Descrizione
La statua che raffigura un Dottore della Chiesa è cava nella parte tergale, ha una visione frontale. La scultura presenta una lunga veste fermata in vita da un cordone, da qui scendono delle pieghe. Come si può notare mancono le dita della mano destra, mentre nella mano sinistra stringe un libro in parte mancante causa corrosoni. Il sommo del capo è stato segato e sostituito con una corona d'alloro in marmo, la testa ha linemaneti che tendono ad una nauturalezza d'espressione, con occhi grandi e pupille incise. Il santo è stato raffigurato con barba e baffi.
Notizie storico critiche
La statua fa parte di un gruppo di quattro sculture ritenute dan gran parte della critica provenienti dall'antica facciata di Santa Maria del Fiore ( demolita nel 1587 ), in epoca imprecisata furono collocate nel Viale di Poggio Imperiale. I documenti rivelano che nel 1395 il capo maestro Lorenzo di Filippo aveva ordinato quattro grandi pezzi di marmo per la loro esecuzione, mentre Agnolo Gaddi riceveva denari per aver fornito i disegni delle quattro figure. A Piero di Giovanni Tedesco furono allogate le figure di San Girolamo e di Sant'Ambrogio, mentre a Niccolò di Pietro Lamberti quelle di Sant'Agostino e di San Gregorio. Oggi per lo stato conservativo non è possibile un riconoscimento in base all'iconografia. Reymond ( 1897) per primo, aveva messo in relazione le quattro statue, che allora si trovavano ancora nel Viale di Poggio Imperiale, con i documenti del Duomo , senza però operare una distinzione di mani. Fabricy ( 1916 ) assegnava a Piero di Tedesco le due figure con il libro in mano, le altre due al Lamberti. Il Kauffmann invece, assegnava al Lamberti le due sculture che fanno "pendant" per il motivio del panneggio e le altre a Piero di Giovanni Tedesco, tesi che fu ripresa anche dalla Brunetti.
Relazione iconografico religiosa
Dottore della Chiesa è il titolo che la Chiesa attribuisce a personalità religiose che hanno mostrato nella loro vita e nelle loro opere particolari doti di illuminazione della dottrina, sia per fedeltà sia per divulgazione o per riflessione teologica. Questo titolo è concesso o dal Papa stesso o dal Concilio, si tratta di un riconoscimento attributivo dato solo dopo la morte e dopo un attento processo di canonizzazione.
In origine vi appertenevano solo santi e teologi della Chiesa d'Occidente come: Sant'Agostino, Sant'Ambrogi, San Girolamo, San Gregorio, i quali furono proclamati Dottori della Chiesa nel 1298.
Come attributo spesso hanno un libro o corona d'alloro.