Descrizione
Il disegno, inchiostro e acquerello bruno, verde e rosa su carta, rappresenta un progetto per la facciata di Santa Maria del Fiore. Il foglio, alluvionato e restaurato, presenta lesioni diffuse e un'ampia mancanza al margine inferiore, che interessa il disegno nella zona del basamento e nella parte inferiore delle porte. Nella tavola è rappresentato, in scala 1:50, il prospetto frontale della cattedrale; la composizione prevede una sagoma di tipo tricuspidale: la navata maggiore e quelle minori sono coronate da cuspidi ottusangole, o pseudo-frontoni su archetti pensili, conclusi da un parapetto traforato a linee spezzate. Al Sotto il coronamento del registro inferiore, su un fregio continuo tripartito nei colori verde, bianco e rosa (tarsie in marmo e serpentinite, marmo, calcare del Sugame), corre una fascia di specchiature rettangolari policrome. I quattro contrafforti sono ritmati da una partitura di monofore cieche binate; in basso, sopra il perduto basamento, è inserito un ordine di bifore cieche. Il piano di facciata fra le quattro membrature è rivestito a tarsie policrome derivate dai fianchi del corpo ecclesiale, ove si inseriscono le riquadrature dei tre occhi, maggiore e minori. I tre portali sono archiacuti e cuspidati; quello centrale è caratterizzato da un'ampia strombatura; su di esso si eleva una cuspide dalla complessa redazione, ove, in tangenza alla chiave d'arco, si inserisce una galleria di nicchie con esili figure di santi; al centro di questa, un'edicola cuspidata contiene una statua della Vergine. La cuspide è coronata, sugli stipiti e alla sommità, da tre tabernacoli con statue.
Notizie storico critiche
Questo progetto fu presentato da Camillo Boito al terzo concorso per la facciata di Santa Maria del Fiore, bandito dalla Deputazione promotrice il 27 novembre 1865 con termine di consegna fissato al 31 dicembre 1866 (COZZI M., in CRESTI C., COZZI M., CARAPELLI G., 1987, p. 142). Apprendiamo tuttavia, dal Catalogo del Museo dell'Opera del Duomo (POGGI G., 1904, p.55), che il disegno, esposto nella terza sala con il numero 114, recava la data 15 gennaio 1867. Avverso al modello tricuspidale, Boito ne propose una rielaborazione, abbassando il colmo del coronamento fino ad ottenere una sagoma assimilabile al frontone classico. Il progetto figura fra quelli presi in considerazione dalla giuria, discussi e votati (CERRETELLI C, in AA.VV., 1987, pp. 178-180). Pur riconosciuto meritevole di qualche interesse, non ottenne voti a favore. I giudizi più avversi della commissione giudicatrice furono rivolti al coronamento, privo di giustificazione storica, alla mancanza di rosoni nei tre occhi, giudicata «fuori dalle consuetudini dell'arte medievale», e alla decorazione del piano di facciata, derivata dai fianchi della cattedrale (COZZI M., in CRESTI C., COZZI M., CARAPELLI G., 1987, p. 145).