Descrizione
Il disegno, inchiostro e acquerello policromo su carta, fissato su telaio, alluvionato, rappresenta un progetto per la facciata di Santa Maria del Fiore. Il prospetto contenuto nella tavola prevede una composizione di tipo tricuspidale; la cuspide centrale culmina con una statua la cui sagoma risulta tagliata e mancante nella metà superiore; alla base corre uno pseudo-ballatoio su archetti trilobati che si interrompe sui contrafforti mediani. Nel timpano, incorniciato a formelle e archetti trilobi, è raffigurato a rilievo l'albero di Jesse. Quest'ultimo motivo si diparte dal fastigio del portale con un tronco fitomorfo che percorre la nave maggiore, avvolge ad anello l'occhio centrale e prosegue, forando il ballatoio, nel campo della cuspide. Quivi si dirama in sette fronde, che inquadrano su tre livelli le figure degli antenati di Cristo. Le cuspidi minori, culminanti con acroteri a figura angelica, racchiudono entro la specchiatura un polittico coronato da acute ghimberghe. I contrafforti, laterali e mediani, sono ripartiti in specchi e a intarsi policromi, e terminano in tabernacoli con statue di santi. Fra le due membrature mediane e il complesso coronamento della porta maggiore, trovano posto due trifore caratterizzate da alte cuspidi acute coronate da edicole con statue. Nella zona mediana una cornice corre lungo tutta la facciata, interrompendosi sulle due finestre. Gli occhi laterali, inquadrati da motivi in marmo bianco e serpentino verde, presentano ghiere traforate e fasce a rilievi. Sopra il basamento della facciata, a ricorsi bicromi con riquadri e formelle esagonali, si inserisce una sequenza di quattordici edicole che si interrompe sulle tre porte. La porta centrale è caratterizzata da colonnette tortili e un apparato decorativo a più livelli. La lunetta a tutto sesto, inquadrata da un ordine di semipilastri e una trabeazione, presenta un Cristo a rilievo in campo azzurro. Procedendo verso l'alto, una seconda lunetta, anch'essa ornata con la stessa tecnica, è inscritta entro una cuspide a tarsie policrome; quest'ultima è ulteriormente sormontata da un fastigio a ricorsi bianchi e rosa culminante con un'edicola. I portali laterali presentano lunette, anch'esse a rilievi in campo azzurro, archiacute, con ampie ghiere scolpite e cuspidi coronate da statue.
Notizie storico critiche
Il progetto fu presentato da nel 1862 al primo concorso per la facciata di Santa Maria del Fiore da William Burges. L'elaborato, contraddistinto dal solo motto Flos florum, risulta fra quelli esclusi «da qualsiasi giudizio» (COZZI M., in CRESTI C., COZZI M., CARAPELLI G., 1987, pp. 56, 74). La composizione dell'architetto inglese si caratterizza per la ridondanza di elementi formali e decorativi; essa attinge parte del repertorio dal gotico fiorentino e dalla stessa cattedrale: le formelle del basamento e le trifore della nave maggiore derivano dal campanile di Giotto; le cuspidi acute che sovrastano le due finestre somigliano a quella della prima porta sud della cattedrale (porta del Campanile); le porte minori, così come il ballatoio e alcune cornici, derivano da quelle dei fianchi (CERRETELLI C., in AA.VV., 1987, pp. 134-137, n. 22). L'autore donò il disegno alla Deputazione per la facciata nel 1864, e questa lo consegnò all'Opera di Santa Maria del Fiore (ivi, p.134).