Descrizione
Alto rilievo in marmo scolpito, raffigurante un angelo reggicortina. La figura presenta il capo rovesciato all'indietro e l'abito che scivola via dalla spalla destra, nel momento di aprire con la mano destra, la tenda. La veste dell'angelo pare mossa dal vento, creando cosi una sensazione di movimento nello spazio. Notevole sono i drappeggi della tenda e quelli della veste. L' ala dell'angelo è arricchita da piccole decorazioni che completano la figura. Risulta mancante il pezzo superiore dell'ala e anche il naso dell'angelo.
Notizie storico critiche
La prima notizia riguardante questo angelo e quello che fa coppia con esso, la ritroviamo in Swarzenski (1904), che lo notò nella Collezione Bardini. Lo studioso lo collocò alla bottega di Arnolfo di Cambio. Queste prime notizie vennero poi completate dallo Schttmuller (1909), che affermò che i due angeli reggicortina provenivano dall'antica facciata arnolfiana del Duomo di Firenze, più precisamente dal portale centrale. Lo Schottmuller, Volbach (1924), Keller (1935), Weinberger (1940) e infine Toesca (1951), attribuirono queste sculture proprio alla bottega di Arnolfo. I due angeli, secondo lo Swarzenski, sono stilisticamente affini al classicismo dei cibori romani di Arnolfo. L'attribuzione ad un collaboratore è quella che ha avuto maggior seguito. Secondo la recente scheda della studiosa Enrica Neri Lusanna, i due angeli presentano un forte rapporto con l'antico, riprendendo le figure dei sarcofagi romani. Sicuramente per la studiosa vanno riferiti ad un disegno impostato dallo Maestro stesso. I due angeli provengono dalla Collezione Bardini e fu lo stesso antiquario a donarli, nel 1904 al Museo del Bargello. Da qui nel 1936 i due rilievi, come documentato da una serie di documenti ,verbali ecc, conservati presso l'Archivio dell'Opera del Duomo, furono dati in deposito al Museo della Cattedrale per documentare la decorazione dell'antica facciata, rimossa nel 1588.