Descrizione
Nella parte superiore della vetrata (la quinta da destra in alto, nella tribuna di S. Antonio abate) con arco a sesto acuto, sono raffigurati due personaggi dell' Antico Testamento, entrambi in piedi, a figura intera, e lievemente rivolti verso il centro. Il profeta a sinistra, con semplice mantello azzurro sopra la corta veste rossa, ha un cartiglio nella destra e la sinistra sollevata in atteggiamento di colloquio. Il personaggio a fianco, probabilmente un re guerriero (porta infatti la corona e stringe una lancia con la mano destra) indossa un sobrio manto verde sopra la corazza e la corta veste bianca. Al centro della composizione appare un alberello che segna e divide lo spazio in profondità. La bordura che delimita questa zona della vetrata presenta un decoro a motivi geometrici. Nella zona inferiore compaiono altre due figure veterotestamentarie, anch'esse a figura intera e rivolte leggermente verso il centro; la prima, con un cartiglio nella mano sinistra e la destra, indossa sopra la veste azzurra un mantello verde foderato di rosso e decorato da fiori gialli a tre petali; il personaggio a fianco coronato, tiene stretto con la mano destra l' ampio manto rosso foderato di azzurro (con fiori a quattro petali bianchi e verdi) da cui si intravede appena la veste verde. La bordura che circonda questa parte della vetrata è ornata da una serie di motivi vegeto-floreali policromi. La grisaglia, dove compare, è data con sfumature. Sotto le quattro figure tracce di iscrizioni attualmente illeggibili.
Notizie storico critiche
Il 22 aprile 1439 viene documentata la commissione Bernardo di Francesco per questa vetrata e per quella sopra la cappella di S. Antonio abate; nello stesso documento gli vengono allogate anche le finestre sopra le cappelle di S. Bartolomeo e di S. Stefano. Il 22 gennaio 1440 la vetrata risulta già collocata in sito. L’opera in esame, al pari di quasi tutte le altre vetrate delle tribune, è stata oggetto di scarsa attenzione da parte della critica che, in genere, si è limitata ad un breve giudizio complessivo su di esse. Fu il Poggi, nel 1909, il primo studioso ad occuparsi separatamente di tutte le vetrate della cattedrale fiorentina con la pubblicazione dei documenti ad esse relativi da lui ordinati e riassunti poi in brevi commenti su ogni singola opera. Un’analisi più approfondita che tenesse conto dei dati stilistici e tecnici come pure delle personalità dei diversi maestri vetrai, fu tentata nel 1938 dalla Van Straelen; riguardo alla presente vetrata, la studiosa ritiene probabile che Bernardo di Francesco avesse lavorato su di un disegno proprio (non è documentato infatti l’intervento del Ghiberti), ma nota nell’atteggiamento delle figure e nei volti la medesima grandiosità compositiva che appare nella finestra sopra la cappella di S. Pietro, attribuibile al Ghiberti; sottolinea, inoltre, come l’accostamento dei colori sul rosso, blu, verde ed oro corrisponda alle tendenze pittoriche di Bernardo.
Relazione iconografico religiosa
Le quindici vetrate delle tribune, ciascuna corrispondente all’arcone di una cappella, sono compartite in quattro campi figurati, ospitanti personaggi dell’Antico Testamento che sono in genere identificati come Profeti.
Nella presente vetrata sono raffigurati profeti e re dell’Antico Testamento non identificati.