Descrizione
Il busto in terracotta policroma, modellato a tutto tondo, raffigura una donna dal capo appena inclinato e gli occhi un poco abbassati, quasi mesti, con la bocca serrata. I capelli castani si dividono sulla fronte e contornano ai lati l'ovale del volto, ricadendo a ciocche inanellate lungo il largo collo sino alle clavicole; la testa è in parte coperta dal lembo di un mantello rossiccio, che scendendo sulle spalle mostra i risvolti interni di color terra verde, mentre la tunica blu indossata dalla santa è impreziosita da un bordo in oro. L'aureola fissata alla nuca della santa è decorata da motivi geometrici e da un sole raggiante, che risaltano per la diversa lavorazione della foglia d'oro, in parte brunita e in parte punzonata.
Notizie storico critiche
Il primo riferimento all'opera è quasi certamente il ricordo contenuto nel Sommario storico (1887, p. 37, n. 28), dove viene registrato un busto in terracotta colorata rappresentante la Maddalena, ed attribuito a Donatello. Nei cataloghi del Museo dell'Opera degli anni seguenti (1891, p. 18; 1904, p. 38, n. 76), il busto è assegnato più cautamente alla scuola fiorentina del sedicesimo secolo. La corretta attribuzione a Giovanni Bandini si deve ad Ulrich Middeldorf (1929), che per primo notò la «stretta analogia formale ed espressiva» del volto della Maddalena con la testa della personificazione dell'Architettura, eseguita dall'artista a partire dalla fine del 1564 per il monumento funebre di Michelangelo in Santa Croce. La proposta del Middeldorf è stata accolta da tutta la critica successiva.
Relazione iconografico religiosa
Non si hanno al momento notizie esatte sulla destinazione originaria di questo busto e, quindi, di particolari pratiche liturgiche o devozionali ad esso connesse. L'identificazione della santa raffigurata con Maria Maddalena è giustificata dall'aspetto della donna, dal volto bello seppur severo e contrito, ed esaltato dai lunghi capelli. Solitamente, infatti, nell'arte rinascimentale la Maddalena è caratterizzata da una capigliatura lunga ed esibita, non velata a differenza di altre sante donne: tale espediente iconografico era funzionale alla sua identificazione tramite il richiamo alla condizione che, secondo la tradizione medioevale, Maria aveva prima di essere convertita da Cristo, ovvero quella di meretrice (i capelli lunghi erano simbolo di seduzione).
In realtà, nei vangeli Maria Maddalena viene presentata soltanto come una discepola di Gesù, che l'aveva liberata da «sette demoni» (Luca, 8, 2-3); la fusione, nella sua figura, della donna peccatrice che lava i piedi di Cristo con le lacrime (Luca, 7, 36-50), si deve a Gregorio Magno (Homiliae in Evangelia, 33, 1).