Descrizione
La copia del Sacrificio di Isacco è stata realizzata da un calco dell'opera originale, e riprende tutte le caratteristiche di quest'ultima.Isacco è inginocchiato ai piedi del padre che con una mano gli afferra i capelli e tiene la lama del coltello appoggiata alla spalla del giovane. Abramo ha già il volto verso il cielo, verso Dio. Le due figure sono scolpite da un’unico blocco.Abramo e Isacco sono colti in un momento imprecisato, che viene interpretato come l’istante che precede il sacrificio o come quello in cui Abramo riceve l’ordine divino. La composizione della scultura è fortemente vincolata dalla ridotta larghezza della nicchia per cui è stata realizzata. È chiaro per la netta accentuazione dell’effetto di scorcio che la scultura è stata concepita per una visione frontale e molto dal basso. Forte è il contrasto tra la figura nuda dell’adolescente inginocchiato, con una muscolatura delicata, e la complessità delle pieghe del panneggio di Abramo.
Notizie storico critiche
La copia del Sacrificio di Isacco venne realizzata nel 1976 da Enzo Cardini, grazie al finanziamento della Banca Toscana. Dopo la realizzazione, negli anni '40, delle prime quattro copie delle altre statue del Campanile, che avrebbero dovuto sostituire le statue originali, ricoverate nel Museo per motivi di conservazione, non vennero più eseguite copie a causa della mancanza di fondi. Per molti anni ci sarà un lungo dibattito su cosa sia meglio fare: lasciare le nicchie vuote oppure realizzare e collocare delle copie; operazione quest'ultima molto costosa e che le finanze dell'Opera a quel tempo non avrebbero potuto affrontare, vista la mole di lavori più urgenti e necessari per la conservazione dell'intero complesso monumentale di Santa Maria del Fiore. A cavallo tra gli anni '60 e '70 si decise di realizzare le copie delle statue restanti, utilizzando la stessa tecnica adottata per la riproduzione delle formelle: il calco. Questa tecnica permetteva non soltanto di ridurre i costi di produzione, ma anche i tempi. Il Sacrificio di Isacco venne realizzato tra gennaio e maggio del 1976. Il lavoro eseguito da Enzo Cardini consistè in: esecuzione della controforma di supporto a quella di plastica in tasselli di gesso, getto della forma in polvere di marmo e cemento bianco con armatura metallica, ritocco della copia della statua dopo la formatura.
Il costo di ogni statua, escludendo il materiale, che venne fornito direttamente dall'Opera, fu di £ 350.000.
La copia del Sacrificio di Isacco venne collocata nella nicchia del Campanile il 30 marzo del 1977.
Relazione iconografico religiosa
L’iconografia di questa scultura va cercata nella narrazione biblica per cui Abramo risponde alla chiamata di Dio che gli ordina di sacrificare il suo unico figlio. Il sacrificio non si consumerà per l’intervento dell’Angelo del Signore che fermerà la mano di Abramo.
Abramo, come spesso viene rappresentato, brandisce un coltello, mentre Isacco, inginocchiato ai piedi del padre, attende il suo destino, consapovole di essere la vittima prescelta da Dio. Abramo ha il volto verso il cielo, verso Dio, come in attesa di un segno.