Descrizione
Il disegno, matita e acquerello colorato su carta sottile, è uno studio per la facciata di Santa Maria del Fiore; esso si presenta danneggiato dall'alluvione del 1966 e risulta poco leggibile in alcune zone a causa della perdita di colore. Sul disegno sono incollate alcune varianti ed al margine inferiore un ritaglio con la data, la firma e alcune annotazioni manoscritte. Il prospetto rappresentato nel foglio, mostra una composizione dal coronamento orizzontale: la navata maggiore è conclusa da una loggia cuspidata, con archi trilobati e parapetto traforato. Quattro esili edicole si elevano sui contrafforti mediani, e su altre due sottili membrature che suddividono la parte superiore della facciata inquadrando l'occhio centrale; fra quest'ultime e i contrafforti mediani si inseriscono due bifore. Le navi minori terminano con un ballatoio orizzontale, o cornicione; sotto di esso corre una galleria di bifore cuspidate, che si interrompe sui contrafforti e prosegue sulla navata centrale. I contrafforti angolari sono conclusi da tabernacoli. La porta centrale, archiacuta e cuspidata, è caratterizzata da sguanci e stipiti ornati da colonnine tortili e da un doppio registro di nicchie con figure scolpite. Le porte laterali, archiacute anch'esse, presentano due diverse varianti compositive: quella destra è lunettata e cuspidata; la sinistra è inquadrata entro una cornice, e coronata da una galleria di nicchie ospitanti statue.
Notizie storico critiche
Il disegno fa parte di alcuni progetti per la facciata di Santa Maria del Fiore, elaborati dal giovane architetto svizzero Johann Georg Müller fra il 1843 e il 1847. Dopo gli studi all'Accademia di Monaco, e prima di trasferirsi a Basilea per intraprendere la professione, Müller viaggiò in Italia soggiornando a Firenze nel periodo in cui vi si dibatteva sul progetto di Niccolò Matas per la facciata del duomo. Quivi l'architetto iniziò ad elaborare alcune soluzioni derivanti dal linguaggio gotico (CERRETELLI C., in AA.VV., 1987, p. 95; cfr. CRESTI C., ZANGHERI L., 1978, p. 162; cfr. COZZI M., in CRESTI C., COZZI M., CARAPELLI G., 1987, pp. 40-41). Questo disegno fu elaborato nell'agosto 1843, insieme ad altri studi lasciati dalla famiglia dell'autore alla città di Firenze e conservati presso gli uffici granducali. In seguito fu trovato, insieme ad un altro progetto di Müller, fra le carte di Niccolò Matas, rinvenute a Roma dall'architetto Luca Beltrami in circostanze fortunose. Questi pubblicò i due disegni (BELTRAMI L., 1900, pp. 33-45), e li donò all'Opera di Santa Maria del Fiore nel 1900, inseriti in un pannello contenente complessivamente tre disegni, un'incisione, un ritratto di Müller e una medaglia commemorativa dell'architetto svizzero (CERRETELLI C., in AA.VV., 1987, pp.96-98; p. 267); parte di quel materiale fu donato, tramite Beltrami, da Alberto Geisser (figlio della sorella di Müller).