Descrizione
La scultura in marmo a tutto tondo è composta da una sottile base circolare su cui si innalza la figura di San Giovanni Battista. Il San Giovanni è raffigurato frontalmente ma con la testa girata a sinistra che rivolge lo sguardo al Cristo - scultura posta a fianco. Il soggetto tiene sulla mano sinistra una croce mentre il braccio destro è teso nell'atto di versare, con una piccolla bacinella, l'acqua santa sulla testa di Cristo.
Notizie storico critiche
La statua fa parte del gruppo scultoreo il Battesimo di Cristo composto da un angelo a sinistra, il Cristo al centro e San Giovanni a destra. Il gruppo doveva sostituire sopra la porta del Paradiso del Battistero di San Giovanni un precedente gruppo eseguito da Tino di Camaino e dalla sua bottega. Frammenti di queste opere più antiche sono ancora conservati presso il Museo dell'Opera di Santa Maria del Fiore. Il primo documento che ci informa del progetto della sostituzione è del 28 aprile 1502 e riguarda la proposta di Andrea Sansovino per la realizzazione del Battesimo di Cristo. Da una nota di questo documento sappiamo che il 29 aprile del 1502 l'Arte di Calimala incaricò Andrea dell'esecuzione dell'opera. Da una seconda nota del 31 gennaio del 1505 risulta che Andrea non aveva finito le due statue nel corso di tre anni e prometteva di portarle a termine nei dieci mesi successivi. Nel 1511 le figure, evidentemente abbandonate in uno stadio tale da non poter essere collocate, vennero trasferite dall'Opera di Santa Maria del Fiore all'Opera di San Giovanni e lì rimasero oltre la morte del Sansovino, avvenuta nel 1529. Il gruppo, lasciato interrotto nel 1505, fu compiuto dal 1569 al 1571 da Vincenzo Danti. Ciò nonostante il Battesimo di Cristo è tradizionalmente considerato opera di Andrea Sansovino. La partecipazione del Danti è stata ritenuta infatti assai limitata dalla maggior parte della critica, ad esempio da Venturi (1935), Huntley (1935), Pope-Hennessy (1970). Anche il Vasari ricorda il gruppo scultoreo nelle "Vite", mentre il Lapini afferma che la scultura era compiuta e veniva collocata il 23 giugno 1569, assegnandola al Danti, diversamente da Borghini che la dice iniziata da Andrea e terminata dal Danti. Dato che le affermazioni delle fonti sopra citate sono disparate e diverse, nel 1977 Keutner ha tentato di individuare le diverse mani dei due artisti nell'opera. Egli concorda con Huntley nel ritenere che la figura del Battista sia stata interamente scolpita da Andrea, mentre sostiene che tutta la parte del Cristo, in genere attribuita al Sansovino, sia stata invece eseguita dal Danti e cerca di dimostrarlo attraverso confronti con le opere dei due artisti. Per ulteriori confronti riguardanti il rispetto del modello del Sansovino si rimanda a Keutner (1977). Oggi la critica recente ritiene che gli autori del Battista e del Cristo siano rispettivamente Sansovino e Danti mentre ad Innocenzo Spinazzi è attribuito l'angelo. Il progetto di Sansovino non prevedeva la presenza di un angelo ma concentrava l'azione solo sul Cristo e sul Battista. Durante la seconda guerra mondiale il gruppo fu smontato e messo al riparo ma nel 1975 il braccio destro del Cristo, lesionato in due punti a causa delle piogge acide, si staccò e cadde a terra frantumandosi. Si decise così di restaurare il gruppo e sottrarlo agli effetti dell'inquinamento atmosferico. Oggi quelle che si trovano sopra porta del Paradiso sono copie in calce e polvere di marmo degli originali conservati al Museo dell'Opera di Santa Maria del Fiore.
L'opera si trovava in corso di restauro al tempo della compilazione della scheda Mibac OA (1989).
Relazione iconografico religiosa
La scena del Battesimo fa parte di un momento fondamentale del ciclo iconografico del Battista. L'episodio si colloca nell'ambito dell'attività di Giovanni Battista, che battezza il popolo nelle acque del Giordano. Il battesimo di Gesù ebbe un significato diverso rispetto a quello che praticava Giovanni, che era per la remissione dei peccati. Il sacramento cristiano serviva per diventare figli di Dio e membri della Chiesa ma Gesù non ne aveva bisogno. Quindi probabilmente Gesù si fece battezzare per santificare quel gesto e indurre gli uomini alla preghiera ed alla penitenza. Il soggetto fa parte di un disegno iconografico religioso in perfetta sintonia con l'edificio che lo sosteneva, il Battistero di San Giovanni, luogo di battesimo del popolo fiorentino.