Descrizione
La statua di Sant'Andrea è collocata nella zona centrale della Galleria degli Apostoli, nella seconda edicola a sinistra della Madonna.
La massiccia figura del Santo stringe al petto con le due braccia il grande libro del Vangelo, aperto e con le pagine sgualcite. Il volto è caratterizzato dalla lunga barba e da una fisiognomica quasi ritrattistica ed è sormontato da un copricapo di tipo orientaleggiante. L'ampio mantello ricade lungo la figura, formando sul fronte una piega trasversale a ventaglio. La veste lascia scoperti i piedi, anatomicamente segnati, che sporgono con la parte anteriore delle dita dal basamento.
Notizie storico critiche
Per le notizie storico-critiche concernenti la Galleria degli Apostoli nel suo insieme, di cui il Sant' Andrea fa parte, si veda la relativa scheda OAI che esamina il complesso delle tredici statue che compongono la Galleria.
Il Pagliaccetti, formatosi all'Accademia di San Luca a Roma con Pietro Tenerani, si trasferì a Firenze nel 1861 frequentando la cerchia di scultori che facevano capo all'Accademia di Belle Arti. Tra i suoi primi successi fu il busto di Margherita di Savoia, realizzato nel 1868, su commissione della principessa stessa e il cui gesso è conservato alla Galleria di Arte Moderna di Palazzo Pitti. Pur aderendo nel corso del suo operare alla poetica del verismo, che improntava di sé nel terzo quarto del secolo la pittura e la scultura, si ritrova in molte delle sue opere una personale fusione tra le morbidezze di Tenerani e il naturalismo del Duprè. Nel suo più che trentennale soggiorno fiorentino, il Pagliacetti fece parte dell'Accademia di Belle Arti e collaborò con la Manifattura Ginori.
Fu tra gli scultori chiamati dal De Fabris a collaborare alla facciata, con l'incarico di realizzare per la Galleria degli Apostoli la statua del Sant'Andrea, commissionatagli nel 1882 (AOSMF XIII I.69), con l'impegno di consegnare il modello in gesso entro il febbraio 1883. Al pari delle altre sculture, anche il gesso del Sant'Andrea, oggi conservato al Museo Civico di Giulianova (Te), fu presentato allo scoprimento temporaneo della facciata nel dicembre 1883, al quale fece seguito la traduzione in marmo dei gessi, ultimata per l'inaugurazione finale del 12 maggio 1887. Come ha notato R. Campana (1995, p. 363), nei diversi orientamenti stilistici delle sculture degli Apostoli, si può individuare una "medesima famiglia di santi-individui, dalle fisionomie moderne e ben caratterizzate... le cui statue, di un vivido e documentato realismo... agitano enfatici panneggi all'orientale e gran barbe fluenti e fissano risolute lo sguardo su chi, dal basso, le osserva, coinvolgendolo in un dialogo stretto con la facciata".
Della statua troviamo una efficace e ammirata descrizione nella biografia del Pagliaccetti dovuta a G. Parroni (1927, p.35): " ... la maestosa figura di Sant'Andrea è un tipo d'orientale, una figura grandiosa, robusta, tutta fuoco ed energia, in atto di predicare alle turbe e di convincerle alla verità della nuova legge. Egli grida, si agita, e con le muscolose braccia si pone contro il petto il libro dei vangeli."
Relazione iconografico religiosa
Per la relazione iconografico-religiosa riguardo la Galleria degli Apostoli nel suo insieme, si veda la relativa scheda OAI.
Andrea, fratello di Simon Pietro, è fra i santi, assieme a San Pietro e a San Paolo, a godere di una tradizione iconografica tra le più antiche, attestata già nel V secolo. Ritenuto discepolo del Battista, prima di farsi seguace di Cristo, la sua immagine ebbe fin dalle origini la "selvatichezza" del Precursore: Sant'Andrea, dall'epoca paleocristina fino al Medioevo, è rappresentato con barba lunga e capelli scompigliati. In seguito, pur con le variazioni stilistiche legate all'evolvere dell'arte, la sua fisionomia si mantiene costante, come pure il suo abbigliamento, composto da una lunga tunica e piedi scalzi, secondo una tipologia comune a molti degli Apostoli. Non sempre dotato di attributi, quando questi compaiono sono in genere la croce del suo martirio e un libro. Con un libro figura ad esempio il Sant'Andrea di Masaccio per il polittico del Carmine a Pisa. La statua del Pagliaccetti pone in grande evidenza il libro del Vangelo, aperto sul petto della figura e spiegazzato, come per alludere alla lunga frequentazione del Santo con il testo evangelico e alla sua funzione di apostolico testimone di Cristo. La figura senile e barbata del Sant'Andrea, che non si allontana in questo dall'iconografia attestata, si carica di nuovi dettagli esotici riferiti a quel mondo medio-orientale cui il santo apparteneva, abbinando il gusto della veridicità della scultura del tempo con il fascino di un mondo lontano nel tempo e nello spazio.