Descrizione
San Giuda è posto nella penultima edicola alla destra della Madonna. La figura è lievemente orientata verso la sua sinistra: ha volto di personaggio di mezza età, con fronte spaziosa, coronata da un breve ciuffo di capelli; altre ciocche ricadono ai lati, lasciando scoperte le orecchie. Il volto è incorniciato dalla barba. Un ampio mantello è drappeggiato sulla figura, ricadendo a destra e lasciando emergere solo la mano protesa, danneggiata perché aggettante dall'edicola. Il braccio sinistro emerge, all'altezza del gomito, dall'ampia curva descritta dal manto; la mano sinistra, sollevata all'altezza del petto e ad esso poggiata, trattiene un cartiglio, sollevato nella parte superiore e predisposto alla lettura e ricadente in basso sul fronte della figura, fino all'altezza dei fianchi. Il piede sinistro, calzato da un sandalo, fuoriesce dal manto, sporgendo dal basamento.
Notizie storico critiche
Per le notizie storico-critiche concernenti la Galleria degli Apostoli nel suo insieme, di cui il San Giuda fa parte, si veda la relativa scheda OAI che riguarda l'intero complesso delle tredici statue che compongono la Galleria.
Urbano Lucchesi, formatosi a Lucca, sua città di origine, entra in contatto con l'Accademia di Belle Arti di Firenze a partire dal 1875 e ne diviene Accademico di merito nel 1887. Pur svolgendo la sua attività in Toscana, dove si ricordano a Lucca il Monumento a Garibaldi e quello a Shelley a Viareggio, ebbe un'attiva partecipazione alle Esposizioni Internazionali, inviando sue opere a Philadelphia, Parigi e Monaco. Mentre nelle sculture "ufficiali" predilige uno stile formalmente classicheggiante, come nel San Giuda, nella sua attività di formatore in terracotta tratta piuttosto soggetti veristi e di genere.
La commissione per l'Apostolo della facciata gli fu data dal De Fabris nella primavera 1882 (Campana 1995, p. 341 e nota 57), per la realizzazione del modello in gesso che figurò, insieme agli altri, in occasione della parziale scopertura della facciata nel dicembre 1883. Il marmo fu da lui scolpito nel periodo successivo, e collocato nella Galleria degli Apostoli per l'inaugurazione ufficiale del 12 maggio 1887.
Relazione iconografico religiosa
Per la relazione iconografico-religiosa riguardo la Galleria degli Apostoli nel suo insieme, si veda la relativa scheda OAI.
L'apostolo Giuda, nei testi evangelici, è ricordato con due dizioni: come Giuda Taddeo, nei Vangeli di San Luca e San Marco e come Giuda di Giacomo nel Vangelo di San Matteo e negli Atti degli Apostoli. L'esegesi della Chiesa, riguardo a questa seconda definizione, è che il "di Giacomo" non debba intendersi come patronimico ma come legame parentale con l'apostolo Giacomo il Minore, di cui Giuda sarebbe stato fratello. Mancano notizie storiche sulla sua vita successiva all'apostolato con Cristo e sulla sua morte. Tuttavia si è attestata ab antiquo la credenza del suo martirio e per questo Giuda è in più occasioni raffigurato con gli emblemi di una mazza o una lancia. Nella versione più filologica, pensata dal Conti e messa in opera dal Lucchesi, il Santo è privo di attributi ma reca il cartiglio, simbolo tradizionale dei Santi testimoni delle verità evangeliche.