Descrizione
Il modello ligneo nel suo complesso è costituito da tre parti frammentarie separate : due tribune absidali prive della loro cupola e il tamburo ottagonale su cui si imposta la cupola della Cattedrale (priva di lanterna). Il tamburo del modello della cupola del Duomo, ottagonale, è diviso su due ordini, divisi e coronati da cornicioni a fascia con modanature, sorretti negli spigoli da paraste angolari; il cornicione che divide i due ordini risulta interrotto in prossimità dell'innesto delle semi cupole delle tribune, mentre le intersezioni sul tamburo delle semicupole delle "tribune morte" sono sottolineate da aperute ad arco ogivali. Nelle facciate del secondo ordine del tamburo si trovano gli oculi circolari strombati verso l'interno; sia nel tamburo che nella cupola soprastante si leggono chiaramente le nervature strutturali a rinforzo del spigoli delle vele. La cupola è scompartita nelle otto vele sottolineate dai costoloni, la cupola si presenta liscia priva di decorazioni o altri dettagli e termina al suo apice con un cornicione modanato predisposto per l'alloggio della lanterna.
Le tribune si presentano su due ordini, con due esedre semi ottagonali sovrapposte. Le facciate del semipoligono nel primo ordine (la parte bassa) sono scandite da una serie di tre arcate cieche a tutto sesto; nella parte mediana delle cinque facciate si aprono cinque alte finestre a sesto acuto. Nell'ordine superiore viene riproposta, con dimensioni ridotte, la medesima esedra semipoligonale del piano inferiore, con la differenza che i lati delle facciate presentano un sola arcata cieca, al cui interno si apre una alta finestra a sesto acuto, corrispondenti nel numero e nella dimensione a quelle del primo ordine. Sempre nel secondo ordine dagli spigoli delle facciate originano quattro contrafforti , quali elementi strutturali di sostegno alle semi cupole delle tribune. Alla sommità modellini delle tribune si trova un cornicione con modanature . I modelli delle tribune risultano privi della semicupola e si presentano come uno spaccato strutturale che mette a nudo il processo costruttivo dell'opera.
Notizie storico critiche
La datazione e l'attribuzione del modello risulta tutt'oggi controversa, e oscilla fra il 1420 e il 1452. Anche Giuseppe Marchini che effettuò gli unici studi attendibili sul modello tende a riconoscere in Brunelleschi l'autore del modello, riscontrando strette analogie con il monumento in particolare con l'irregolarità delle misure del tamburo ottagonale che presenta quattro lati più lunghi, sempre il Marchini propende per la datazione del modello al 1429.
Questo modello ligneo, coevo alla costruzione della cupola, era originariamente dipinto; a seguito di restauri e in particolare quello dopo l'alluvione di Firenze del 1966, sono andate perdute le stuccature a cera e la coloritura originaria. Il modello costruito per dare una visione completa del progetto, delle sue volumetrie e strutture, appare scarno e privo di ornamenti, fu eseguito sotto la supervisione del Maestro e come scrive Antonio Manetti Ciaccheri (assistente del Brunelleschi) nella Vita del Brunelleschi “ ...i modelli c'è faceva(Brunelleschi) è gli faceva che intorno à fatti delle simmetrie poco v'appariva, ma attendeva solamente a fare le mura principali alla rispondenza di qualche membro senza ornamenti...”. Il Brunelleschi utilizzo vari modelli per illustrare alle maestranze le modalità della realizzazione della cupola, come riportato dal Manetti, i dettagli fatti dal Brunelleschi per gli operai vannero realizzati nei più svariati materiali: argilla, cera, legno e persino "calicioni" (grandi rape invernali).