Descrizione
Il disegno, in buono stato di conservazione, è eseguito a inchiostro e acquerello a colori su carta, datato 1864 e firmato dall’autore Wilhelm Petersen, e rappresenta un progetto per la facciata di Santa Maria del Fiore in scala 1:50. Il prospetto prevede una composizione di tipo basilicale con coronamento “fastigiato” – che segue, cioè, le pendenze del tetto - , e caratterizzato dalla presenza del ballatoio rampante sulle navate laterali e statue sulla sommità dei pilastri e in corrispondenza del colmo della navata centrale. La specchiatura del timpano si rifà a quella di S. Maria Novella, sostituendo al sole un giglio. Sopra la cornice posta a coronamento del livello inferiore della facciata corre, per l’intera larghezza del prospetto, un elemento decorativo a intarsio a imitazione di una loggetta. I tre portali cuspidati riprendono il modello della Porta dei Canonici, sul fianco del Duomo, ma quello centrale si ispira anche al Tabernacolo dell’Orcagna; anche le formelle decorative riprendono le parti laterali del Duomo. Altre citazioni dell’architettura fiorentina sono le formelle del basamento, ispirate al Campanile di Giotto, le nicchie cuspidate con statue nei pilastri (doppie ai lati della porta centrale), che ricordano quelle di Orsanmichele. (CERRETELLI C., in AA.VV., 1987, p.145, n. 28).
Notizie storico critiche
Il giovane architetto danese Wilhelm Petersen aveva già partecipato al primo concorso per la facciata di S. Maria del Fiore nel 1862, con un progetto tricuspidale. Invitato a presentare un prospetto per il secondo concorso, dopo il giudizio contrario al tricuspide espresso dalla giuria nel 1863, egli modifica il coronamento del proprio disegno ed introduce altre modifiche di più modesta entità – le porte laterali sono rese più simili alla Porta dei Canonici; la loggetta del precedente disegno è estesa a tutto il prospetto, ma solo come elemento decorativo a intarsio. Il progetto è selezionato nella categoria dei “fastigiati”e giunge alla votazione finale con quello del De Fabris ; considerato da Dupré il progetto migliore, e molto apprezzato da D’Azeglio, il disegno di Petersen è criticato per il ballatoio rampante, i rosoni metallici, le statue sul coronamento e la monotonia delle nicchie – elementi che erano stati invece apprezzati nel precedente progetto - . Anche la stampa apprezza l’uniformità delle proporzioni, la quiete e l’armonia dei colori, mentre ne critica le statue sui pilastri e le dimensioni delle porte laterali, giudicate troppo piccole. (La Nazione, … 14 Agosto 1864)
Petersen parteciperà anche al terzo concorso, lasciando il progetto invariato: il tricuspidale era stato infatti considerato inadatto quando egli lo aveva adottato (primo concorso), e premiato quando lo aveva abbandonato, pertanto preferirà attendere il nuovo giudizio della commissione prima di modificare il disegno. (CERRETELLI C., in AA.VV., 1987, p.145, n. 28)