Descrizione
La colonna, oggi conservata in una sala del Museo dell’Opera del Duomo, è in marmo bianco di Seravezza. Presenta una base con toro e trochilo, poggiante su plinto, un fusto liscio e privo di scanalature. Il capitello, presenta una sottile decorazione a motivi fantastici con testine d’ariete e vari elementi, secondo il gusto tipico della seconda metà del Quattrocento.
Notizie storico critiche
Mancano riferimenti precisi a questa colonnina e alle altre sette di fattezze simili che la accompagnano. La fonte più chiara in riferimento a quest’opera, ma non per questo la più attendibile, risulta essere il catalogo del Museo dell’Opera del Duomo, da cui emerge che prima della dispersione di buona parte del complesso decorativo del Coro, vi fossero otto colonne di marmo bianco, con capitelli ad intagli vari a decorazione dell’androne d’ingresso (con altezza di 169 cm, escluso il capitello). Le colonne componevano il coro posto fino al 1842 in Santa Maria del Fiore, quando furono rimosse in seguito ad un restauro. A partire dal 1891 vennero collocate nel Museo dell'Opera assieme ad altri frammenti. La storiografia attribuisce l'ideazione del coro al Bandinelli con la collaborazione di Giuliano di Baccio d'Agnolo per la progettazione architettonica. I documenti riportano la data 1547 come inizio dei lavori del coro e il 1572 come termine (Fabbri L. 1997, pp. 110-132). Dunque è probabile che le colonnine (tipologicamente da circoscrivere alla fine del XV sec.) siano state incorporate nel coro del Bandinelli a partire dal XVI secolo.
Relazione iconografico religiosa
Unico elemento figurativo e inoltre abbastanza frequente fin dalla più antica età cristiana, è l'ariete. Sin dalla Genesi si rappresentò l’ariete quale animale che prese il posto di Isacco sulla montagna del sacrificio (Gen., 22, 13). E ancora, venne fatto spesso raffronto fra l’ariete e Cristo. L’ariete cammina in testa al gregge, guidandolo, come Gesù Cristo, capo della Chiesa trascina i fedeli. Spesso citata dai Padri della Chiesa: Tertulliano, Ambrogio (de Abraham, I, VIII) e Agostino. Figura di Cristo, l’ariete è simbolo della forza, del coraggio e della fermezza. Riferendosi a "Ezechiele, 34, 17", dove Israele è considerato il gregge che Dio dovrà giudicare separando capri e pecore, arieti e montoni, alcuni scultori, soprattutto di sarcofagi, hanno rappresentato degli arieti alla sinistra di Cristo, nelle scene del giudizio finale. Essendo il capo del gregge, è spesso anche l’attributo dei vescovi e dei diversi prelati. La forma del pastorale episcopale è infatti simile a quella delle corna dell’ariete e vuole evocarla. Non stupisce dunque, che venne scelta proprio questa figura a decorare una delle colonne del coro della Cattedrale di Santa Maria del Fiore, edificio simbolo religioso della città.