Descrizione
Si tratta della Statua raffigurante la Madonna in Trono con Bambino benedicente con una mano e l'altra poggiante su un cartiglio: scultura monolitica in marmo.
Notizie storico critiche
La statua venne realizzata fra il 1300 ed il 1305. La statua si trovava nella lunetta del portale centrale dell'originaria facciata di Santa Maria del Fiore. I lavori per la Cattedrale vennero iniziati nel 1296 dando la priorità di esecuzione alla facciata, in modo da lasciare in fruibile ed officiante la presistente Basilica di Santa Reparata. Nel 1587 si dette inizio alla demolizione dell'originaria facciata, per volere di Francesco I dei Medici ad opera di Bernardo Buontalenti il quale propose un nuovo progetto mai realizzato. La statua venne rimossa in contestualmente alla demolizione della facciata originaria, che era rimasta incompleta nei secoli e realizzata solo fino al primo ordine. La statua venne traferita nei locali dell'Opera del Duomo trovando, nel 1891, definitiva collocazione all'interno del Museo dell'O.P.A.
I soggetti sono raffigurati in una posa ieratica secondo uno schema iconografico riferibile alla tradizione bizantina, aggiornata però da uno spiccato senso del volume, che le conferisce una presenza plastica realistica, del tutto analoga a quella delle Madonne di Giotto. La Ieraticità è accentuata in particolar modo dalla fissità degli occhi della Madonna realizzati ,al pari delle sculture lignee coeve noncè della classicità antica, con pasta vitrea colorata a riproduzione dell'occhio umano alloggiati in apposito incavo nel marmo ; per questo motivo la statua è stata denominata dalla tradizione popolare la Madonna dagli occhi di vetro. Tale caratteristica, unica fra le statue in città, ne ha fatto un particolare oggetto di venerazione popolare.
Relazione iconografico religiosa
La statua rappresenta la Madonna in trono, incoronata come Regina e Signora del creato con il Cristo bambino: benedicente con una mano e con l'altra poggiata su un cartiglio a simbolo dei dogmi di fede su cui si poggia la Chiesa. A partire almeno dal Concilio di Efeso (431), si è fatta strada nella Chiesa la prassi dell’incoronazione di Maria come Madre di Dio; venne poi affermandosi lentamente la consuetudine ,in particolare in ambito occidentale, di incoronare la Vergine Madre nei dipinti più antichi e venerati dal popolo. L’istoriazione Mariana sviluppatasi inizialmente a vantaggio di figure dipinte vide consolidatasi nel Medioevo una importante produzione, di statue di culto della Vergine col Bambino, regalmente posata su di un trono e incoronata "in maestà" con il Figlio di Dio.
(Sei tutta bella, e in te non vi è macchia. - Un giardino recintato tu sei, sorella mia, Sposa, un giardino recintato, una fonte sigillata. - Veni, coronaberis. Vieni, sarai incoronata.(Ct 4, 7, 12 e 8)
Il Bimbo trattenuto fra le Sue braccia ha il volto di persona matura: è l'Eterno, Dio stesso fattosi carne che ha assunto una forma mortale. Individuata col Figlio,in riferimento a lui, decisamente madre, Maria è diventata l’immagine stessa della Chiesa. In ambito occidentale sono rare, anche nella nostra Italia, le immagini di Maria nelle quali si possa ravvisare un'impostazione bizantina. Giova ricordare che l'icona bizantina è preghiera, frutto di raccoglimento, ponderazione, pazienza, introspezione più che l'estrinsecazione di una intuizione individuale o impressione. La "modestia" della rappresentazione si specifica nella ottimizzazione dei volti e delle mani, estremamente valorizzati con una attenta cura del particolare, mentre gli indumenti rivestono il corpo sottolineandone la staticità e realismo plastico. Tutto questo ha reso particolarmente suggestiva e favorito nel tempo il culto popolare specifico della statua come emblema della chiesa, immagine indiscutibilmente evocativa e rassicurante nella sua solidità.