Descrizione
Antifonario e Graduale con diversi Responsi, Antifone, Messe e una parte dedicata alla Vergine
Caratteristiche codicologiche
segnature: moderna a matita nel margine esterno a c. Av "X 47"data: 1736 (c. 21r), 1740 (c. 28r), 1763 (c. 38r), 1770-1771 (c. 59r-c. 45r), 1797 (c. 68v) Provenienza: Santa Maria del Fioremembr. (cc. 1-44, 46-58, 60-67) e cart. (cc. 45, 59, 68-138)mm 658 x 470 (c. 7r); mm 684 x 488 (c. 83r)fascicoli legatiguardie: c. I cartacea moderna di restauro (sec. XX), c. II cartacea sulla quale è scritto l'incipit (sec. XVIII) ed è numerata A, c. I' membranacea (sec. XVIII), c. II' moderna di restaurocc. II + 138 + II'numerazione coeva (sec. XVIII) in cifre romane a penna e inchiostro rosso al centro del margine esterno (cc. 1r-145r) e ad inchiostro nero (146r-155r): è ripetuto il numero 10 o 11 (la numerazione non è più visibile alle cc. 10-11 e riprende a c. 12 indietro di un numero), salta il numero 35, le cc. 45 e 59 non hanno la numerazione rossa poiché sono state inserite successivamente e quindi rimane indietro di due numeri, mancano 10 carte tra c. 65 e c. 76, mancano (o saltano nella numerazione) altre 9 carte tra c. 89 e 99, c. 133 numerata 134; seconda numerazione a matita di mano moderna (sec. XX) di riferimento (cc. 1r-138r)fascicoli: 1-2 (2), 3-4 (4), 5 (6), 6 (2), 7 (6), 8-9 (4), 10 (3), 11-17 (4), 18 (2), 19 (7), 20-22 (6), 23 (7), 24-25 (6), 26 (5), 27-28 (6), 29 (4), 30 (6), la carta di guardia numerata A è legata al primo fascicolo, il fascicolo 10 è un duerno mancante dell'ultima carta, il fascicolo 19 è un quaderno mancante dell'ultima carta, il fascicolo 23 è un quaderno mancante della settima carta, il fascicolo 26 è un ternione mancante dell'ultima carta: nonostante la mancanza di alcune carte, la numerazione a matita non salta; i fascicoli 1-18 sono membranacei, i fascicoli 19-30 sono cartacei; assenza di richiamispecchio rigato: mm 75 [506] 77 x 62 [314] 94 (c. 7r); mm 68 [508] 108 x 75 [310] 103 (c. 83r)rr. 24/ll. 4 + 4 tetragrammi (c. 7r; c. 83r)
Scrittura
Littera textualis di diverse mani che si succedono nelle varie sezioni del codice: prima mano (cc. 1r-37v), seconda mano (cc. 38r-41r), terza mano (cc. 42r-44v), quarta mano (Giovanni Andrea Mori, cc. 45r-67r), quinta mano (Giulio Capigatti, cc. 68v-125r) con interventi di altre mani (cc. 122r-v, 125v-128r), sesta mano (cc. 129r-155v). Notazione musicale quadrata nera su tetragramma rosso.
Legatura
mm 720 x 515 x 110; originale e di restauro; assi rivestite di cuoio marrone in parte originale con incisioni lineari, cantonali e fornimento centrale in ottone polilobati con borchia centrale a sbalzo; cartellino membranaceo profilato in metallo sul piatto inferiore con la segnatura "X"; due bindelle con tenoni, puntali; 7 nervi sul dorso.
Decorazione
Unità membr.
Miniatura di pennello:2 iniziali figurate8 iniziali decorate
Miniatura di penna:61 iniziali filigranate24 iniziali rubricate
Unità cart.
Miniatura di pennello:1 iniziale decorata65 iniziali filigranate
Miniatura di penna:164 iniziali rubricate
La decorazione del codice, di ormai tarda fattura settecentesca, non rientra completamente nelle tipologie di iniziali normalmente descritte per cui le tradizionali lettere filigranate realizzate a penna e inchiostro sono state realizzate a pennello, pur mantenendo la bicromia rosso-azzurro; è inoltre presente una tipologia di filigranate con il corpo di un unico colore contornato da una decorazione fitomorfa stilizzata ormai lontana dalle sembianze della filigrana, talvolta quasi assente, ma che, per semplificazione, sono state classificate come filigranate; infine le rubricate presenti nella sezione cartacea del manoscritto assumono il ductus della capitale.
c. 21r, M(inuisti eum) iniziale figurata (mm 185 x 170) con San Luigi Gonzaga. Corpo della lettera azzurro posto entro una tabella con volute e un cartiglio centrale entro il quale è inscritta la data "1736"; intorno alla tabella sono una fila di rose e foglie. Sul fondo della lettera è la figura di san Luigi Gonzaga che ammira il Crocifisso davanti a un altare: il marmo è coperto da una tovaglia color porpora e su di esso è aperto un libro; intorno al santo sono alcune testine alate.
c. 28r, D(ominus pauperem) iniziale figurata (mm 195 x 160; mm 310 x 330 con i fregi) con San Felice. Corpo della lettera azzurro, rappresentato entro una tabella con volute: intorno ad essa sono festoni di foglie e un drappo color porpora sotto il quale è una tabella con la data "1740"; un breve fregio si estende sui margini superiore e interno. Sul fondo della lettera è la figura di profilo di san Felice in preghiera con lunga barba bianca e il rosario legato alla cintura.
