Descrizione
Il tabernacolo, a edicola rialzata su zoccolo modanato, è composto da un corpo rettangolare, affiancato da paraste scanalate con capitelli compositi, e coronato da un timpano curvlineo ad arco ribassato. I fianchi del tabernacolo sono impreziositi da sei specchiature rettangolari dal profilo modanato. Sottili cornici segnano le modanature del basamento e quelle inferiori dell'architrave. Lo sportello del tabernacolo è modanato e incernierato lateralmente. Gli stemmi a rilievo dell'Arte della Lana e della famiglia Minucci sono applicati sulle paraste laterali.
Notizie storico critiche
Le fonti documentarie attestano che "il ciborio nuovo tutto d'argento" fu realizzato nel 1911, come testimonia l'iscrizione presente sulla faccia principale dell'arredo. Esso fu compiuto"su disegno artistico fatto dal professore Giuseppe Castellucci ingegnere di quest'Opera di santa Maria del Fiore" e poi realizzato dall'argentiere Luigi Grazzini. Quest'ultimo, insieme al fratello Giuseppe, aveva una bottega sul Ponte Vecchio, e fu attiva tra l'ultimo quarto dell'Ottocento e l'inizio del secolo successivo. Il tabernacolo "del peso di chili dieci e grammi sessantacinque d'argento" doveva essere inaugurato il giorno di Ognissanti: i documenti a riguardo specificano che si doveva esporlo sull'altare dell'Immacolata insieme al SS. sacramento. Gli stemmi applicati sulle paraste del tabernacolo individuano nella famiglia Minucci la committenza del prezioso oggetto. I Minucci si distinsero in quegli anni, come riportano i documenti, per numerosi lasciti alla Cappella della SS. Concezione, alla quale dovevano unirla particolari legami devozionali. L'altro stemma presente, quello dell'Arte della Lana ( poi successivamente per estensione fu lo stemma dell'OPA ), palesa un omaggio postumo all'antica corporazione fiorentina, ormai ufficialmente soppressa ma un tempo tradizionale committente e responsabile delle opere metropolitane. Stilisticamente il tabernacolo si ispira a suppellettili cinquecentesche a carattere architettonico, quali paci o reliquiari a edicola. La ripresa rinascimentale appare del resto perfettamente compatibile sia con la sensibilità artistica di inizio Novecento, sia con le eclettiche tendenze revivalistiche dimostrate dai Grazzini in altre suppellettili metropolitane.
Relazione iconografico religiosa
Il tabernacolo mostra un'ornamentazione classicheggiante: paraste scanalate, trabeazioni con festoni vegetali e frontone curvilineo coronato da acroteri acantacei tipiche della ripresa classica di inizio Novecento.