dorato intorno al quale si avviluppano foglie verdi e da foglie lanceolate che vanno a formare un fregio fiorito sopra il campo in foglia d'oro; separatamente, un lungo fregio fiorito si estende sui margini interno e superiore: al centro di quest'ultimo è un clipeo con il Monogramma dell'Opera. Sul fondo della lettera è la figura di una giovane santa con lo sguardo rivolto verso il Redentore che la benedice; la donna tiene in mano una lanterna, indossa un ampio mantello gonfiato dal vento, il guarnello e il diadema tra i capelli. La scena è ambientata in campagna, con un mulino sullo sfondo.
c. 77v, I(n dedicatione templi) iniziale istoriata (mm 244 x 188; mm 645 x 270 con i fregi; mm 43 i clipei) con la Consacrazione della chiesa. Corpo della lettera color porpora decorato con fregi dorati e foglie lanceolate azzurre che si sviluppano in sottili fregi sul campo in foglia d'oro: agli angoli sono quattro clipei, ciascuno con la testina di un serafino. Nei margini esterno e superiore si estende un ricco fregio con fiori rosa e azzurri, un mascherone dorato e un putto alato le cui gambe diventano parte del fregio. Al corpo della lettera si sovrappone un grande medaglione nel cui interno si svolge la scena della consacrazione della chiesa, con il vescovo seguito dai chierici mentre benedice con il ramo di palma una grande chiesa in secondo piano; al gruppo viene incontro una processione di chierici che portano la croce astile e due candelieri.
c. 105v, B(eatus vir) iniziale figurata (mm 235 x 200; mm 605 x 310) con Cristo benedicente un eremita. Corpo della lettera color porpora decorato da una fila di gioielli con perle e gemme e da foglie lanceolate azzurre che vanno a formare un sottile fregio sul campo in foglia d'oro; quest'ultimo è delimitato da una cornice dorata che separa anche la coda estesa sui margini esterno e superiore. La coda è formata da un susseguirsi di fiori e foglie dalle quali emergono un mascherone, un vaso ricolmo di frutta e una testina. Sul fondo è il Redentore che benedice un eremita (o anacoreta come indicato nell'Inventario del 1958, p. 23) genuflesso e con le mani al petto in segno di preghiera. Cristo, circondato da una mandorla di raggi dorati, tiene in una mano il globo mentre l'altra è benedicente; l'eremita ha una lunga barba e capelli grigi e sulla sua testa è posata una stella; la scena è ambientata in un paesaggio campestre con un cerbiatto accovacciato sul prato e alcune torri sullo sfondo.
c. 140v, I(ste confessor) iniziale figurata (mm 127 x 103; mm 290 x 135 con i fregi) con San Zanobi. Corpo della lettera campito con inchiostro azzurro e circondato dalla decorazione filigranata rossa che termina in una breve coda con fiorellini rossi. Al corpo della lettera si sovrappone un clipeo dal quale fuoriesce la figura a mezzobusto di san Zanobi in atto benedicente; il santo indossa abiti vescovili, la mitria, il pastorale e una spilla con il giglio della città di Firenze; oltre la balaustra, sullo sfondo, si vedono la cupola del duomo e il tetto del battistero.
Le iniziali decorate sono realizzate a tempera con il campo quadrangolare in foglia d’oro, il corpo decorato con foglie lanceolate che vanno a formare la coda ornata con fregetti a penna e bottoncini dorati, il fondo presenta anch’esso foglie e fiori.
c. 26v, D(omine) iniziale decorata (mm 128 x 120; mm 415 x 160 con i fregi) con Racemi. Corpo della lettera color porpora decorato con foglie lanceolate che vanno a formare una lunga coda fiorita; sul fondo è una decorazione a grottesche azzurre con mascheroni e candelabre.
c. 58v, H(ec est) iniziale decorata (mm 130 x 103; mm 385 x 172 con i fregi) con Racemi. Corpo della lettera rosa decorato con foglie lanceolate che si estendono in un fregio sul campo in foglia d'oro e che vanno a formare una coda fiorita; sul fondo è una composizione vegetale con fiori rosa.
c. 70v, D(um esset) iniziale decorata (mm 140 x 137; mm 485 x 230 con i fregi) con Racemi. Corpo della lettera azzurro decorato con cirri dorati e terminante, nel margine esterno, con una lunga coda con fiori rosa e azzurri. Sul campo, in foglia d'oro come il fondo, è un sottile fregio vegetale. Nella parte superiore del fondo della lettera è un grande vaso, decorato da file di perle e affiancato da due animali fantastici; nella parte inferiore è una sfinge che con le ali sorregge una cartella sulla quale doveva esserci una scritta ormai evanita.
c. 95v, D(omum tuam) iniziale decorata (mm 108 x 105; mm 355 x 160 con i fregi) con Racemi. Corpo della lettera azzurro decorato con cirri dorati e foglie lanceolate rosa e verdi che vanno a formare una coda fiorita; sul fondo è una composizione di fiori rosa.
c. 122v, S(ancti tui) iniziale decorata (mm 122 x 122; mm 405 x 190 con i fregi) con Racemi. Corpo della lettera rosa decorato con cirri dorati, foglie lanceolate azzurre e verdi che vanno a formare la coda fiorita; il fondo è diviso in due occhielli, ciascuno con un fiore azzurro.
