Descrizione
Nella parte superiore della vetrata (la quarta da destra nella tribuna di S. Zanobi), sono raffigurati due personaggi dell' Antico Testamento (Azor e Sadoch secondo le attuali iscrizioni), entrambe in piedi, a figura intera, e lievemente rivolti verso il centro. La figura a sinistra è quella di un giovane (con veste azzurra e ricco manto giallo operato con ampi fiori entro una rete di maglie ogivali) che stringe un rotulo nella mano destra; il personaggio che lo affianca indossa invece sopra la veste viola un mantello verde (con decoro a melagrane inserite in una rete di maglie ogivali gialle) e tiene un rotulo nella sinistra mentre l'altra mano è sollevata in atteggiamento oratorio. Sullo sfondo appare una bifora con archi a sesto acuto. Nella zona inferiore della vetrata compaiono altre due figure veterotestamentarie: quella di sinistra, tiene in mano un cartiglio ed indossa un ampio mantello azzurro foderato di rosso; quella di destra, leggermente rivolta verso il centro, ha un rotulo nella mano sinistra e porta un manto rosso sopra la veste verde ed un copricapo a turbante. Entrambe sono collocate in un interno chiuso sul fondo da una bifora con archi a sesto acuto. La cornice che circonda l' intera composizione è decorata da una serie di foglie e fiori policromi di diversa tipologia che si alternano sul fondo rosso. La grisaglia dove compare, è data con sfumature.
Notizie storico critiche
La vetrata fu commissionata a Bernardo di Francesco una prima volta il 16 aprile 1432 assieme ad altre tre della medesima tribuna che dovevano raffigurare scene della vita della Vergine, tema in seguito abbandonato (la vetrata centrale, sopra la cappella di S.Zanobi, era già stata allogata allo stesso Bernardo l’8 aprile del medesimo anno). Il 20 aprile 1439 gli operai deliberarono che detto vetraio facesse solo due delle quattro finestre che gli erano state assegnate in precedenza e che Lorenzo Ghiberti ne desse i disegni: si trattava delle vetrate sopra le cappelle di S. Giovanni Evangelista e di S. Pietro, mentre le due laterali della stessa tribuna di S. Zanobi furono poi affidate a Domenico di Piero da Pisa (datato 22 aprile 1439) essendo stata annullata in parte l’allogagione già fatta a Bernardo nel 1432 (entrambe dell’aprile 1437). Nel frattempo vengono registrati alcuni pagamenti a Bernardo di Francesco, dal cui testo, però, non è possibile precisare a quale delle due vetrate si riferisse quello del 1435 ed a quale quelli del 1437-38; la stessa mancanza di chiarezza si rileva nei pagamenti fatti al Ghiberti nel 1436 e 1438; infatti nel documento del 1436 si parla genericamente del disegno da lui dato per quattro finestre nella tribuna di S. Zanobi ed in quello del 1438 di un disegno in “charte di bambagia”, con quattro figure, per una finestra nella medesima tribuna. Nel 1956, M. Salmi accostava l' accentuata gestualità delle figure a quella dei Santi nelle formelle della porta dei Martiri nella Sagrestia Vecchia di S. Lorenzo, molto probabilmente posteriore a questa vetrata, ma contemporanea a quella sopra l'ultima cappella della tribuna della Croce. L’opera in esame ha condiviso la scarsa fortuna critica delle altre vetrate della tribuna sino al 1978, quando, in occasione della Mostra del Ghiberti è stata studiata da Enrica Neri. Prima di allora, oltre alla pubblicazione dei documenti da parte del Poggi con breve commento relativo, è da ricordare lo studio della Van Straelen, rilevante la forza espressiva della composizione ed in particolare dei volti dei Santi che suppone dipinti dal Ghiberti stesso. Come già accennato, la vetrata è stata oggetto di attento esame da parte di E. Neri che l’ha analizzata sia dal punto di vista documentario che dal punto di vista stilistico e compositivo, evidenziandone un ideale rapporto col tabernacolo dei Linaioli dell’Angelico; da notare la sua osservazione a proposito dell’iscrizione “Azor” e “Sadoch” che era visibile sotto i due profeti in alto prima dei restauri effettuati attorno al 1950 dalla ditta Tolleri che l’ha arbitrariamente spostata nella vetrata sopra la cappella dei SS. Giacomo Minore e Filippo, nella stessa tribuna di S. Zanobi.
Relazione iconografico religiosa
Le quindici vetrate delle tribune, ciascuna corrispondente all’arcone di una cappella, sono compartite in quattro campi figurati, ospitanti personaggi dell’Antico Testamento che sono in genere identificati come Profeti.
Nella presente vetrata sono raffigurati profeti non identificati.