Descrizione
Il rilievo di forma rettangolare rappresenta il banchetto di Erode. In primo piano sulla destra, seduto ad un lungo tavolo, è Erode che indossa una corona reale; con la mano sinistra fa il gesto di accarezzare la barba mentre con la destra stringe il panneggio. E' seduto su di un trono riccamente scolpito alla cui base vi è una figuretta di sfinge. Dietro di lui e dietro Salomè due dignitari con vesti dagli ampi panneggi. A sinistra Salomè che camminando verso Erode tiene in mano su un piatto la testa di Giovanni Battista. Alla destra di Erode siede Erodiade che mentre lo guarda negli occhi indica con il dito la testa del Battista. Sul fondo convitati seduti al tavolo e servi in piedi.
Notizie storico critiche
Questo rilievo costituiva il paliotto dell'altar maggiore del Battistero fiorentino che venne eseguito, al pari delle altre sculture che lo componevano, nel 1732 da Girolamo Ticciati. Come ricorda Parente l'altare venne rimosso nel 1912 per ricollocare nel Battistero l'altare originario. Lodato dal Gaburri (1739; in Lankheit; 1962) come un'opera pregevole del Ticciati, il complesso di cui faceva parte questo rilievo venne citato numerose volte dalla storiografia locale: dal Carlieri (1754), dal Lumachi (1782), dal Fanozzi (1842) e dal Befani (1884) che fornì tra l'altro, la collocazione originaria dei rilievi all'interno del coro e dell'altare. Dalla seconda metà del XIX secolo l'altare ed il coro vennero criticati per il loro poco idoneo inserimento all'interno del complesso. Uno dei primi ad iniziare la serie delle critiche fu il Burckhardt (1869) seguito dal Burci (1875), dal Cavallucci (1888) e dal Parente (1912) quest'ultimo autore dette anche notizia della rimozione dell'altare dal coro del Battistero nel 1912. Lankheit (1962) considerò perduti questi e altri rilievi. Becherucci e Brunetti (1969) fornirono la precisa descrizione dei rilievi. Infine la Brunetti (1976) fornì il primo studio approfondito su questo e gli altri rilievi, notando nel medaglione una notevole ripresa di motivi bandinelliani e definendo i rilievi: "corretti, ben condotti, anche con tratti di notevole sensibilità plastica, curati: in considerazione gradevoli".
Relazione iconografico religiosa
Il banchetto è narrato dai Vangeli di Matteo e Marco. Secondo il testo biblico Erode, tetrarca della Giudea, conviveva con Erodiade, moglie del proprio fratellastro, suscitando scandalo. Rimproverato per questo adulterio da Giovanni Battista, lo fece rinchiudere in carcere su istigazione dell'amante. Più tardi durante un banchetto chiese alla giovane e bella figlia di Erodiade, Salomè, di danzare per lui e le promise in premio tutto ciò che avesse desiderato. Salomè allora, indotta dalla madre, chiese la testa del Battista che a suo tempo le aveva fatto un rifiuto. Erode, benché contrario perché sentiva la verità nelle parole di Giovanni, ordinò che fosse decapitato e che la sua testa fosse consegnata a Salomè. Il nome di Erode è legato alla Stage degli Innocenti ovvero l’uccisione dei bambini maschi a Betlemme nel tentativo di eliminare un’ipotetica minaccia al suo trono da parte di Gesù. Erode fu certamente un eroe di operosità e tenacia, di sontuosità e magnificenza, ma fu soprattutto un genio di crudeltà e brutalità. Da sfondo faceva una smisurata ambizione ed una frenesia di dominio; fu colui che direttamente o indirettamente provocò la morte del Messia. La sua figura è bipolare in quanto da un lato odia Giovanni per le sue accuse e dall'altro lo teme e si dispiace doverlo decapitare.