Descrizione
Trattasi di una delle formelle della Porta Nord del Battistero: la prima dal basso della fila destra del battente di sinistra. E' in bronzo fuso, di forma quadrata e presenta al centro un compasso polilobo entro il quale è raffigurato "San Girolamo".
Il Santo, un uomo maturo barbuto e con indosso un abito da chierico elegantemente drappeggiato, è seduto rivolto verso la sua scrivania posta sulla destra. E' raffigurato mentre sta sfogliando le pagine di un volume con la mano destra e scrivendo su un altro con la sinistra.
Notizie storico critiche
Come ricorda lo stesso Ghiberti nei suoi Commentarii, egli si aggiudicò la commissione per la Porta Nord del Battistero vincendo il concorso indetto dall'Arte di Calimala nel 1401, al quale parteciparono tra gli altri anche Brunellesci e Jacopo della Quercia. Un primo contratto venne firmato dall'artista insieme al patrigno, Bartolo di Michele, il 23 novembre 1403; si può quindi considerare questa data per l'inizio dei lavori, che dovettero terminare entro il 1424. In quell'anno la porta fu difatti collocata di fronte alla Cattedrale, per poi essere spostata sul lato nord nel 1452.
In entrambi i contratti - il secondo stipulato stavolta solo con il Ghiberti il 1 giugno del 1407 - la committenza specifica che "Lorenzo deve lavorare di sua mano le figure, alberi e simili cose", volendosi assicurare lo stesso livello qualitativo della formella con il "Sacrificio di Isacco" presentata al concorso. Pur essendo molti i collaboratori che parteciparono all'immane progetto (si possono ricordare ad esempio Michele da Firenze, Bartolo Ciuffegni, il giovanissimo Paolo Uccello Maso di Cristofano, forse identificabile con Masolino, e soprattutto Donatello), fu effettivamente mantenuta una forte uniformità tra le varie componenti della porte e la mano del Ghiberti rimase predominante.
I lavori si protrassero per due decenni ed evidentemente in quel lasso di tempo lo stile personale di Lorenzo evolse, lasciandosi alle spalle le istanze medievali, per aprirsi in un primo momento al Gotico Internazionale e successivamente alle suggestioni del primo Rinascimento. Varie proposte sono state avanzate sull'ordine cronologico con il quale vennero realizzate le formelle ma la più convincente rimane quella del Krautheimer. Lo studioso individua dei punti fermi nello stile del Ghiberti - il "Sacrificio di Isacco" del 1401, il "San Giovanni" del 1412-1415 e il "San Matteo" del 1419-22 - e partendo da qui suggerisce una suddivisione in quattro fasi per la realizzazione delle formelle della Porta Nord.
Ad un primo gruppo di rilievi, risalente presumibilmente al periodo tra il 1403 e il 1407, apparterrebbero le formelle raffiguranti l' "Annunciazione", la "Natività", l'"Adorazione dei Magi" e l'"Orazione di Cristo nell'orto dei Getsemani". Tra il 1407 ed il 1413-15, nella fase in cui l'artista è più vicino alla maniera del Gotico Internazionale, sarebbero state realizzate le formelle con "Cristo tra i Dottori nel Tempio", "Cristo tentato sul monte", "Trasfigurazione", "Crocifissione", "Ultima Cena", i quattro Evangelisti ed i quattro Padri della Chiesa, tra i quali il San Girolamo qui preso in esame (per la prima volta viene introdotto lo "stiacciato"). Del terzo gruppo, quindi realizzate approssimativamente tra il 1415-1420, farebbero parte: "Cacciata dei mercanti dal tempio", "Resurrezione di Lazzaro", "Entrata di Cristo a Gerusalemme", "Cristo davanti a Pilato", "Resurrezione"e "Cristo cammina sulle acque del lago Tiberiade". Le ultime formelle, databili quindi tra il 1420-1424, sarebbero: "Arresto di Cristo", "Salita di Cristo al Calvario", "Flagellazione di Cristo" e "Pentecoste". Gli stipiti della porta, i fregi tra le formelle e le testine di Profeti e Sibille conclusero il lavoro.
Relazione iconografico religiosa
Il significato iconografico complessivo della Porta Nord del Battistero vuole indicare come, attraverso l'elaborazione dottrinale dei Padri della Chiesa e la testimonianza dei Vangeli, si manifesti in modo evidente il ruolo centrale di Cristo, salvatore e redentore del genere umano. Troviamo difatti raffigurati a partire dal basso i quattro Padri della Chiesa, i quattro Evangelisti e venti episodi della Vita di Cristo. Tra i Padri della Chiesa, San Girolamo è il secondo da sinistra.
I Padri della Chiesa sono i principali scrittori cristiani, i cui testi costituiscono la letteratura patristica. Tra di essi, le quattro personalità più autorevoli sono quelle di Sant' Agostino, Sant'Ambrogio, San Gregorio Magno ed appunto San Girolamo. Quest'ultimo visse tra il 347 ed il 420 d.C. e la sua opera più importante fu sicuramente la Vulgata, ovvero la prima traduzione completa in lingua latina della Bibbia.
Esistono due principali tipologie iconografiche relative a San Girolamo. La prima prevede il Santo raffigurato nel deserto o nella grotta di Betlemme dove si ritirò in eremitaggio; in questi casi è solitamente rappresentato senza gli abiti cardinalizi, accompagnato da un leone, con un crocifisso verso il quale si rivolge in adorazione, con il teschio simbolo di penitenza e con la roccia con cui si batte il petto. Alternativamente, come nel caso della formella del Ghiberti qui analizzata, è raffigurato con vesti cardinalizie o abiti da chierico mentre è a lavoro alla sua scrivania.