Descrizione
Il monumento funebre, un cenotafio, è composto di due elementi marmorei: una targa rettangolare con l’epitaffio e, al di sopra, il busto ritratto dell’organista Antonio Squarcialupi entro un clipeo.
La targa è inclusa in una cornice modanata e al suo interno l’iscrizione è a tutto campo, in capitali latine incise e campite in nero. Nel medaglione è il ritratto ideale a mezzo busto del defunto, posto frontalmente. Egli è è e egli è raffigurato come un uomo appena sopra i cinquant’anni, in abiti quattrocenteschi sbarbato, con rughe accentuate, occhi grandi, naso pronunciato, mento sfuggente e capelli mossi spartiti al centro che arrivano a coprire i lati del volto. Lo sguardo è rivolto in avanti e l’espressione è serena; i tratti del volto sono probabilmente ripresi da una memoria di qualche tipo (giacché sembra più giovane dei 64 anni che aveva alla morte). La cornice del tondo è finemente lavorata con motivi a foglie lanceolate e nastri.
Notizie storico critiche
Antonio Squarcialupi, noto anche come Antonio degli Organi, (Firenze, 27 marzo 1416 – 6 luglio 1480) fu uno dei più importanti compositori della Firenze del Quattrocento. Organista nel Duomo di Firenze, fu legato da amicizia alla famiglia Medici fin dalla metà del secolo e Lorenzo “il Magnifico” ne commissionò questo monumento a Benedetto da Maiano verso il 1490 e ne compose personalmente l’epitaffio. Si tratta di un cenotafio, giacché lo Squarcialupi fu tumulato in San Lorenzo. Il monumento fa parte della serie di sepolcri e cenotafi di fiorentini e di importanti personalità legate alla storia di Firenze, che fecero della cattedrale una sorta di pantheon delle glorie patrie. Un progetto artistico particolarmente promosso dallo stesso Lorenzo dei Medici che quasi in parallelo a questo monumento commissionò quello di Giotto. L’idea compositiva di questi monumenti - con il ritratto del defunto entro clipeo sovrapposto alla targa con l’epitaffio - riprendeva quello di pochi decenni anteriore del monumento di Buggiano a Filippo Brunelleschi e fu poi ripreso in quelli ottocenteschi ad Arnolfo di Cambio e ad Emilio De Fabris.
Il monumento era originariamente collocato nell’area presbiteriale, sotto gli organi della Sacrestia nuova (o dei Canonici). Da qui fu rimosso per ragioni politiche anti medicee nel 1495 per volontà di Bernardo Vecchietti. Reclamato dall’Opera del Duomo nel 1497 esso fu collocato nella prima campata della navata sinistra nel 1512. Nel 1886, in occasione della messa in opera del monumento ad Emilio De Fabris, questo dello Squarcialupi fu spostato nella posizione attuale.
La critica è incerta nell'attribuire questo busto alla mano di Benedetto da Maiano, piuttosto che a uno scultore della sua bottega.
Relazione iconografico religiosa
Il monumento fa parte della serie di sepolcri e cenotafi di fiorentini e di importanti personalità legate alla storia di Firenze, che fecero della cattedrale una sorta di pantheon delle glorie patrie. Un progetto artistico particolarmente promosso dallo stesso Lorenzo dei Medici che quasi in parallelo a questo monumento commissionò quello di Giotto. L’idea compositiva di questi monumenti - con il ritratto del defunto entro clipeo sovrapposto alla targa con l’epitaffio - riprendeva quello di pochi decenni anteriore del monumento di Buggiano a Filippo Brunelleschi e fu poi ripreso in quelli ottocenteschi ad Arnolfo di Cambio e ad Emilio De Fabris.
Il ritratto del defunto, con lo sguardo rivolto in avanti e l’espressione serena, nella sua originaria collocazione sotto gli organi che aveva suonato tutta la vita, doveva restituire l’idea che il defunto fosse in eterna contemplazione della musica sacra prodotta da quegli strumenti.