Descrizione
Trattasi di una lunetta in maiolica a superficie piana, raffigurante Dio Padre Benedicente tra due Angeli.
I personaggi si stagliano sullo sfondo costituito da un cielo celeste con nuvole. Dio Padre al centro, in posizione frontale, indossa vesti all'antica (abito marrone e mantello azzurro dai risvolti verdi); ha capelli e barba bianchi molto lunghi e dall'aspetto vaporoso; ha un aureola intorno alla testa e un volto dallo sguardo serio, rivolto verso il basso. Il braccio destro è sollevato in posizione benedicente, mentre con il sinistro tiene il libro con l'Alfa e l'Omega.
Ai lati vi sono due angeli raffigurati di profilo; hanno lunghi capelli biondi e vesti all'antica: azzurre e blu quello di sinistra, marrone e verde quello di destra. Il primo ha le braccia incrociate, il secondo piegate in posizione di preghiera.
I tre personaggi sono incorniciati da un festone con foglie e frutti: pigne, limoni e mele.
Notizie storico critiche
La lunetta con Dio Padre Benedicente tra due Angeli, come si può vedere dai motivi decorativi e dalle fisionomie dei personaggi, è evidentemente accostabile alla bottega dei Della Robbia.
Il Vasari fu il primo a parlare di un gruppo di lunette invetriate "dipinte in piano" da Luca Della Robbia, tra le quali Masselli e Milanesi, nei loro commenti alle Vite vasariane, includono quella dell'Opera del Duomo. Cavallucci e Molinier (1884), Schmarsow (1897), Cruttwel (1902) e Reymond (1899), Salmi (1938) mantengono l'attribuzione a Luca, pur riconoscendo degli elementi di vicinanza con il Baldovinetti. Alla bottega di quest'ultimo la attribuiscono difatti Berenson (1936 e 1963) e Kennedy (1938).
Marqued (1914), ritrovando un documento del 1488 che ricorda un pagamento da parte dell'Opera del Duomo ad Andrea Della Robbia e ad un certo Benedetto di Paolo, ipotizza che l'autore della lunetta sia proprio quest'ultimo e la data tra il 1488 e il 1490. Concordano con questa ipotesi la Brunetti (1970) e il Gentilini (1992 e 2009).
Relazione iconografico religiosa
La fisionomia di Dio è stata interpretata in vario modo nella tradizione pittorica occidentale: lo troviamo raffigurato come alone luminoso, occhio entro un triangolo, Dextra Dei e da circa il X secolo d.C. anche con sembianze antropomorfe. In un primo momento è rappresentato in modo simile a Gesù, un giovane uomo con barba e capelli castani, ma successivamente sarà più frequentemente raffigurato come un vecchio patriarca dalla lunga barba bianca fluente. Quest'ultimo è il caso che incontriamo nella lunetta del Museo dell'Opera del Duomo.
Dio Padre è mostrato mentre impartisce la benedizione con la mano destra e regge il libro dell'Apocalisse con la sinistra; in altre situazioni possiamo vederlo rappresentato con corna e globo terra - acqua. Incontriamo raffigurazioni di Dio da solo, nelle immagini della Trinità, o come in questo caso tra Angeli. E' comune trovare angeli come personaggi di supporto nelle rappresentazioni sacre; si pensi a quelli oranti o musicanti nelle Maestà medievali, oppure a quelli in volo piangenti nelle Crocifissioni. Talvolta, poi, svolgono la funzione di "assistenti"; ad esempio gli angeli che reggono la veste di Cristo nella scena del Battesimo, oppure gli angeli reggicandelabro come nel caso qui considerato.