Descrizione
Il fonte è in marmo scolpito e intarsiato. Esso si eleva su due gradini esagonali, intarsiati in marmo colorati a motivi geometrici. Anche il fonte ha sezione orizzontale esagonale; in alzato, in basso, presenta una doppia zoccolatura modanata, con ornato in rilievo a fiori, l'inferiore, e a intarsio di marmi bianchi rossi e neri secondo disegni geometrici, il superiore. Ciascun lato è decorato da un pannello quadrangolare istoriato in altorileivo con scene afferenti al Battesimo; un epigrafe in latino, incisa nella cornice superiore illustra i diversi episodi.
Leggendoli a partire dal frontale e proseguendo in senso antiorario si ammirano il Battista che battezza il popolo: lo spazio è colto a volo d'uccello; al centro sono le acque del Giordano tra due rive rocciose, entro le quali, in primo piano, stanno due battezanti ginuflessi, su cui il Battista versa l'acqua dalla destra (l'arto è oggi monco). A sinistra di quest'ultimi e a semicerchio, in secondo piano, si dispongono i neofiti, immaginati con diverse pose e abiti, taluni impegnati a svestirsi. Sul fondo sono delle creste rocciose, ritmate da arbusti, sotto i quali stanno tre animali quadrupedi. Il primo di essi è accovacciato, l'ultimo sembra un leone.
Segue il riquadro con il Battesimo di Cristo: in un paesaggio visto a volo di rondine, in primo piano, al centro, si vede Cristo, in perizoma, con i piedi nelle onde del Giordano; alla sua sinistra, si inginocchia e si protende il battista per battezzarlo con una ciotola (manca la mano). Alle spalle di Giovanni sono tre sacerdoti, dei quali uno con un libro, e l'altro rivolto a guardare in alto (forse la voce che si udì dal cielo di cui raccontano i Vangeli, e la discesa dello Spirito santo in forma di colomba); mentre sull'altra riva si scorgono tre angeli, il primo dei quali offre la veste nuova a Cristo e l'ultimo tiene le vesti "vecchie". Al di sopra volano altri tre angeli (richiamo alla Trinità?), mentre al centro doveva esser raffigurata la Colomba dello Spirito santo discendente sulla testa del Cristo. Nella sezione superiore la scena è chiusa da picchi rocciosi alberati, , di cui il sinistro, è percorso da un cervo che si nutre delle foglie di un arbusto sommitale.
Si prosegue nella raffigurazione del Battesimo di Giovanni da parte di Cristo: nei flutti, al centro, è inginocchiato il Battista, a petto nudo e mani giunte; Gesù (acefalo e mancante della mano con il piattino) versa l'acqua sul suo capo stando sulla sponda destra. Alle spalle di Giovanni sono altre figure di neofiti o di suoi discepoli, di cui il più prossimo tiene in mano la pelliccia di cammello del precursore, mentre un altro, più indietro, tiene aperto un volume con le fibbie aperte (l'Antico Testamento con un passo dov'è la "adumbratio" del Battista?). Sopra la testa del Cristo, in profondità, volano due angeli, sovrapposti a uno sperone di roccia coronato da un arbusto. Un altro lembo di terra petroso è sulla sinistra e vi sono allignati due alberi: sotto al primo è un animale simile a un orso e a un leone, dal quale sembrano fuggire due figurine umane, dirigendosi verso l'altro albero.
Nel riquadro seguente è rappresentato Cristo che battezza gli Apostoli: al centro si riconsoce l'acqua del Giordano tra due sponde litiche, dov'è immerso fino al busto nudo un apostolo genuflesso, sul quale, da destra, il Cristo (acefalo) versa l'acqua da una ciotolina. Alle spalle di Gesù è una figura apparentemente femminile (la Maddalena? La Madonna?); mentre aull'altra sponda si scorgono sei figure di apostoli, in diverse pose e azioni, taluni in dialogo, altri impegnati a spogliarsi. Sul fondo è una gola compresa tra due rocce aguzze, culminanti in due alberelli, entro le quali discendono due angeli, speculari affrontati, con pose a virgola.
Il quinto altorilievo racconta il Battesimo dell'imperatore Costantino celebrato da papa Silvestro: lo spazio è compreso tra due colonnine sostenenti una trabeazione, forse una balaustra con monofore, allusiva ad un tempio. In basso le figure poggiano su una mensolina dentellata; al centro, è un catino battesimale biansato, nel quale è l'acqua santa ed entro cui sta ginuflesso il battezzando nudo. Su di lui sta versando l'acqua, da destra, il barbato pontefice Silvestro, vestito di piviale, pallio e mitria. Intorno al papa sono figure di canonici, vestite con sai e galeri; mentre intorno al sovrano stanno figure maschili in abiti nobiliari e cavallereschi, uno dei quali offre il mantello reale in pelliccia di vaio all'imperatore, restandogli alle spalle, mentre un secondo tiene la veste bianca.
Il rilievo successivo mostra la scena di battesimo di un fanciullo: i personaggi sono compresi entro un'edicoletta composta, in basso, da una predella e, in alto, da una trabeazione ad arco ribassato, timpanato, dietro il quale sembra innalzarsi una cupola schiacciata. Al centro è un fonte battesimale a pila, esagonale, centrato nel corpo da una testa di leone. Da tergo, un diacono imberbe, con pallio e tonsura, vi immerge un fanciullo in fasce. Questi è tenuto anche dalle mani di un uomo sulla destra, e lo toccano una seconda figura maschile a sinistra, e una donna a destr. Si dispongono intorno altre figure simili (i testimoni?): una accovacciata nell'angolo inferiore destro, una a mani conserte, sul fondo, a destra, quindi un profilo di uomo incappucciato, a sinistra del celebrante, e una seconda figura muliebre alle spalle dello stesso. Tutte queste sono descrite in abiti civili trecenteschi
Le storie sono poi spartite da lesene ornate da girari d'acanto, abitati da figure di animali e "greenman", in bassorilievo. Il fonte è concluso in alto da una cornice aggettante, modanata a gola, dentellata e con motivo a fogliette. A tergo è un gradino in marmo grigio venato, aggiunto allo zoccolo. Il coperchio è esagonale, a spicchi, con apertura concentrica apribile per una maniglia in ottone a motivo fitomorfo.
