Descrizione
Il reliquiario antropomorfo, a forma di braccio con mano benedicente è quello di San Giusto. La parte del reliquiario contenente le reliquie di San Giusto è visibile attraverso una teca ovale. Questa presenta nel bordo esterno una decorazione vegetale a rilievo con gemme incastonate. Sul polso si trova anche un'isrcizione in caratteri gotici. Il reliquiario d’argento privo di sigilli sia interni che esterni ha forma di braccio è ornato di gemme; al suo interno è conservato un braccio di San Giusto vescovo di Lione, sul quale è applicato un polizzino di carta con la scritta “BRANCHIUM S. JUSTI ARCHIE LAUGD”. Al di sotto della mano benedicente , la mano reca l’inscrizione “IN HOC IACET BRANCHIUM BI: IVSTI: QVONDAM: AR / CHIEPI: LUGDVN. QUOD PROCVRAVIT IBI PONI BERNE / RDVCHO FILVS QVO:DAM DNI ALDEBRANDESQVI DEL LESE ORTI MILITIS”, nonché un cameo antico montato in un castone che sembra raffigurare una donna con satiro seduto che suona un flauto di fronte ad un tempietto.Un altro cammeo, in calcedonio è posto sulla base del reliquiario , in corrispondenza del precedente e raffigura il profilo di un uomo anziano e barbuto.
Notizie storico critiche
Il reliquiario del Braccio di San Giusto è uno dei pochissimi oggetti del tesoro di Santa Maria del Fiore provenienti da una donazione tarda. La prassi più frequente infatti consisteva nelle donazioni di reliquie, che in un secondo momento, venivano raccolte in reliquiari appositamente commissionati dalle Arti della Lana, sovvenzionati anche da privati. Questo reliquiario è frutto di una donazione avvenuta nel 1680 da parte del Cardinale Francesco Nerli. Nella prima edizione del saggio sui reliquiari di San Giovanni Battista e Santa Maria del Fiore, il Cocchi narra la storia dei Gesuati e dei loro conventi, grazie a lui sappiamo che nel 1531 il reliquiario fu trasferito nel monastero di San Giovannino presso Porta Romana, detto della Calza, qui vi rimase fino al 1680 anno della donazione Nerli. Nella seconda edizione del Cocchi (1903), viene riportato un documento che afferma che nell'anno 1295 il reliquiario fu donato dall'abate priore del monastero di San Giusto di Lione ai frati del convento fiorentino, grazie a Bernardino degli Aldobrandeschi, a conferma di ciò vi è l'iscriizone colocata. sul polso del reliquiario eseguita all'atto di consegna dell'opera al monastero. La Becherucci concorda con le ipotesi di Bunt e Rossi e afferma che l'opera sia giunta a Firenze entro la data citata e sia di manifattura francese della fine del XII secolo.
Relazione iconografico religiosa
San Giusto era di origine francese e precisamente lionese, ecco perchè il reliquiario viene attributo a manifattura francese della fine del XIII secolo.
Un reliquiario è un contenitore di reliquie di santi, generalmente frammenti di ossa o di altre parti del corpo, oppure oggetti ad essi appartenuti. La funzione del reliquiario è la degna conservazione della reliquia , ed eventualmente la sua esposizione ai fedeli come oggetto di venerazione.