Descrizione
La placchetta si trova sul montante della croce, sul lato anteriore, dietro il Crocifisso. Vi è raffigurata una figura (femminile?) con cartiglio, identificata (Bencini) come Sibilla.
Notizie storico critiche
La placchetta è coperta dal Crocifisso; ne è stata proposta (Bencini 1988) l'identificazione in una Sibilla. L'attribuzione di tutte le placchette smaltate della croce a Betto di Francesco Betti non è mai stata posta in dubbio dalla critica. La documentazione storica della Croce è fondata sugli spogli dei libri contabili dell'Arte di Calimala, pervenutici nella trascrizione seicentesca di Carlo Strozzi: essi attestano che l'Arte di Calimala, finanziatrice dell'Opera di San Giovanni, ne affidò l'esecuzione nel febbraio 1457 agli orefici Antonio del Pollaiolo e Miliano di Domenico Dei per la parte inferiore, ovvero la base; e a Betto di Francesco Betti, orefice, per la parte superiore, cioè la croce. Il pagamento avvenne due anni dopo, nel 1459: “Costò in tutto fior. 3036,6.18.4, de' quali fior. 2006,3.13.7 hebbe Antonio di Jacopo del Pollaiuolo e fior. 1030.3.5 Betto di Francesco Betti orafo”.
Relazione iconografico religiosa
Il programma iconografico della Croce è incentrato sulla figura di San Giovanni Battista, precursore di Cristo e titolare della chiesa per la quale l'opera fu realizzata; e sulla morte in croce di Gesù Cristo, redentore dell'umanità attraverso il proprio sacrificio. La croce è innestata sul Calvario col teschio di Adamo, simbolo dell'umanità prima della redenzione; è figurata su entrambi i lati. Su quello anteriore sono: al centro, all'incrocio dei bracci, il Pellicano che si lacera il petto, simbolo del sacrificio di Cristo redentore, in alto Dio Padre e intorno, alle estremità dei bracci e lungo il montante in basso, i dolenti testimoni: la Madonna, San Giovanni Evangelista, la Maddalena.