Descrizione
Il San Bartolomeo si colloca nella penultima nicchia della Galleria degli Apostoli rispetto alla Madonna in trono, alla sinistra di chi guarda la facciata. Il Santo è rappresentato frontalmente con le braccia nerborute conserte sul petto. Il volto barbato resta ombreggiato da uno spesso tessuto, sfrangiato ai lati, e fermato sulla testa dal doppio giro di una corda. Questo spesso manto, interpretabile come una sorta di coperta orientale, ricade sulla destra formando una piega a cannone che sembra quasi di sostegno alla figura, mentre a sinistra forma un gorgo di pieghe sul fianco. Il piede destro, calzato da un sandalo, sporge dal piedistallo, mentre il sinistro rimane nascosto dalla veste.
Notizie storico critiche
Per le notizie storico-critiche concernenti la Galleria degli Apostoli nel suo insieme, di cui il San Bartolomeo fa parte, si veda la relativa scheda OAI che riguarda l'intero complesso delle tredici statue che compongono la Galleria.
Cesare Fantacchiotti, figlio del noto scultore Odoardo, eredita nel 1877 il famoso studio paterno, ma aveva esordito come scultore già negli anni Sessanta con uno stile inizialmente ispirato all'equilibrio tra solennità classica e morbidezze rinascimentali, che aveva connotato la scultura del padre. Ma presto trova un suo stile, vicino allo spirito e ai temi veristi, tanto che nel 1872 Camillo Boito lo cita su "La Nuova Antologia" fra gli esponenti fiorentini di una scultura rinnovata. Lo stimolò in questo la frequentazione della cerchia di Diego Martelli e dei Macchiaioli. Dopo il successo della sua prima commissione pubblica, il Monumento a Giuseppe Giusti, sulla piazza di Monsummano Terme, e la sua partecipazione a una mostra della Royal Accademy di Londra nel 1879-80, non meraviglia che il Fantacchiotti sia stato tra gli scultori prescelti per la facciata di Santa Maria del Fiore. Per questa realizzò un busto di Dante, uno di Leonardo e il San Bartolomeo per la Galleria degli Apostoli.
G. C. (probabilmente da identificare come Guido Carocci), commentando il gesso della statua che nel 1883 figurava al posto che avrebbe poi occupato il marmo, così scriveva: "una coperta araba, legata sulla testa, mette il volto dell'apostolo in una penombra favorevolissima e ricadendo poi lungo il corpo in ampie e ben trovate pieghe produce bellissimi sbattimenti di luce. Il volto del Santo è ispirato, pieno di fede. La figura grandiosa, svelta, mossa e staccata mirabilmente dal fondo della nicchia ... E il Fantacchiotti studiando d'ottenere questi effetti, è a nostro giudizio pienamente riuscito" (in Bernini 1995, p. 54, nota 35).
Morendo nel 1922, Fantacchiotti lasciò la sua bottega all'allievo Donatello Gabbrielli, che la mantenne attiva fino al 1955.
Relazione iconografico religiosa
Per la relazione iconografico-religiosa riguardo la Galleria degli Apostoli nel suo insieme, si veda la relativa scheda OAI.
La collocazione di San Bartolomeo in quinta posizione al lato della Madonna, rispetta la sequenza con cui gli Apostoli si dispongono ai lati di Maria nella narrazione di San Luca (Atti degli Apostoli, cap. 1), variando solo le posizioni di San Pietro e San Giovanni, disposti nella facciata ai fianchi della Madonna.
L'immagine del San Bartolomeo si discosta dall'iconografia tradizionale che lo presenta per lo più a capo scoperto, barbato, e con in pugno il coltello, simbolo del suo martirio, cui si aggiunge in alcune raffigurazioni la pelle scuoiata del Santo. Nella severa e pensierosa figura dell'Apostolo sulla facciata di Santa Maria del Fiore mancano attributi che ne chiariscano l'identità; mentre ad essere privilegiata è la potente raffigurazione del tipo del saggio orientale, caratterizzato da un velo-mantello che rinvia al costume arabo. Si può vedere in questa scelta, prossima a quella fatta da Ximenes per il San Simone nella stessa Galleria degli Apostoli, l'orientamento comune alla generazione di scultori più giovani attivi per la facciata e attratti dal gusto per l'esotismo, diffuso dalla letteratura e pittura del tempo, in particolare attraverso Domenico Morelli, pittore ben noto a Firenze.