Descrizione
Graduale per il comune degli apostoli, del martire non pontefice e di tutti i martiri
Caratteristiche codicologiche
segnature assentidata: 1603-1605 (cc. 1r, 26v, incipit a c. IIr e colophon a c. 155v)provenienza: Santa Maria del Fioremembr. mm 685 x 513 (c. 30r)fascicoli legatiguardie: cc. I, II' cartacee moderne; cc. II, I' membranacee antiche; c. I' numerata 156cc. II + 155 + II'numerazione moderna (sec. XVII) in cifre romane a penna e inchiostro rosso al centro del margine esterno (cc. 1r-148r); nelle ultime carte la numerazione moderna è a inchiostro nero (cc. 149r-156r)fascicoli: 1 (9), 2-19 (8), 20 (4), la c. II è solidale al primo fascicolo, al fascicololo 20 finisce il testo; la c. I' è solidale all'ultimo fascicolo; richiami assentispecchio di scrittura: mm 53 [478] 154 x 70 [344] 99 (c. 30r)rr. 24/ll. 4 + 4 tetragrammi (c. 30r)
Scrittura
Littera textualis di una sola mano (cc. 1r-150r, 153r-155v); incipit a c. IIr, il testo inizia a c. 1r; aggiunte al testo di una seconda mano (cc. 150v-152r), probabilmente del 1635 in riferimento alla data riportata nel fondo dell'iniziale H a c. 151r, e di una terza mano (c. 152r-v).Notazione musicale quadrata nera su tetragramma rosso.
Legatura
mm 725 x 540 x 120; di restauro; assi rivestite di cuoio marrone con cantonali e fornimento centrale in ottone polilobati con borchia centrale a sbalzo e decorazioni fitomorfe stilizzate; due bindelle con tenoni, puntali; 6 nervi sul dorso.
Decorazione
Miniatura di penna:1 iniziale filigranata in tecnica mista209 iniziali filigranate 2 iniziali rubricate
c. 1r, E(go autem sicut oliva) iniziale filigranata (mm 270 x 225; mm 637 x 498 con i fregi; mm 50 e 80 i clipei) in tecnica mista con Stemmi. Corpo della lettera interamente sostituito da un fregio di foglie lanceolate bianche dalle quali fuoriesce un intreccio nastriforme in rosso e azzurro. Lungo i quattro margini si estende un fregio delimitato da una cornice e contenente quattro clipei disposti al centro di ciascun margine: in quello superiore è il Monogramma dell'Opera, in quello inferiore lo Stemma dell'Opera con l'Agnus Dei e nei due laterali il Giglio della città di Firenze in inchiostro rosso; nell'angolo superiore interno, è una Tabella con la data MDCIII. Nella cornice superiore il fregio è sottile e stilizzato, in quella interna si alternano foglie lanceolate e fiori, entro quella inferiore sono raffigurate grottesche con mostri alati e mascheroni, in quella esterna sale, per tutta l'altezza della pagina, un ramo reciso intorno al quale si avvolge un ramo fiorito.
c. 6v, M(ihi autem) iniziale filigranata grande (mm 132 x 136; mm 437 x 416 con i fregi) con Stemmi. Corpo della lettera azzurro fesso da una decorazione nastriforme a risparmio campita di rosso; il fondo e il campo presentano una decorazione filigranata a inchiostro rosso; separatamente, si estende un fregio sui margini esterno e inferiore decorato con elementi fitomorfi stilizzati e delimitato da una cornice rossa ai cui estremi sono il Giglio della città di Firenze e il Monogramma dell'Opera del Duomo entro un clipeo.
c. 140r, O(s iusti) iniziale filigranata grande (mm 168 x 165) con Racemi. Corpo della lettera azzurro fesso da una decorazione nastriforme a risparmio campita di rosso; il fondo e il campo presentano una decorazione filigranata rossa con elementi fitomorfi stilizzati azzurri entro due clipei.
Le 207 iniziali filigranate medie (es. A(lleluya) di mm 117 x 110 e mm 143 x 217 con i fregi a c. 40r) hanno il corpo azzurro o rosso e decorazioni a risparmio o grisaille con racemi, mascheroni e grottesche; il fondo e il campo sono di colore opposto a quello del corpo e presentano decorazioni geometriche e fitomorfe stilizzate, clipei, decorazioni diamantate e nastriformi; in molte lettere la decorazione si sviluppa in una breve coda filiforme con fiorellini e boccioli; 17 filigranate hanno decorazioni figurate:
c. 7v, D con il Giglio della città di Firenze in inchiostro rosso entro un clipeoc. 8r, C con il Monogramma dell'Opera in inchiostro rosso entro un clipeoc. 14r, A con lo Stemma dell'Opera con l'Agnus Dei entro un clipeoc. 16r, N con il Monogramma dell'Opera in inchiostro rosso entro un clipeoc. 22v, I con il Monogramma dell'Opera in inchiostro rosso entro un clipeoc. 26v, I con il Monogramma dell'Opera in inchiostro rosso e un Cartiglio, nel margine inferiore, entro il quale è inscritta la data MDCIIIc. 28v, L con la Croce del popolo fiorentino in inchiostro rosso entro un clipeoc. 30r, I con il Giglio della città di Firenze in inchiostro rosso entro un clipeoc. 42v, I con il Monogramma dell'Opera e il Giglio della città di Firenze in inchiostro rosso entro clipeic. 55r, P con una Testina di profeta (profeta) di tipo zoomorfo che ricorda il leone, forse in riferimento al profeta Daniele gettato in pasto ai leoni, ma il cattivo stato di conservazione non ne permette una lettura appropriatac. 72r, L con il Monogramma dell'Opera in inchiostro rosso entro un clipeoc. 85r, C con il Giglio della città di Firenze in inchiostro azzurro entro un clipeoc. 86r, I con il Monogramma dell'Opera in inchiostro rosso entro un clipeo c. 108r, L con il Giglio della città di Firenze in inchiostro rosso entro un clipeoc. 123v, L con due Croci del popolo fiorentino in inchiostro rosso entro clipeic. 134v, Q con il Monogramma dell'Opera in inchiostro rosso entro un clipeo c. 143r, I con il Monogramma dell'Opera in inchiostro rosso entro un clipeo
2 iniziali filigranate (cc. 6v, 140r) sono di misura grande; 1 iniziale filigranata è realizzata in tecnica mista (c. 1r); 2 rubricate successive (cc. 150v-152r). Lettere grosse in inchiostro nero con racemi e testine caricaturali.