Le iniziali filigranate (es. L(audemus) di mm 113 x 103 a c. 65v) hanno il corpo azzurro o rosso e decorazioni a risparmio con racemi, fiori e nastri; il fondo e il campo sono di colore opposto a quello del corpo e presentano decorazioni geometriche e fitomorfe stilizzate; alcune hanno clipei e brevi code fiorite realizzate anch'esse a penna; 6 hanno decorazioni figurate sul fondo:
c. 8r, I con la Croce del popolo fiorentino in inchiostro rosso entro un clipeoc. 14v, I con la Croce del popolo fiorentino in inchiostro rosso entro un clipeoc. 16r, I con il Simbolo dell'Opera con l'Agnus Dei in inchiostro azzurro entro un clipeoc. 62v, I con il Monogramma dell'Opera in inchiostro rosso entro un clipeoc. 112v, I con il Monogramma dell'Opera in inchiostro rosso entro un clipeoc. 136v, C con il corpo ridisegnato successivamente che prende la forma di un Drago
11 sono state aggiunte in epoca successiva (cc. 150v, 153r-156r, 161r-167r).Tra le iniziali filigranate, 28 sono di misura piccola (cc. 137v-138r, 141r-150v) e 7 aggiunte successivamente (cc. 156v-158r) con il corpo azzurro o rosso e il campo e il fondo di colore opposto con decorazioni fitomorfe stilizzate (mm 60 x 60 ca.); il codice contiene anche 14 iniziali rubricate rosse e azzurre di epoca successiva (cc. 94r-v, 151v-152v, 158v-160r, 164v-165r).Lettere grosse in inchiostro nero.
Descrizione interna
Il codice contiene Responsi e Antifone per il comune dei confessori non pontefici, delle vergini, delle non vergini e per la dedicazione della chiesa.
Incipit a c. 1r: Similabo eum viroAd matutinum (c. 1v): Regem confessorum (lode mattutina)In primo nocturno. Antiphona (c. 2r): Beatus vir (notturno)Responsorium (cc. 4v-5r): Euge serve bone (responsorio)In secundo nocturno. Antiphona (c. 10r): Invocantem exaudivit (notturno)In tertio nocturno. Antiphona (cc. 18v-19r): Domine iste sanctus (notturno)Ad laudes. Antiphona (c. 26v): Domine (lodi)Ad Benedictum. Antiphona (c. 30r): Euge serve bone (Benedictus - Cantico di Zaccaria nelle Lodi)Ad tertiam. Responsorium (c. 31r): Amavit eum (Ora Media - Terza)Ad sestam. Responsorium (c. 31v): Os iusti (Ora Media - Sesta)Ad nonam. Responsorium (c. 32r): Gloria (Ora Media - Nona)Ad Magnificat. Antiphona (c. 33r): Hic vir despiciens (Magnificat)Ad Magnificat. Antiphona (c. 34r): Veni sponsa (Magnificat)Ad Magnificat. Antiphona (c. 34v): Prudentes virgines (Magnificat)Ad matutinum. Invitatorium (c. 35v): Regem virginum (lode mattutina)In primo nocturno. Antiphona (c. 36r): O quam pulchra est (notturno)Responsorium (cc. 37v-38r): Veni sponsa Christi (responsorio)In secundo nocturno. Antiphona (c. 43r): Specie tua (notturno)In tertio nocturno. Antiphona (c. 49r): Nigra sum (notturno)Ad laudes. Antiphona (c. 58v): Hec est virgo (lodi)Ad Benedictum. Antiphona (c. 61r-v): Simile est regnum (Benedictus - Cantico di Zaccaria nelle Lodi)Ad tertiam. Responsorium (c. 62v): Specie tua (Ora Media - Terza)Ad sestam. Responsorium (c. 63v): Adiuvabit eam (Ora Media - Sesta)Ad nonam. Responsorium (c. 64r): Elegit eam (Ora Media - Nona)Ad Magnificat. Antiphona (c. 65r): Veni sponsa Christi (Magnificat)In festo sancte non virginis nec martiris. Invitatorium (c. 65v): Laudemus deum (santa non vergine né martire)In primo nocturno. Antiphona (c. 66r): O quam pulchra est (notturno)In secundo nocturno et tertio nocturno. Responsorium. Diffusa. Quarto. Propter. Quinto. Media. Sexto. Veni. Septimo. Pulcra. Octavo (c. 68r): Regnum mundi (notturno)Ad laudes. Antiphona (c. 70v): Dum esset rex (lodi)In dedicatione ecclesie. Ad vesperas. Antiphona. Domum tuam. Ad Magnificat. Antiphona (c. 73v): Sanctificavit dominus (consacrazione della