Descrizione
La statua è in marmo, scolpito a tutto tondo. Rappresenta una figura di uomo eretto, vestito di grande mantello da cui fanno capolino i piedi scalzi. Con la mano destra tiene un lembo del manto al petto e sostiene un tomo chiuso, borchiato e chiuso da lacci, tenuto al di sopra dalla mano sinistra. Ha capelli e braba piuttosto lunghi e sguardo concentrato
Notizie storico critiche
Nella seconda metà del Trecento, furono eseguiti due cicli di Apostoli per il portale maggiore del Duomo (demolito nel 1587). Dai documenti pubblicati da G.Poggi (1909), risulta che Francesco di Neri Ubaldi, detto il Sellaio, eseguì un primo gruppo di figure, fra il 1362 ed il 1367, che dovevano completare il primo ciclo, iniziato da uno scultore postarnolfiano. L'artista eseguì poi un nuovo ciclo di Apostoli, fra il 1376 ed 1377, quando Simone Talenti era uno dei capomastri dell'Opera (lo stesso Simone sarebbe stato autore di due figure). Già H. Kaufmann (1926) avanzava l'ipotesi che si trattasse delle figure poste sopra le finestre del coro, nonostante le difficoltà di un'osservazione dal basso e non ravvicinata. L'ipotesi è stata ribadita da G.Kreytenberg (1977). Per lo studioso, il nostro Apostolo sarebbe stato uno dei due eseguiti dal Talenti, che per questo avrebbe ricevuto tredici fiorini, il 4 settembre 1377 (il Talenti, lo ricorderemo, ebbe parte rilevante, a quel tempo, nel lavoro delle cortine erette per chiudere le arcate di Orsanmichele, nel 1366-81). In particolare, poi, lo studioso avrebbe sottolineato maggiori durezza ed angolosità nel modellato della nostra figura, specie nel volto, come se intagliato nel legno: caratteri stilistici, questi, che la distinguevano dalle altre dello stesso ciclo, eseguite dal Sellaio. Alla fine degli anni Novanta del Novecent la scultura è stata rimossa per ragioni conservative e posta nei depositi del Museo dell'Opera. Dopo un restauro è stata allestita in espsosizione al pubblico nel nuovo Museo dal 2015
Relazione iconografico religiosa
Gli attributi iconografici per riconoscere la figura sono troppo scarsi e indefiniti. L'essere scalzo e il grande mantello lo potrebbero far ritenere un profeta vetrotestamentario, ma la presenza del libro chiuso, pare alludere al Vangelo e quindi ho a un evangelista o a un apostolo (cioè un testimone diretto di quanto narrato nei Vangeli)