Nell'unità membranacea le 8 iniziali decorate hanno il campo e il fondo decorato con fregi fitomorfi, il corpo è, in alcuni casi, realizzato in foglia d'oro (quasi completamente perduta) e sono contornate da fregi marginali, formati da fiori e foglie, delimitati da cornici; in questa tipologia di lettere sono compresi anche una sorta di "frontespizi" che introducono le feste che non riportano iniziali ma il monogramma dell'Opera:
c. Av, clipeo con il Monogramma dell'Opera c. 1r, C(elo) iniziale decorata (mm 110 x 110; mm 235 x 175 con i fregi) con corpo in foglia d'oro, campo e fondo campiti con fregi vegetalic. 12v, C(ela[...]) iniziale decorata (mm 244 x 222) con corpo in foglia d'oro, campo e fondo campiti con fregi vegetalic. 38r, M(aiorem) iniziale decorata (mm 190 x 180; mm 500 x 410 con i fregi) con corpo rosso entro una tabella gialla decorata con fregi e volute; sui margini superiore e interno si sviluppano fregi vegetali entro i quali sono il Monogramma dell'Opera e la Croce del popolo fiorentino; entro un cartiglio è la data "1763"c. 42r, V(enite) iniziale decorata (mm 175 x 175; mm 395 x 333 con i fregi) con il corpo rosso decorato con fregi in foglia d'oro; in tutto il fondo, il campo e nei margini lasciati a risparmio, è una decorazione con fiorellini e foglie leggermente acquerellatic. 45r, cartiglio con il Monogramma dell'Opera e iscrizione sottostante "P. Ioannes Andreas Mori Ecclesiae Florentinae Mansion[...] scribebat A.D. MDCCLXXI" c. 46r, M(iseratio) iniziale decorata (mm 222 x 206; mm 265 x 206 con i fregi) con il corpo in foglia d'oro, il fondo e il campo decorati con fregi vegetali e, al centro del breve fregio nel margine superiore, uno stemma con il Monogramma dell'Opera c. 59r, clipeo con il Monogramma dell'Opera e iscrizione sottostante "P. Joannes Andreas Mori Ecclesiae Florentinae Mansion[...] scribebat A.D. MDCCLXX" c. 60r, E(ffusum) iniziale decorata (mm 143 x 145; mm 408 x 343 con i fregi) con corpo rosso, fondo con decorazione geometrica; campo e fregi sui margini superiore ed interno con racemi che dovevano essere su fondo oro ma che è andato completamente perduto
Le 18 iniziali "filigranate" alle cc. 1r-20v, le 14 iniziali alle cc. 39r-52r e le 7 iniziali alle cc. 61r-65v sono state realizzate a pennello (es. D(ispersit) di mm 126 x 113 a c. 63r), mentre le 22 iniziali alle cc. 21v-37r riprendono le forme delle filigranate (es. U(nam) di mm 103 x 86 a c. 33r); 4 filigranate presentano iscrizioni o figure:
c. 24r, B con il Monogramma dell'Opera del Duomoc. 27r, O (Joachim) con la testa di San Gioacchino realizzata a tempera, con capelli e barba bianchic. 34r, A con il Monogramma dell'Opera del Duomoc. 37r, A con il Monogramma dell'Opera del Duomo entro un clipeo raggiato24 iniziali rubricate a pennello (es. c. 5r)
Nell'unità cartacea l'iniziale decorata:
c. 69r, B(eata) ha il corpo realizzato in foglia d'oro, il campo è delimitato da una cornice rossa e sul fondo, lasciato a risparmio, sono rami con foglie dorate e grappoli di uva dorata (mm 153 x 147). A c. 68v è l'iscrizione "Iulius Capigatti scribebat 1797"
Le 65 iniziali filigranate hanno il corpo rosso che, nella maggior parte di esse, riprende il ductus della capitale ed è decorato con racemi privi della delimitazione del campo (es. A(ve) di mm 97 x 113; mm 115 x 190 con i fregi a c. 72v), altre sono prive di decorazione.Lettere grosse in inchiostro nero.