Notizie storico critiche
Il fonte, collocato nel lato sud est del tempio, fu realizzato intorno al 1370, come "fonte minore" associato per circa due secoli all'altro più antico e di maggiori dimensioni, già al centro e poi rimosso in occasione edl Battesimo di Filippo, figlio del granduca Francesco I, nel 1571. Il fonte era forse collocato più vicino all'altro (dove poi sarà innalzato l'altare dedicato alla Maddalena), dal quale pare ricevesse l'acqua proveniente da condotto sotterraneo, e nel 1658 fu spostato nella parete tra l'altar maggiore e la Porta sud. Non conosciamo il nome dell'artista o degli artisti che lo eseguirono, ma conosciamo una data, riportata nell'iscrizione, così come il riferimento all'Arte di Calimala, che patrocinava il tempio. Conosciamo anche il nome degli operai dell'Opera di San Giovanni che commissionarono l'opera e la dedicarono al Battista: Giorgio (o "Giergio") di Riccardo de' Ricci, Giovanni Mannini, Paolo di Michele Rondinelli e Zanobi di Banco Bencivenni.
Circa l'attribuzione dei rilievi che lo ornano, il Vasari li riferì a Giovanni Pisano, mentre il Del Migliore fece il nome di Andrea Pisano. Nella storia critica moderna il Venturi e il Toesca proposero l'originale ipotesi che si trattasse di un maestro veneto; mentre, più complessa è la teoria dello Schmarsow che vi vide all'opera nei due rilievi con il Batttesmo di Costantino e con il Battesimo del fanciullo, la mano di un secondo scultore, fiorentino, dell'ambito dell'Orcagna.
L'ipotesi orcagnesca dello Schmarsow è stata ripresa dall'esperto di scultura veneta, Wolters, che negò l'ipotesi di Venturi.
L'autore della relativa scheda di catalogazione della Soprintendenza propose invece di distinguere tra la mano di questo artista diverso indicato da Schmarsow, cui si confà la data del 1370 riportata, e quella di un secondo, più tardo, aggiornato sulla Porta Nord del Ghiberti e quindi operante già nel XV secolo. A una bottega toscana di ambito orcagnesco lo riferisce anche la scheda di catalogo del doppio volume sul San Giovanni, del 1994.
Annamaria Giusti, nella Guida del 2000, riproponeva la differenza di mani tra i primi quattro rileivi, riferibili a un artista del nord italia, e gli ultimi due, di qualità inferiore, e di ambito dell'Orcagna; ma nel volume del 2013, la stessa autrice ritornava all'idea di una maestranza fiorentina, vicina a Orcagna e notava affinità tra gli intarsi dei gradini e quelli delle nicchie di Orsanmichele. In entrambi i testi anche la Giusti propone una lettura iconografica dei rilievi di tipo teologico e liturgico.
Bruno Santi, negli Atti del Convegno sul Battistero (2014) si è astenuto dal formulare un'ipotesi sull'autore, data la scarsità di informazioni, e ha tentato, una lettura del programma iconografico. Successivamente, Verdon, nella Guida ai Monumenti dell'Opera di Santa Maria del Fiore, ha ripreso l'attribuzione dei rilievi a un artista della cerchia dell'Orcagna e ha a sua volta offerto un accenno di lettura iconografica dei sei rilievi.
Relazione iconografico religiosa
L'analisi del programma iconografico del fonte deve partire dai significati simbolici della sua forma esagonale. L'esagono interrompe infatti il modulo ottagonale della pianta dell'edificio e dell'antico fonte un tempo al centro; e ciò è curioso, giacché il numero otto è nella tradizione cristiana simbolo dell'"Ottavo giorno", allusivo al tempo della Resurrezione, la cui speranza è offerta appunto dal Battesimo. Il numero sei, invece, potrebbe per deduzione rimandare al sesto giorno della Creazione, quello che vide la nascita del primo uomo, cioè di Adamo; è quindi riferibile al concetto di imperfezione transitoria della natuara umana, macchiata dal Peccato Originale, che proprio nel Sacramento del Battesimo trova il proprio superamento positivo nell'acqua purificatrice del fonte.
Passando ai sei rilievi: innanzitutto, essi sono accumunati dal tema del Battesimo, dalle origini all'attualità della vita sacramentale della Chiesa cattolica. Essi poi, se letti secondo il loro ordine cronologico di narrazione descrivono l'evoluzione del rito battesimale, dalla sua istituzione, ai tempi di Cristo e del Battista, per immersione nel Giordano, all'uso paleocristiano di una vasca (il Battesimo di Costantino) fino all'apparire del fonte a pila, nell'ultimo riquadro, che riproduce la liturgia che si svolgeva intorno a questo nel Trecento.
C'è poi un discorso teologico sul Sacramento del Battesimo in realazione alla storia umana e della Chiesa: dalla sua doppia istituzione, nei battesimi reciproci di Giovanni e del Salvatore, passando al mandato agli Apostoli, propagatori della Fede, quindi alla Chiesa universale fatta istituzione temporale da Costantino, per conversione dell'impero romano, e giungendo infine alla quotidiana vita sacramentale della comunità cattolica nella Firenze di quel tempo.