Descrizione
Candeliere da parete costituito da tre bracci a voluta acantiforme con piattelli modanati a sezione circolare, provvisti di puntale liscio. Il supporto parietale è segnato da un semplice disco piatto. I bracci sono caratterizzati da nodi formati da due boccioli contrapposti, separati da un anello liscio, dai quali partono lunghe foglie acantiformi che creano girali. Queste ultime includono nelle spire corolle floreali con lungo pistillo a spiga. L'attacco dei piattelli è impreziosito da doppie corone di foglie d'acanto, di cui quella inferiore in scala maggiore. I piattelli, sostenuti da modanature digradanti, delle quali una a fascia -decorata con un motivo a dentelli-, hanno la tesa incisa con un ornato di archetti a sesto acuto, impreziositi da cornici polilobate. Analoghi motivi in scala minore, occupano la porzione restante della tesa.
Notizie storico critiche
Il candelierie in esame e il suo pendant corrispondono a "due viticci in bronzo dorato e argento a tre candele ( da corredo altare Immacolata )", citati nella bozza di inventario generale del 1979 ed allora conservati nell'armadio della cappella del Sacro Cuore. Gli arredi sono attribuibili alla bottega fiorentina di Ugolino Francioni, nota per realizzazioni di oreficerie in area fiorentina e aretina dal 1850 al 1882. In questo periodo è dunque da situarsi l'esecuzione dei candelieri in esame, quasi sicuramente realizzati dopo il 1853, anno in cui fu compiuto il tabernacolo dell'Immacolata. Da notare inoltre che il punzone con la stella, non sempre riscontrato accanto a quello con le iniziali "U.F.", potrebbe indicare un marchio personale dell'autore o un particolare punzone aggiuntivo usato dalla bottega usato in una certa epoca come marchio di saggiatore. La bottega Francioni risulta autrice anche di altre suppellettili metropolitane collocate nella cappella della SS. Concezione. Dal punto di vista stilistico i candelieri sembrano riflettere i caratteri peculiari degli argenti fiorentini realizzati nella seconda metà dell'Ottocento, quale una certa esuberanza ornamentale accompagnata da evidente plasticismo e naturalismo nella resa dei decori.
Relazione iconografico religiosa
Si rileva l'eclettico accostamento delle esuberanti girali d'acanto che arricchiscono i bracci dei candelieri- forse ispirate a modelli tardobarocchi- con la più marcata geometria dei piattelli modanati. Da evidenziare inoltre una certa originalità nella scelta dei motivi incisi sulla tesa dei piattelli, caratterizzati da archetti neogotici a sesto acuto.