Descrizione
La statua che rappresenta San Giacomo il Minore è a tuttotondo. Il Santo è interamente ricoperto dal panneggio della veste del manto. Il manto presenta delle pieghe ed è bordato da un ornato con losanghe. La statua come si può notare è mutila delle mani. La testa è consunta, i lunghi capelli scendono passano dietro le orecchie e arrivano a toccare le spalle. I lineamenti sono resi quasi grafici.
Notizie storico critiche
La statua in origine era collocata a lato del portale maggiore dell'antica facciata della Cattedrale di Santa Maria del Fiore, demolita nel 1587. La statua in esame è stata identificata dalla critica come una delle sedici ora conservate al Museo dell'Opera di Santa Maria del Fiore. Le statue del portale sono citate dal Vasari come opera di Andrea Pisano. La critica successiva non è concorde nell'attribuzione. Dall'analisi attenta fatta da Brunetti e Kreytenberg, sulla base delle ricerche documentarie pubblicate dal Poggi, sappiamo che in queste nicchie nell'arco di pochi anni si susseguirono due serie di statue. La prima serie, comprendente sedici figure , ossia i dodici apostoli e altri quattro santi, fu commissionata a Francesco di Neri Sellaio tra il 1362 e il 1367 e tra il 1376 e il 1377, in un primo tempo in aggiunta alle statue di ambito arnolfiano che decoravano il portale dai primi del Trecento, poi in sostituzione completa delle medesime. Alle serie del Sellaio collaborò per una scultura anche Simone Talenti. Circa dieci anni dopo le statue furono sostituite da una serie analoga commissionata dall'Opera del Duomo a Piero di Giovanni Tedesco, che la portò a termine tra il 1387 e il 1390. Il Poggi nel pubblicare i documenti e le statue giunte all'Opera del Duomo dal Bargello e dalla Villa della Petraia le identificava come quelle facenti parte della decorazione del portale, non si pose il problema attributivo del gruppo. Le undici statue del Bargello dalla critica ottocentesca erano generalmete riferite all'ambito di Andrea Pisano. L'attribuzione di questo ciclo di statue a Piero di Giovanni Tedesco risale al Kauffmann, che vi vide una sostanziale omogeneità di mano. Kauffmann riconobbe il ciclo realizzato da Francesco Sellaio nella serie delle statue dei pinnacoli delle finestre del coro. Il Wundram ritiene invece che il ciclo oggi nei depositi dell'Opera sia da considerare opera di Francesco di Neri Sellaio, riscontrandovi omogeneità di mano, ma anche una progressiva maturazione stilistica,dovuta al lungo arco di anni nel quale l'artista lavorò. Secondo lo studioso anche la differenza delle cifre pagate a Piero di Giovanni Tedesco e il confronto con i compensi per altre sculture della facciata rafforza questa ipotesi. La Brunetti le attribuisce nella totalità a Piero di Giovanni Tedesco. Toesca riscontra la mano di Piero di Giovanni solo in alcune. Kreytenberg sulla base di confronti stilistici ritiene di poter attribuire con sicurezza l'intero gruppo all'artista tedesco, con l'eccezione di una statuetta ( Bargello sculture 125 ) identificata come San Bartolomeo entrata a far parte del gruppo per ragioni ignote. Un esame più attento delle sculture dei pinnacoli delle finestre del coro conferma in parte l'attribuzione di esse al Sellaio e al Talenti e il loro spostamento. I motivi per i quali le sculture furono sostituite in così brevi anni sono da ricercare in ragioni di moda. Dal punto di vista iconografico i santi non sono chiaramente e con sicurezza identificabili: Brunetti e Kreytenberg hanno avanzato alcune ipotesi in base alla capigliatura e alla barba e all'atteggiamento. La figura in esame potrebbe identificarsi per le sue caratteristiche fisionomiche con San Giacomo Minore e dovrebbe risalire al 1387, secondo Kreytenberg.
La statua di prorpietà dello stato fu concessa in comodato d'uso al Museo dell'Opera di Santa Maria del Fiore con atto del (27 luglio 1938).
Relazione iconografico religiosa
Giacomo detto il il "Minore", per distinguerlo dal fratello di Giovanni, divenne vescovo di Gerusalemme dopo la morte di Giacomo il Maggiore. San Gicomo il Minore è chiamato anche figlio di Aleo che significa dotto ecco perchè viene anche chiamato il Giusto. Fu l'autore delle prime "lettere cattoliche" del Nuovo Tesamento. Egli morì martorizzato con un bastone e il suo corpo poi fu buttato giù dal Tempio di Gerusalemme.
Il simbolo che lo rappresenta è il bastone da gualchieraio, che era usato per cardare la lana e aveva un'estremità triangolare uncinata.
E' il protettore dei cappellai, dei droghieri, pasticceri.
La statua in questione è stata identificata con San Giacomo il Minore, per le sue caratteristiche fisionomiche.