Descrizione
Elemento architettonico, Di solito questi elementi raffiguravano creature mostruose, con l'intento di spaventare gli spiriti maligni e tenerli lontano dagli edifici. Questo soggetto raffigura la testa di un bambino, che è evidente nei lineamenti tondeggianti. La bocca aperta e gli occhi sbarrati sono probabilmente simbolo di spavento, rispecchiando quindi la loro funzione.
Notizie storico critiche
Figura maschile di fanciullo. La forma classicheggiante e la tecnica di lavorazione rimandano all'intervento bandinelliano, ove si può evidenziare il passaggio intrapreso dall'artista, dalla maturità rinascimentale ai primi esperimenti manieristi, presenti in molte delle sue opere e anche nella decorazione del Duomo. Nello specifico sull'autore non si hanno notizie storiche certe, si presume sia uno scultore dell'ambito fiorentino, inquanto la manifattura presenta elementi caratteristici della scuola fiorentina. La sua funzione era lo scarico delle acque piovane dalla grondaia dell'edificio. Lo scopo era canalizzare il deflusso delle acque, al fine di evitare che ques'ultime scorrendo lungo i muri dell'edificio potessero danneggiarli, penetrando nelle strutture architettoniche. L'origine del Doccione o comunque noto come Gargolle, risale al X-XI seolo, quando iniziò a diffondersi in Europa l'utilizzo della pietra tipica per il Doccione.
Relazione iconografico religiosa
La simbologia delle Gargolle di ogni tipo, da figure demoniache a facce gioconde, fino a creature metà uomini e metà bestie, risale alle Sacre Scritture e all'universo pagano. Gli artisti influenzati da tali figure scolpirono soggetti di ogni genere, che furono interpretate in chiave cristiana.