chiesa)Ad Matutinum. Invitatorium (c. 75r): Domum dei (lode mattutina)In primo nocturno. Antiphona (c. 75v): Tollite portas (notturno)Responsorium (c. 77r-v): In dedicatione templi (responsorio)In secundo nocturno. Antiphona (c. 83r): Non est hic aliud (notturno)In tertio nocturno. Antiphona (c. 90v): Qui habitat in adiutorio (notturno)Ad laudes et per horas. Antiphona (c. 95v): Domum tuam domine (lodi; ore)Ad Benedictum. Antiphona (c. 98v): çachee festinans (Benedictus - Cantico di Zaccaria nelle Lodi)Ad tertiam. Responsorium (c. 100r): Domum tuam domine (Ora Media - Terza)Ad sestam. Responsorium (c. 101r): Locus iste sanctus (Ora Media - Sesta)Ad nonam. Responsorium (c. 101v): Hec est domus domini (Ora Media - Nona)Ad Magnificat. Antiphona (c. 102v): O quam metuendus est (Magnificat)In festivitatibus sanctorum ab pascha usque ad penthecosten. Ad vesperas. Stabunt iusti. Ad Magnificat. Antiphona (c. 103r-v): Lux perpetua lucebit (santi dalla Pasqua alla Pentecoste)Ad matutinum. Invitatorium (c. 104r): Exultent in domino (lode mattutina)(aggiunta post.) In festo sancti Iohannis ante portam Latinam. Ad vesperas. Antiphona (c. 104r): Sancti tui (San Giovanni a Porta Latina)In primo nocturno. Antiphona (c. 104v): Stabunt iusti (notturno)In secundo nocturno. Antiphona (c. 110r): Ecce quomodo computati sunt (notturno)In tertio nocturno. Antiphona (c. 115r): Lux perpetua lucebit (notturno)Pro apostolis. Responsorium (c. 119r): Virtute magna (santi apostoli)Ad laudes et per horas. Antiphona (c. 122v): Sancti tui domine (lodi; ore)Ad Benedictum. Antiphona (c. 126r): Filie Iherusalem (Benedictus - Cantico di Zaccaria nelle Lodi)Ad tertiam. Responsorium (c. 127r): Sancti et iusti (Ora Media - Terza)Ad sestam. Responsorium (c. 128r): Lux perpetua lucebit (Ora Media - Sesta)Ad nonam. Responsorium (c. 128v): Letitia sempiterna (Ora Media - Nona)Ad vesperas. Antiphona. Sancti tui. Ad Magnificat. Antiphona (c. 129v): Sancti et iusti (vespri; Magnificat)(aggiunta post.) In festo sancti Ioachim (c. 134r): Laudemus virum (san Gioacchino, padre di Maria Vergine)In nativitate virginum. Hymnus (c. 142v): Iesu corona virginum (vergini)In dedicatione ecclesie. Hymnus (c. 145v): Celestis urbs Ierusalem (consacrazione della chiesa)In nativitate unius martiris. Hymnus (c. 147v): Deus tuorum militum (un martire)In nativitate plurimorum martirum. Hymnus (c. 149r): Rex gloriose (molti martiri)explicit a c. 150v: in sempiterna secula. Amen
incipit a c. 150v: Alto ex olimpiexplicit a c. 152v: gloria eterna sit per secula. Amen
incipit a c. 153r: In medio ecclesieIn festo sancti Iohannis ante portam Latinam. Ad vesperas. Antiphona (cc. 154v-155r): In ferventis olei (San Giovanni a Porta Latina)Comune confessoris. Ad laudes (c. 156r): Iesu corona celsior (Comune per un confessore)In primo vespero sancti Ioseph. Ad Magnificat. Antiphona (c. 161r): Ioseph fili David (vespri; san Giuseppe di Nazareth)In secundo vespero. Ad Magnificat. Antiphona (c. 162r): Missus est angelus Gabriel (vespri; Magnificat)Hymnus sancti Ioseph (c. 163v): Te ioseph celebrent (san Giuseppe di Nazareth)In dedicatione ecclesie tempore paschali. Invitatorium (cc. 165v-166r): Domum dei decet (consacrazione della chiesa)
Ad Magnificat. Antiphona (c. 170v): Salvator mundi (Magnificat)In tertio nocturno. Antiphona (c. 171v): Tollite hostias (notturno)Ad Benedictum. Antiphona (c. 177v): Ecce tabernaculum dei (Benedictus - Cantico di Zaccaria nelle Lodi)Ad tertiam. Responsorium (c. 179r): H[...] (Ora Media - Terza)Ad sestam. Responsorium (c. 180r-v): Domine dilexi decore (Ora Media - Sesta)explicit a c. 181r: In secundis vesperis omnia ut in primis. Ad Magnificat. O quam. Vide supra in secundis vesperis dedicatione ecclesie. (vespri)