Descrizione interna
Il codice contiene l'Antifonario e il Graduale con diversi Responsi, Antifone e Messe (cc. 1-67) con una parte dedicata interamente alla Vergine (cc. 68r-125r) e alcune brevi aggiunte di feste di santi (cc. 115v-116v, 122r-v, 125v-126v)
membr.Officium et Missa sancti Elie Prophete (cc. Av-1r): Celo çelatus (sant'Elia profeta)In festo sancti Aloysii Gonçage confessoris. Ad missam. Introitus (c. 21r): Minuisti eum (san Luigi Gonzaga frate gesuita)In missa sancti Joachim (c. 27r): Alleluia. O Joachim (san Gioacchino, padre di Maria)In festo sancti Felicis confessoris. Ad missam. Introitus (c. 28r): Dominus pauperem (san Felice da Cantalice, frate cappuccino)In missa sancti Felicis a Cantalice extra tempore paschale (c. 37r): Alleluia. Benedictus dominus (san Felice da Cantalice, frate cappuccino)In festo sancti Camilli de Lellis confessoris. Ad missam. Introitus (cc. 37v-38r): Maiorem ac dilectionem (san Camillo de Lellis, fondatore dei Camilliani)In festo sancti Joseph Calasanctii confessoris. Ad missam. Introitus (cc. 41v-42r): Venite filii audite (san Giuseppe Calasanzio, fondatore degli 'scolopi')In festo sancti Joannis (cc. 45v-46r): Miseratio hominis (san Giovanni da Kety - Canzio, sacerdote)[In festo] Sancti Hieronymi Emiliani. Missa (cc. 59r-60r): Effusum est (san Girolamo Emiliani - Miani, fondatore dei Somaschi)
cart.In festo Maternitatis beatae Mariae Virginis. Ad Vesperas (cc. 68v-69r): Beata es virgo Maria (Maria Santissima Madre di Dio; Divina maternità di Maria)In festo Puritatis beatae Mariae Virginis. Ad Vesperas (c. 95r): Sicut lilium (Immacolata Concezione ?; assunzione di Maria ?)In festo beati Joannis Vespign[an]i. In utrisque vesperis. Ad Magnificat. Antiphona (c. 115v): Factum est refugium (beato Giovanni da Vespignano)In festo sancti Cammilli de Lellis (c. 122r): Alleluia. Beatus vir qui (san Camillo de Lellis, fondatore dei Camilliani)In festo beati Joannis Vespign[an]i. Ad missam (c. 125v): Beatus vir qui (beato Giovanni da Vespignano)Introitus. Sanctus Joachim (c. 127r): Dispersit dedit pauperibus (san Gioacchino, padre di Maria)Offertorium et Communio sanctae Mariae Mag[dalenae] (c. 137r): Misit de summo (santa Maria Maddalena)
Notizie storico critiche
Nell’Inventario dell’Archivio Musicale dell’Opera (1958, p. 27) il manoscritto è datato al XVII secolo ma non ne sono indicati miniatore e scriba; è segnalata, seppur in modo generico, la presenza di un "finale recente". La successione delle diverse mani di scrittura, dei fascicoli membranacei e cartacei e delle mani che attesero alla decorazione delle iniziali, lascia supporre una storia complessa del manoscritto. La datazione al XVII secolo non corrisponderebbe alle date variamente presenti all'interno del codice che occupano un arco cronologico compreso tra il 1736 e il 1797, almeno per quanto riguarda la decorazione; il testo sembra comunque contemporaneo alle iniziali miniate e non è quindi condivisibile la datazione al "1600" riportata nell'Inventario. L'Antifonario e Graduale X n. 47 è citato anche nell'Inventario del 1822 (per la trascrizione cfr. Tacconi 1999, pp. 373-376), dove ne vengono dati i contenuti e la segnatura in lettere che ne segue la successione all'interno dell'anno liturgico; inoltre, è specificato che è stato realizzato in cartapecora e "in carta reale".Tra le mani che hanno scritto il testo del codice è possibile identificare quelle di P. Giovanni Andrea Mori che scrisse tra il 1770 e il 1771 (cc. 59r, 45r unità membranacea) e quella di Giulio Capigatti che scrisse nel 1797 gran parte dell'unità cartacea.La mano che ha realizzato le miniature alle cc. 21r e 28r, rispettivamente con San Luigi Gonzaga e San Felice potrebbe essere la stessa delle miniature nei Corali F.6 n. 32, Cor. I.9 n. 33, Cor. H.8 n. 45, Cor. U n. 46 che riportano tutte datazioni riferibili agli anni '30-'40 del Settecento.
Relazione iconografico religiosa
c. 21r, san Luigi Gonzaga frate gesuita; san Luigi Gonzaga in estasi di fronte a un altare con il crocifisso
c. 28r, san Felice da Cantalice frate cappuccino; devozione privata di san Felice da Cantalice