Definizione

Pianeta

Denominazione/dedicazione

Pianeta in velluto verde oro

Secolo

XVI

Da

1500

A

1599

Motivazione cronologica

Analisi stilistica

Denominazione

Museo dell'Opera del Duomo di Firenze

Complesso monumentale di appartenenza

Complesso monumentale d Santa Maria del Fiore

Luogo

24_Sala del coro bandinelliano

Stadio opera

Opera finale

Tipo di identificativo

Catalogo generale

Inventario 2005 dell'Opera

506

Descrizione

La pianeta è in tessuto di velluto verde su teletta argento. Il velluto è intagliato con un motivo di cardi disposti a scacchiera entro ovuli. Croce e colonna sono disegnate da uno spesso gallone argento

Notizie storico critiche

La pianeta è databile per attribuzione stilistica. Alcuni confronti possibili sono con unframmento oggi nel Museo del tessuto di Prato e con alcune pianete a San Cresci a Montefioralle, nel Museo d'arte sacra di Vallombrosa e nel Museo di Villa Madama a Torino, tutte riconducibili al XVI secolo. La pianeta è parte di un parato di cui si conservano ancora 5 pezzi: la presente pianeta, una stola, un manipolo, un velo di calice, una borsa di corporale

Relazione iconografico religiosa

Il colore liturgico verde allude alla Speranza cristiana e alla ferialità ed è usato in tempo rodinario; l'oro rimanda alla gloria e alla Resurrezione

Materiali

Tessuto di seta verde/ argento

Tecnica

Tessitura/ intaglio/ filatura/ laminazione

Misure

• Altezza: 105 cm; Larghezza: 69,5 cm;

Restauro

• Data: Febbraio 2015 - Giugno 2015
• Situazione: La pianeta in velluto cesellato come già descritto nello stato di conservazione è caratterizzata da numerosi tagli e consunzioni in ordito e/o trama presenti in particolar modo nella parte pettorale e se pur meno diffusi sono stati osservati anche nelle spalle. L'uso frequente della pianeta nelle corso delle liturgie spiega a pieno la perdita del pelo di velluto nella parte centrale, ed anche la presenza di lacerazioni e piccole lacune a carico del tessuto. Le laminette d'argento che caratterizzano il tessuto inoltre sono ossidate e degradate su più punti. La fase iniziale dell'intervento è stata molto importante per capire e localizzare tutte le tipologie di degrado poi documentate attraverso una campagna fotografica e grafica. Sulla base dello stato di conservazione e della tecnica di esecuzione della pianeta ovvero un velluto, la pulitura e soprattutto le prove preliminari non sono state limitate a due ma a quattro. La prima è stata condotta nella parte pettorale in quanto qui erano presenti la maggior parte dei danneggiamenti. La seconda è stata eseguita sul retro, nella zona inferiore della colonna. La terza e la quarta prova sono state svolte nella zona inferiore della fodera, ovvero: una per quella che riveste la parte anteriore, e l'altra della parte posteriore della pianeta. Le prove sono state molto importanti perché hanno permesso di verificare un degrado a carico del pelo, questo dopo una passata seguendo la direzione della trama e dell'ordito (fronte e retro), si è notevolmente depositato sul filtro di cotone interposto tra il tubo e la bocchetta del macroaspiratore; invece per la fodera, non sono stati osservati particolari depositi. Sulla base di questi test preliminari al fine di conservare e proteggere il pelo del velluto, la pulitura ad aria è stata condotta seguendo la trama e l'ordito per il tessuto di fondo, mentre per il velluto è stato deciso di seguire il verso del pelo in maniera da non esercitare uno stress fisico diminuendo notevolmente il flusso aspirante. Il trattamento di pulitura inoltre è stato realizzato proteggendo l'opera con un velo di tulle, al fine di non sollecitare meccanicamente la materia, la bocchetta del macroaspiratore anziché essere a stretto contatto con l'opera è stata ruotata di circa 30° rispetto al piano, il tutto eseguito con una bassa aspirazione. Questi accorgimenti hanno permesso di rimuovere il particolato che aderisce per elettrostaticità alla superficie tessile senza interferire sulla materia stessa e in particolare sul pelo del velluto. Una piccola macchia di cera presente sulla zona pettorale è stata trattata inizialmente meccanicamente per togliere i residui, poi a caldo con termocauterio interponendo tra la punta dello strumento e la zona un tessuto di cotone, purtroppo l'intervento è stato molto limitato e poco risolutivo, in quanto la cera ha imbibito il pelo del velluto facendo "effetto consolidante", quindi una rimozione totale della cera ne avrebbe determinato un'ulteriore perdita di materia, quindi il trattamento è stato interrotto al fine di salvaguardare la materia. L'intervento di consolidamento è stato particolarmente lungo in quanto i tagli, le lacerazioni e le consunzioni erano presenti su più punti del paramento. Il consolidamento delle zone degradate è stato facilitato grazie alla preliminare mappatura che ha permesso di impostare la quantità dei supporti necessari per l'intervento. La prima fase operativa ha previsto lo smontaggio della cucitura che tiene unita la fodera al tessuto operato, poi è stata scucita la tela di cotone gialla interposta tra il velluto e la fodera, questo intervento è stato limitato solo alle zone degradate. Una particolare attenzione è stata posta alla selezione del supporto di tessuto al consolidamento, è stata preferita l'organza al taffetas in quanto trasparente, leggermente opaca, e abbastanza resistente e stabile a livello meccanico. È stato scartato l'espediente adottato per il piviale Santa Croce ovvero di sovrapporre l'organza e il taffetas tinti, in quanto avrebbero creato un eccessivo spessore e quindi una certa "pesantezza materica" rispetto al tessuto originale. L' organza di seta è stata tinta con tonalità differenti a seconda delle aree da trattare ma comunque tutte sui toni del beige. Una volta preparata, l'organza è stata rifinita lungo i bordi con una forbice taglia campioni e poi è stata inserita sotto la zona degradata. La fermatura dei degradi è avvenuta in alcuni casi a punto posato in altri come ad esempio alcuni tagli a punto tela. La pianeta al momento del restauro presentava delle deformazioni nel tessuto in velluto provocate da uno scorretto posizionamento - cucitura tra la parte anteriore e quella posteriore del tessuto operato. Per eliminare questa deformazione in accordo con la D.L. è stato deciso di scucire una piccola porzione sia dal lato sinistro che da quello destro così da facilitare il corretto riposizionamento della parte anteriore e posteriore, la cucitura è stata fatta con un filato di cotone seguendo la tecnica originale di confezione. Il risultato finale è stato soddisfacente da un punto di vista conservativo che estetico. 
• Ente responsabile: Opera di Santa Maria del Fiore
• Nome operatore: Simona Morales
• Ente finanziatore: Opera di Santa Maria del Fiore