Descrizione interna
Il codice contiene il Graduale (cc. 1r-152v) per il Comune degli apostoli, di un martire non pontefice, di molti martiri e la Tabula con i contenuti del libro (cc. 153r-155v).
Incipit commune apostolorum et unius martyris non pontificis et plurium martyrum. A.D. MCCCCCCV (cc. IIr-1r): Ego autem sicut oliva (Comune degli apostoli, di un martire non pontefice e di molti martiri)In die. Introitus (c. 6v): Mihi autem (apostoli)In festo unius martyris non pontificis. Introitus (c. 26v): In virtute tua (martire non pontefice)Tempore paschali. Introitus (c. 55r): Protexisti me deus (tempo di Pasqua)Plurium martyrum tempore paschali. Introitus (cc. 58v-59r): Sancti tui domine (molti martiri nel tempo di Pasqua)Plurium martyrum. Introitus (c. 62v): Intret in conspectu tuo (molti martiri)[In festo] Sancti Mathie apostoli. Tractus (c. 135v): Desiderium (san Mattia apostolo e martire)In festo plurium martyrum. Tractus (c. 137r): Qui seminant in lacrimis (molti martiri)In festo sancti Matthei. Introitus (c. 140r): Os iusti (san Matteo apostolo ed evangelista)In decollatione sancti Iannis baptiste. Introitus (c. 141v): Loquebar de testimoniis tuis (decollazione di Giovanni battista)
aggiunta (1635):In festo sanctorum martyrum Marci et Marcelliani (c. 150v): Alleluia. Hec est vera (santi Marco e Marcelliano martiri)
testo originale (1605):Tabula conten[...] in hoc Libro (cc. 153r-155v)
colophon a c. 155v: Qui scripsit scribat, semper cum domino vivat. Vivat in celis semper cum Domino felix.Manus scriptoris salventur omnibus horis.Orate pro me scriptore, quia cum magno labore Feci hoc opus.Qui scripsit est frater Paulus nomine quondamDe villa natus, divo Francisco datus. M.DC.V.
Notizie storico critiche
Nell’Inventario dell’Archivio Musicale dell’Opera (1958, pp. 23-24) il manoscritto è erroneamente datato al XVI secolo; successivamente è stata riportata la correzione a matita con la data 1605 presente nell'incipit a c. IIr e nel colophon a c. 155v dove lascia la sua firma lo scriba Paolo da Villa, frate francescano al quale, nell'Inventario, è attribuita anche la decorazione.Anche in questo codice compare lo stemma dell'Opera del Duomo con l'Agnus Dei, simbolo dell'Arte della Lana che, in seguito alla Bolla papale del 1413, fu adottato come proprio simbolo anche dall'Opera; lo stemma diventa, così, un'inequivocabile testimonianza della provenienza del codice da Santa Maria del Fiore. Il Graduale Q n. 40 è citato nell'Inventario dei libri di coro del 1663 (per la trascrizione cfr. Tacconi 1999, pp. 341-369), dove ne è data una breve descrizione dei contenuti e delle iniziali che ancora oggi risultano tutte conservate; nell'Inventario è anche scritto che è stato fatto nel 1605 e che le carte erano al tempo 186: attualmente almeno trenta carte risulterebbero mancanti. Nell'Inventario del 1822 (per la trascrizione cfr. Tacconi 1999, pp. 373-376) ne vengono dati i contenuti e la segnatura in lettere Q che segue la successione all'interno dell'anno liturgico, mentre non è riportato nell'Inventario dei libri di coro del 1862 (per la trascrizione cfr. Tacconi 1999, pp. 377-378) dove vengono proposte le attribuzioni ai vari miniatori probabilmente perché non era ritenuta abbastanza interessante l'ormai tarda decorazione.
Relazione iconografico religiosa
c. 1r, monogramma; Agnus Dei; Giglio
c. 6v, Giglio; monogramma
c. 55r, profeta
c. 140r, fiori