Descrizione
La lastra marmorea, a collocazione verosimilmente parietale, ha forma rettangolare e cornice modanata di rigiro. Nella riquadratura interna spicca al centro, entro uno scudo, il giglio fiorentino intarsiato in marmo rosso su fondo di marmo bianco. Ai due lati è affiancato dall'Agnus Dei, raffigurato specularmente, che inalbera il vessillo con la croce. Dietro ciascuno dei due agnelli si iscrive, entro riquadrature, una teoria di tre gigli.
Notizie storico critiche
La provenienza della lastra, rimasta fino ad ora sconosciuta, riconduce in ogni caso ad una collocazione in esterno, per l'avanzato stato di consunzione presentato dall'opera. Il rilievo abbina lo stemma della città di Firenze (eseguito ad intarsio di marmo rosso, in ossequio a una tecnica ampiamente diffusa a Firenze fino dal periodo romanico) con i due Agnuns Dei che, sormontati da una serie di gigli, costituiscono l'emblema dell'Arte della Lana. Le manifatture laniere furono una delle prime fonti della floridezza economica di Firenze, e pertanto l'arte della lana fu tra le più potenti corporazioni cittadine: dal 1331 divenne responsabile per i lavori di Santa Maria del Fiore, fino a quando nel XVIII secolo il suo ruolo venne assunto dall'Opera di Santa Maria del Fiore che ne derivò lo stemma.
Il giglio, principale emblema cittadino, è documentato con certezza per la prima volta sul fiorino del 1252. Allusivo al nome della città, Florentia, si distingue dai comuni gigli araldici (ad esempio quelli della casa reale di Francia) per la presenza dei due stami e l'aspetto naturalistico che richiama il giaggiolo, fiore specialmente diffuso a Firenze e in Toscana. Secondo il Villani (Nuova Cronica, a cura di G. Porta, 1990-1991, I, VII, 43, p. 335) ci fu un'inversione della disposizione dei colori, da bianco in campo rosso a rosso in campo bianco, con la definitiva caduta della fazione ghibellina nel 1251.
Relazione iconografico religiosa
Non è frequente che il giglio di Firenze si trovi abbinato, e in posizione di preminenza, con l'emblema di Calimala. Nello stemma di Calimala, che nella forma canonica mette in campo un unico Agnus Dei, il riferimento a Firenze è dato dai tre gigli che sormontano l'agnello.
L'Arte trasse il suo emblema dall'iconografia religiosa dell'Agnus Dei, ovvero l'agnello che reca un vessillo con la croce e che fino da epoca paleocristiana si attesta come simbolo di Cristo, agnello sacrificale e salvatore del mondo. Trattandosi di una corporazione attiva nel campo laniero, l'assunzione dell'agnello come emblema della prorpria attività riusciva specialmente calzante.