Descrizione
Il disegno, matita, china e inchiostro bruno su carta, consiste in uno studio per la facciata di Santa Maria del Fiore; nella tavola sono rappresentati il prospetto e, in basso, una pianta del profilo murario. Il progetto prevede un coronamento tricuspidale; la cuspide maggiore presenta al centro un trilobo e culmina con un'edicola. Quelle minori presentano un motivo a forma stellata e culminano con acroteri a figura angelica. I contrafforti laterali sono conclusi da grandi edicole, mentre quelli mediani da pinnacoli. Sotto il livello di coronamento delle navate minori aggetta un ballatoio su archetti pensili trilobati, che si snoda intorno ai contrafforti e si interrompe sulla navata centrale, ove lo spazio è occupato dalla riquadratura dell'occhio. Nella zona mediana, sotto il ballatoio, corre un fregio di formelle trilobate con protomi degli apostoli. I tre portali sono cuspidati; lunettato quello centrale. I portali minori si innalzano fino ad includere, entro la strombatura al di sopra degli architravi, due bifore: non vi sono occhi laterali, la cui presenza è impedita dall'altezza delle cuspidi dei portali.
Notizie storico critiche
Questo studio fu elaborato da De Fabris negli anni precedenti al secondo concorso per la facciata di Santa Maria del Fiore. Secondo Cerretelli (in AA.VV., 1987, pp. 207-209) è ipotizzabile che il disegno segua la pubblicazione del bando di concorso della prima Associazione fiorentina per la facciata del duomo (18 aprile 1859), e che il decadimento del concorso a seguito degli sconvolgimenti politici - che condussero alla formazione del provvisorio governo Ricasoli, (11 maggio 1859) e alla successiva annessione della Toscana al Regno di Sardegna (11 marzo 1860) - possa aver indotto l'autore a interrompere ulteriori studi. La presenza della doppia scala metrica (metri e braccia fiorentine) può far pensare a una datazione di poco successiva all'annessione allo Stato sabaudo. La composizione presenta alcuni tratti comuni con il progetto presentato al secondo concorso e con i relativi studi preparatori, quali i motivi entro i campi delle cuspidi, il fregio di formelle trilobe, il rapporto fra la larghezza delle navate; tale rapporto, del valore di 5 a 9, è ottenuto restringendo la navata centrale in facciata rispetto alla luce interna, a scapito della corrispondenza fra i contrafforti mediani e i semipilastri di controfacciata (ivi, p. 208).