Notizie storico critiche
Nell’Inventario dell’Archivio Musicale dell’Opera (1958, p. 23) il manoscritto è datato al XVI secolo e le attribuzioni seguono quelle del Milanesi (1850, p. 204) e del D’Ancona (1914, II, p. 543, n. 1074) a Frate Eustachio, con l'ulteriore proposta alla "mano barocca" di Giovanfrancesco di Mariotto.Il codice fa parte del nuovo ed ultimo ciclo di quattordici Graduali e diciotto Antifonari commissionati dall’Opera del Duomo tra il 1508 e il 1526, tutti eseguiti dai più importanti artisti fiorentini e caratterizzati dalle grandi dimensioni e dalle pagine di ampio respiro; dal momento che sono presenti soltanto quattro tetragrammi e quattro righe di testo in ciascuna carta, ogni volume include solo una breve parte dell’anno liturgico ma insieme ne costituiscono l’intero ciclo (Tacconi 2005, p. 175). In questo codice compare lo stemma dell'Opera del Duomo con l'Agnus Dei, simbolo dell'Arte della Lana che, in seguito a una Bolla papale del 1413 che garantì all'Arte della Lana la gestione dei beni della sagrestia della Cattedrale, fu adottato come proprio simbolo anche dall'Opera; lo stemma diventa, così, un'inequivocabile testimonianza della provenienza del codice da Santa Maria del Fiore. La presenza dello Stemma del comune di Firenze, invece, fa parte del programma di glorificazione dei simboli civici, politici e religiosi della città, la cui massima espressione fu il rientro dall’esilio della famiglia Medici nel 1512 e l’elezione a papa di Leone X de’ Medici l’11 marzo 1513. Tutto il ciclo corale è abbondantemente citato negli Inventari, in particolare nell'Inventario dei libri di coro del 1663 (per la trascrizione cfr. Tacconi 1999, pp. 341-369), dove è data una breve descrizione dei contenuti e di tutte le iniziali contenute in ciascuno, l'Inventario del 1822 (per la trascrizione cfr. Tacconi 1999, pp. 373-376), dove ne vengono dati i contenuti e la segnatura in lettere che segue la successione all'interno dell'anno liturgico, e l'Inventario dei libri di coro del 1862 (per la trascrizione cfr. Tacconi 1999, pp. 377-378) dove vengono proposte le attribuzioni ai vari miniatori. Per quanto riguarda l'Antifonario P n. 29, possiamo costatare che è ancora completo di tutte le iniziali miniate, sebbene la prima figura sia stata descritta nel 1663 come "Santo Abbate", mentre la numerazione delle carte è posteriore al 1663 poiché nell'Inventario è scritto che "non è carteggiato" e che è costituito di "cento sessanta" carte, per cui almeno 20 carte sono state aggiunte successivamente; il codice nel 1822 era inventariato come P e l'attribuzione delle miniature, che già nel 1862 faceva riferimento al Milanesi, era riferita a Frate Eustachio per quanto riguarda le miniature alle cc. 1r, 5r, 38r, 77v mentre quella a c. 140v è attribuita a Monte di Giovanni.Il Milanesi, infatti, attribuisce a quest'ultimo la miniatura di penna con San Zanobi, eseguita con la tecnica a inchiostro più volte utilizzata dall'artista nei codici da lui realizzati; nell'Inventario del 1958 è descritta "solamente preparata", in realtà non è incompleta ma, come molte altre miniaure del ciclo liturgico, rispecchia la tecnica a penna e inchiostro monocromo.
Relazione iconografico religiosa
c. 1r, san Zanobi vescovo di Firenze; monogramma; Giglio; Agnus Dei
c. 5r, Dio Padre; clero; Giglio; monogramma; santa
c. 26v, fiori
c. 38r, Cristo redentore; martire; monogramma
c. 58v, fiori
c. 70v, fiori
c. 77v, consacrazione di una chiesa; clero
c. 95v, fiori
c. 105v, Cristo Redentore; eremita; anacoreta
c. 122v, fiori
c. 140v, San Zanobi vescovo di Firenze